[Scuola] Scrivi: "Sono un deficiente"

Non mi ricordo quale giornalista lo ha detto, ma approvo in toto: “A Palermo ci sono centinaia di casi ben più importanti di questo che attendono di essere dibattuti e questo PM perde tempo e soldi dietro questo farsa…” (più o meno erano queste le parole)

La riprorevolezza, lasciando da parte i codici (civile e penale), dev’essere (a mio avviso, sperando di non essere lapidato) duplice: verso l’alunno e verso l’insegnante, che pagano ancora lo scotto della parte deteriore del 68 e (probabilmente) non hanno avuto adeguati educatori (per cui mancano d’educazione) alla convivenza sociale e civile…
…dividersi in fazioni, pro e/o contro l’uno o l’altro, non credo giovi…
…lo squallore abbonda, in entrambi i versanti…
…o no ?..:frowning:

Qua non si tratta di prendere le parti: stiamo esaminando la vicenda di un ennesimo caso di bullismo scolastico. Dare del deficiente a chi ha angariato un compagno più debole mi pare sensato, e il fatto che un genitore sia tanto faccia di merda da giustificarlo e tirare in ballo presunti traumi psicologici ti dà l’idea di una genia delinquenziale da prendere con le molle. Una cosa è certa: l’insegnante può aver sbagliato ma lo ha fatto in buona fede, il genitore certamente no.

…Ma è proprio certa sta cosa? Non è che c’è un transfert freudiano ?..
…Perchè tanta assolutezza, sembra abbiano sbagliato entrambi: ergo, in diversa misura, paghino entrambi…:oops:

Tu ci credi a 'sta storiellina del pargolo traumatizzato per aver scritto alla lavagna di essere un deficiente? Io ho i miei dubbi, e la richiesta di un risarcimento in denaro non li fuga di certo. Mentre non ho dubbi che la prof abbia preso tale provvedimento perchè indignata di fronte alle prevaricazioni che tale bulletto aveva inflitto ad un suo compagno. Non trovi sia buona fede? Io non avrei perso tempo a farglielo scrivere, gliel’avrei detto in faccia che era un deficiente. E comunque scommetto che dopo tale umiliazione il povero fanciullo omofobico ci penserà due volte prima di rompere i coglioni ai compagni un’altra volta.

Se una cosa simile traumatizza, allora i nostri padri e i nostri nonni, che a scuola venivano trattati molto peggio e sottoposti a vere e proprie umiliazioni, dovrebbero avere tutti problemi psichiatrici.

Il problema è un altro: chi angaria i coetanei più deboli è un teppista, pochi cazzi. Ce lo vedi uno così a “rimanere traumatizzato” per una cavolata come quella della lavagna? Io ne ho conosciuti studenti che ti ridevano in faccia per molto peggio, figurarsi. E un padre che invece di prendere a calci in culo il figlio bullo lo difende a spada tratta è più stronzo di lui, per quel che mi riguarda. Vergogna!

Sono pienamente d’accordo.
Nel mio post precedente mi riferivo, oltre all’eventuale dubbio di gu61, al fatto che è stato richiesto un risarcimento per danni psicologici, ossia un’assurdità.

…Lo dicevo in un precedente post: l’insegnante non può e non deve perdere la calma…
…sospensione del reo sarebbe andata benissimo, non ciò che ha fatto…
…è facile, dalla ragione, passare al torto…
…quanto male si fa per rispetto di buomi principi, l’accaduto è si grave…
…ma l’Insegnante, credetemi, ha gestito male il tutto…
…ed il seguito…:mad:

In risposta a ciò, ti rimando ad un mio post precedente.

In risposta a ciò, ti rimando ad un mio post precedente. Questo:

Io invece penso che quello che ha fatto l’insegnante sia stato fatto proprio per “fare un favore” al ragazzo: dargli una punizione esemplare evitandogli una nota e una sospensione (praticamente certa, visto che aveva già avuto problemi disciplinari) che lo avrebbero portato a ripetere sicuramente l’anno.

Poi ci si sono messi di mezzo i genitori, con i risultati che abbiamo visto (e su questo concordo pienamente con Tuchulcha)…

…L’Insegnante ha fatto qualcosa di sanzionabile in base alla normativa, in materia, vigente…
…le andrà benissimo, credimi mio giovane amico, se si beccherà una sanzione disciplinare intermedia…:o

Su questo non dubito, è solo che secondo me forse per giudicare la situazione in oggetto sarebbe stato più opportuno usare il buon senso, invece che il codice.

…no ho dubbi, in proposito…:oops:

Quante pugnette cazzo.
A me il mio professore di disegno, appena entrava in aula mi faceva uscire, e mi faceva restare fuori tutta l’ora, e guai se mi allontanavo dalla porta.
Ovviamente avevo sempre 3 di disegno.
Questo per punirmi del fatto che ero un rompicoglioni nato, così, appena entrava, anche senza motivo, fuori dai coglioni.
Eccomi qua senza traumi e senza brutti ricordi, e ricordo, a tutti, che mi hanno bocciato tre volte alle superiori.
Il genitore che giustifica un figlio deficente è un deficente.
Punto.
E rivaffanculo alla scuola di oggi, perbenista, moralista, fancazzista, qualunquista, piena di merde gonfiate dai genitori a merendine e televisione, dove si vedono solo troie, ricchi, e santi licheri.
Cazzo.

L’insegnante ha effettivamente sbagliato:dopo aver fatto scrivere cento volte “sono un deficente”(senza “i”)al fascistello omofobo(perchè questo promette di diventare,evidentemente figlio di cotanto padre…),avrebbe poi dovuto fargli scrivere DUECENTO volte “sono un deficIente”(versione corretta).Nulla più,nulla meno…

Ottimo articolo di Magris sul Corriere di oggi
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/08_Agosto/05/Elogio_del_saper_punire.shtml