Star Trek TOS (Gene Roddenberry, 1966-1969)

" […] This is the very heart of the spiraled and unending quest in Star Trek: ‘What does it mean to be? In this time, in this space, who are we?’ […] "

" […] Star Trek upholds Jeffersonian principles […] is not just a property of America - it is a global commodity and a universal philosophy […] "

Yvonne Fern (1)

Antefatto
1963: a metà della prima stagione, l’emittente statunitense NBC si rifiuta di mandare in onda un episodio della serie The Lieutenant a causa dell’argomento trattato: l’odio razziale tra i militari. Disgustato dall’accaduto, il soggettista/sceneggiatore Eugene Wesley Roddenberry (1921-1991), ex-agente motociclista del Dipartimento di Polizia di Los Angeles che ha realizzato il sogno di diventare scrittore per la TV, si rende conto del fatto che per poter perseguire al meglio il suo ideale di prodotto televisivo di qualità dovrà necessariamente adoperare la metafora alla stessa maniera di Jonathan Swift. Non molto tempo dopo, proporrà alla sua segretaria Dorothy C. Fontana (che, a sua volta, diventerà un’ottima scrittrice) un primo trattamento per una nuova serie con protagonista un tale Robert April, capitano della navicella spaziale Yorktown. La nuova serie si sarebbe intitolata Star Trek.

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La vicenda degli anni successivi è arci-nota: dopo la bocciatura di The Cage (2), primo episodio-pilota, con un nuovo capitano (Christopher Pike, interpretato da Jeffrey Hunter) e una nuova astronave (la NCC 1701 USS Enterprise) - ritenuto dai produttori troppo complesso per il pubblico-medio al quale era destinato - vennero approvate e messe in onda, dal 1966 al 1969, una prima, poi una seconda (la migliore, a detta di molti appassionati) e una terza stagione (la peggiore) con personaggi e cast che faranno la storia. La serie (3) venne, poi, abbandonata a causa dello scarso riscontro e successivamente “ripescata” dal circuito delle piccole emittenti private locali grazie alla campagna di protesta innescata da Bjo Trimble, una super-appassionata scrittrice americana. Il successo di questa serie fantascientifica ricca di tematiche liberal (ma non solo) tipiche dell’epoca e recentemente tornate - di prepotenza - d’attualità: la segregazione razziale, il femminismo, l’assurdità della guerra, la spiritualità, i viaggi nel tempo, etc., diverrà mondiale.

In Italia, Star Trek arrivò solo nel 1980 a sostegno del primo lungometraggio (4) di una altrettanto fortunata serie. Il problema maggiore, però, fu causato dall’enorme differenza tra i due prodotti, uno filiazione dell’altro comunque distanti nel tempo oltre che completamente sconosciuti al pubblico italiano. Ma negli anni, le cose cambieranno e attorno a Star Trek si radunerà un discreto numero di fedelissimi (5).

Immenso il comparto di oggetti da collezione a marchio Star Trek (ufficiale e non): libri, fumetti, abbigliamento, pupazzetti, CD-Rom, videogiochi, spille, poster e via elencando…

NOTE:

(1) Citazioni tratte da Yvonne Fern, Gene Roddenberry: the last conversation, Pocket Books - Berkeley (USA) 1996.

(2) Per non perdere il denaro relativo ai suoi costi di produzione, ammontanti a 600.000 dollari dell’epoca, The Cage verrà successivamente riutilizzato nel doppio episodio dal titolo The Menagerie (L’ammutinamento, nella versione italiana), rimontato con l’aggiunta di poche scene girate ex-novo: nel 1967 vinse il premio Best Dramatic Presentation.

(3) Per distinguerlo dalle numerose produzioni a marchio Star Trek, l’insieme delle tre stagioni del telefilm degli anni '60 viene ufficialmente denominato TOS = The Original Series.

(4) Dopo il successo, inaspettato, ottenuto in sala da Star Wars, la Paramount, proprietaria dei diritti di Star Trek, decise di investire in un lungometraggio i fondi destinati a quella che nel 1977 avrebbe dovuto essere la nuova serie televisiva: Star Trek - Phase 2 e affidò all’esperto regista Robert Wise la direzione di Star Trek: The Motion Picture (1979).

(5) Sito ufficiale italiano dello STIC (Star Trek Italian Club).

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