Una spedizione scientifica esplora la Fossa delle Marianne, ipotizzando uno strato di idrocarburi sotto il quale si celerebbe un ulteriore ecosistema marino, vuoi vedere che sotto non vi sia un… MEGALODONTE?
Quando si parla di film con squali, ho sempre un debole, soprattutto se sono belli e pronti su #netflix.
Poutpourri di prevedibili cliche ed ottimi effetti speciali, c’è uno mostro assassino, i buoni, il riccone, la bella, il buffone e ovviamente il brutto ceffo interpretato da Statham che si deve redimere.
Tutto prevedibile, tutto bello, tutto patinato: tutto poco credibile. Lo vedo come film per regazzini, non raggiunge a mio avviso la sufficienza.
L’ho visto al cinema… avendo letto il libro ero andato in sala con discrete aspettative di divertimento. Mi aspettavo qualcosa come Jaws 3, con il bestione acquatico che creava il panico. Invece il protagonista non è il mostro ma il solito maschio alfa che risolve tutto lui.
La storia è un mix fra i primi due romanzi della saga di Meg, anche se in effetti conserva poco dei plot originali. In effetti c’è il pescecane gigante e mangiacristiani ma lo spirito è più vicino ai reboot con mostroni giganti che ai vecchi horror subacquei. Indi niente truculenze, appunto un film per ragazzini con palesi spruzzate di autoironia che lo rendono tutto sommato gradevole per una visione, nulla di più. Peccato, perché il primo romanzo in effetti non era nulla di che ma il secondo risultava abbastanza fico nel mescolare il filone squali assassini con il thriller d’azione (da noi era uscito in edicola come albo speciale della collana Segretissimo). Ne sarebbe potuto uscire fuori qualcosa di più interessante ma va be’, dopo anni che il progetto era in forse è stato già tanto che il film l’abbiano realizzato, alla fine.