Un bambino assiste impotente al massacro della sua famiglia e dei peones del suo villaggio. Viene salvato da un pastore protestante che gli insegna la parola del Signore, ma non gli nasconde che, a volte, è utile anche ascoltare quella delle Colt. Diventato adulto, il sopravvissuto cerca vendetta e riscatto per la sua gente.(FilmTV)
Visto in cassetta qualche annetto fa.Onestamente non m’entusiasmò,il personaggio di Castel era delineato in maniera troppo parodistica per i miei gusti.Boh,da Lizzani m’aspettavo di più…
Anche il mio giudizio non è esaltante. penso che la sua fama debba molto o tutto alla partecipazione di PPP.
ho il dvd shendene/nocturno, di pessima qualità…
Beh…non è che Un fiume di dollari sia meglio, anzi (nonostante sia tutt’altro film)… Sicuramente sul versante politico-terzomondista ci sono esempi ben più efficaci. Però va dato atto a Lizzani di uscire in qualche modo dal solito canovaccio del peone che acquista lucaksianamente coscienza di classe, magari imbeccato o edotto dal gringo di turno (Quien sabe?, Vamos a matar companeros, Tepepa etc.), e si vota alla causa rivoluzionaria. Qui c’è il tentativo di fondere, in chiave semiseria, certo, gli ideali sinistrorsi di quegli anni con il cattolicesimo d’ispirazione pauperista, Fanon e San Francesco, e costruire un discorso (invero non troppo rigoroso) sulla legittimità della violenza. ma la composizione del cast è a dir poco straordinaria: la presenza di Pasolini è epifanica, Castel è fantastico con la sua imprevedibilità lunare (l’abisso irrequieto della follia che si cela dietro la mitezza di una maschera accigliata e melanconica, che ritroveremo nell’a dir poco sbalestrante Matalo! di Canevari) e Mark Damon che da solito personaggio scanzonatamente positivo (Johnny Oro, tanto per ricordarne uno) fa il villain nevroticamente simbolico (l’aristocrazia terriera come relitto che affonda nei maremoti della Storia).
Avevate ragione entrambi: sarebbe la notte fra venerdì 19 e sabato 20…
Ossia: per quelli che fanno i palinsesti è venerdì, ma in realtà sarebbe sabato.
Visto oggi e devo dire che non mi e’ dispiaciuto affatto ottima l’interpretazione di Lou Castel e pure mark Damon…carine le musiche e immancabile ninetto D’avoli dove c’è pasolini c’è(casa!) lui …
Mah ragazzi che dire…secondo me Requiescant è un discreto film, con alcuni spunti interessanti e almeno un paio di scene davvero belle…
La mia preferita rimane quella del duello sopra gli sgabelli scandito dal tempo della vecchia pendola…
Anche la scelta degli attori non mi è sembrata così discutibile, quindi sono daccordo con Tepepa77
Ho rivisto questo bel western di Carlo Lizzani nella nuova, ottima anche se cara edizione Medusa, che contiene come extra un’interessante intervista a Lizzani.
Nell’intervista, il regista spiega bene di come-in quegli anni-si usasse trasvestire con l’abito del western messaggi diversi, completamente avulsi, anche a sfondo politico.
Questo film, di fatto, tratta del tema dell’emancipazione delle masse contadine nella lotta per la proprietà delle terre…
In effetti, se ci fate caso, Requiescant inizia proprio con una scena di massacro che ricorda (anzi, riprende pari pari) la scena del massacro di Portella della Ginestra, messa in scena da Francesco Rosi nel suo film su Giuliano.
Magistrale poi l’interpretazione di Pier Paolo Pasolini e del suo “clan”.
Segnalo un errore di authoring nel verso della cover: che ci fa Manfredi in cravatta??? che film è? l’altro chi è, sembra Ernest Borgnine…
Caltiki sai che ti meriteresti una badrep per averlo scambiato per Ernest Borgnine? …infatti “l’altro” accanto a Manfredi a cui ti riferisci è Lionel Stander!!! Ovvero l’attore di, fra i tanti film interpretati, “Cul de sac” di Polanski e di “Milano calibro 9”!!!
Cmq il fotogramma inserito erroneamente è tratto dal film di Manfredi “Per grazia ricevuta”
ulteriori info http://www.mymovies.it/biografia/?a=1698