bene, giacchè stasera sono ubriachetto vi racconto stasera questa storia esemplare, a futura memoria, di quello che è il calcio in italia quantomeno uscendo dal girone infernale o paradisiaco di juveromamilaninter
tutto nasce a pescara qualche anno fa quando finisce l’era scibilia
un presidente mai amato dalla tifoseria seppur in sella per più di dieci anni: spilorcio, poco diplomatico, per certi versi rincoglionito e soprattutto non pescarese
ma stupido no ecco, un personaggio capace di tenersi a galla in un mondo difficile senza svaccare in un senso o nell’altro, il tempo è galantuomo e gli ha dato ragione, ma troppo tardi
insomma scibilia si ritira, vende la squadra o forse la regala, comunque non ne può più di essere infamato ogni domenica e si ritira
subentra un morto di fame con le pezze al culo, non si sa perchè ma lo fa, dura un pò e si ritira anche lui, le sue società o presunte tali si stanno squagliando come neve al sole già per conto proprio, la gente scuote il capo e lo saluta senza nessun rimpianto
subentra allora un personaggio quantomeno divertente nelal sua follia; presunto commerciante di diamanti italo-americano, cognome pescaresissimo, promette mari e monti, tra cui l’ingresso in società dell’emiro di dubai cugino di almayer, ovviamente è tutto un bluff
ma nell’intanto poggia nel calderone un paio di milioni di euro e poi sparisce
ma perchè uno dovrebbe poggiare un paio di milioni di euro in una società e poi sparire??? a essere romantici era un personaggio molto ambizioso che non è riuscito a quagliare i suoi progetti, a essere pragmatici ha riciclato un paio di milioni di euro, recuperandone pochini ma avvalendosi di un bravo commercialista li ha ripuliti tutti seppur mettendoli in perdita
sicchè, all’incirca un anno fa, inizia l’era soglia
perchè una persona con la testa sulle spalle dovrebbe mai accollarsi una società di calcio che oggidì vaccadè sono pochi onori e una fottuta sequela di oneri?
principalmente per due ragioni: o una maledetta passione che ti porta a farlo o l’intramontabile tornaconto, oppure, ovviamente, un sapiente mix tra i due
cosa può portare un florido imprenditore salernitano, ossia uno dei più fieri nemici (sportivi) giurati dei pescaresi, a prendere in mano la società calcistica cittadina che peraltro versa già in cattive acque? ovviamente il tornaconto, e cosa sennò, i più smaliziati lo capiscono subito, gli altri in ritardo
ovviamente qualcuno che può gli ha promesso qualcosa di ghiotto, perchè altrimenti il tornaconto non c’è
e l’inizio non è mica male, si ricomincia con una società che sembra meritare questo nome, robe basilari ma che a pescara non ci sono più, si ricomincia a comprare giocatori e non più a elemosinarli in prestito e tante altre cose, persino il ritorno in serie b non pare impossibile
la possibilità del ritorno in serie b passa per lo scontro diretto i ncasa con la salernitana; la salernitana vince e va in b, il pescara perde ed è oramai fuori dai giochi, qualcosa nel giocattolo si rompe, ma tutto pare potersi ricomporre
fino a che ad un anno circa dall’arrivo della nuova proprietà tutto si rompe, e il presidente cerca in fretta e furia di vendere tutto e passare la mano
perchè?
evidentemente perchè chi gli ha fatto certe promesse non solo non può più rispettarle, ma anzi ha ben altri cazzi per la testa soprattutto cercare di salvare il suo di culo
sicchè febbribilmente l’ex presidente cerca di mollare la società in fretta e furia, prima di tutto a imprenditori locali, con due soldi in tasca ma anche voglia di subentrare, i quali però dopo le prime trattative scappano a gambe levate
perchè?
in quanto a fronte di un bilancio di 5.000 euro di attivo (!) dietro c’è un buco di una decina di milioni di euro almeno, frutto di gestioni scellerati precedenti ma anche di quelle attuali
e più la situazione va avanti e più la situazione si imputtana, bisogna far presto
allora si ricorre a quanto già visto in tante altre squadre d’italia
si vende la società ad un’altra società anonima con sede all’estero, nessuna possibilità di capire se la vendita è reale o fittizia allo scopo di mandare tutto a puttane senza metterci la faccia, giacchè nel frattempo l’ex presidente è anche diventato parlamentare
contestualmente si prende come prestanome “portavoce della società” o “mediatore” un professionista dello sciacallaggio… qual’è il loro compito e perchè dovrebbero imbarcarsi in un’avventura già fallimentare in partenza?
il gioco è semplice: tagliare ogni spesa possibile, mettere dentro solo i soldi assolutamente necessari a prolungare l’agonia - ossia l’iscrizione al campionato, evitando di pagare giocatori, tecnici, impiegati, ristoranti, alberghi, pulmann, lavanderia, qualsiasi persona - e contestualmente prepararsi a vendere tutto compreso le guarnizioni delle finestre, dirottando ovviamente tutti i ricavi in qualche posto sicuro, e badate bene, questo modus operandi non è prettamente calcistico e ci si può anche guadagnare mica male
poi alal fine quando si ricontano le pecore sul campo ci sono solo macerie: le squadra non ha soldi per iscriversi nè per pagare niente, sparisce e fallisce, tanto fallire per un buco di 10 milioni o 20 è uguale, e il surplus se la si gioca bene finisce in tasca agli sciacalli
ma in tutto questo i pescaresi non ci stanno, capiscono il gioco a volo e iniziano a mettere i bastoni tra le ruote
laddove in città come roma o napoli le radio private fungono da tam tam a pescara ci sono 2-3 siti internet che iniziano a dire le cose come stanno e a radunare la piazza, seguiti subito dopo da un paio di giornalisti, non di più
i consigli di amministrazione iniziano a farli a roma giacchè a pescara le cose s ivengono a sapere e fuori dalal sede ci sono sempre almeno un centinaio di persone non tutte esattamente pacifiche
gli imbrogli dell’ex presidente vengono fuori ad uno a uno, si comincia a fare una pressione molto forte nei riguardi dei creditori affinchè presentino istanze di fallimento facendo saltare tutto il giochino preparato, nel frattempo i tifosi iniziano a tassarsi per pagare i campi di allenamento alla squadra, i ristoranti, gli alberghi, i pulmann per le trasferte, facendo pressione fino a che ‘sponsor’ trovati per strada facciano proseguire il lavoro della squadra, ed è quello che sta succedendo adesso, c’è chi ospita la squadra in albergo e chi da loro da mangiare, chi mette i pulmann e chi offre i campi di allenamento, solo perchè da quando sono nati sono abituati ad avere una squadra che si chiama pescara e non vogliono che finisca qua
si mormora che l’ormai ex sindaco di pescara quando oramai gli si stavano spalancando le porte del carcere come ultimo atto di amore nei confronti della sua città abbia reso esecutivo il credito vantato nei confronti della società di calcio rendendo il fallimento inevitabile e mettendo nella merda coloro ai quali aveva promesso mari e monti, come ricostruzione ci sta tutta, fatto sta che il fallimento è arrivato e adesso gli sciacalli non possono più vendere niente perchè la società è in amministrazione controllata, anzi come estrema beffa potrebbero essere costretti a buttarci dentro dei soldi per evitare guai peggiori
comunque la morale è che una società di calcio formalmente appartiene a un presidente, ma nella sostanza appartiene ai suoi tifosi, tantissimi o pochissimi che essi siano
e che non bisogna mollare mai, nè alal domenica sul campo nè dal lunedì al sabato quando qualcuno vuole giocare sporco sulla pelle della tua passione
piuttosto fargliela pagare con gli interessi