¡Salta! (Olga Osorio, 2023)

Il film sviluppa ed amplia l’idea di partenza di un precedente lavoro della regista, il cortometraggio Einstein-Rosen del 2016, che ha fatto strage di premi nei festival internazionali.

Lo spunto narrativo di base è quello dei viaggi nel tempo. Due bambini, già orfani di padre, restano soli dopo che la mamma, una scienziata che si occupava di ricerche sui wormholes, sparisce improvvisamente senza lasciare traccia.
Sarà la nonna ad occuparsi di loro.
Il più grande dei due fratelli, non potendo accettare che la mamma li abbia abbandonati, crede ciecamente che la donna abbia effettivamente trovato un wormhole e sia partita per un viaggio nel tempo ma che qualcosa le abbia impedito di ritornare. Si mette allora a studiare tutti gli appunti della donna nel disperato tentativo di capirci qualcosa e poter un giorno rintracciare la madre. È però il più piccolo, monello e combinaguai, a trovare inavvertitamente l’ingresso del buco spaziotemporale e a proiettarsi nel futuro, reincontrando la sua famiglia di 20 anni dopo e dando il via ad una serie di andirivieni spaziotemporali avventurosi e affascinanti.

Il film, ben scritto e congegnato, riesce ad essere al contempo divertente e di buon impatto emotivo, riuscendo quando lo desidera a toccare le corde giuste per far vibrare i sentimenti. I viaggi nel tempo svolti dai giovani protagonisti ci consentono di esplorare non solo le loro intriganti vicende personali e familiari, ma anche la storia della Spagna, dal dopoguerra ai giorni nostri, passando per la resistenza contro il regime franchista.

Un film adatto a spettatori di tutte le età, che intrattiene, affascina e talvolta commuove.

Qui il cortometraggio, tanto per farvi un’idea di ciò che viene poi sviluppato nel lungo: