Strage ad Erba - Uccide moglie, figlioletto, suocera e vicina
L’uomo, Abdel Fami Marzouk, 25 anni, è uscito pochi mesi fa dal carcere (sembra grazie all’indulto) ed è al momento ricercato. Prima di fuggire il pluriomicida ha dato fuoco all’appartamento: il fumo e i bagliori delle fiamme, poco dopo, hanno richiamato l’attenzione di altri vicini
Vigili del fuoco ERBA (Como) – Orrore, sangue e fiamme in una vecchia casa ristrutturata del centro di Erba, nella Brianza settentrionale. Quattro morti, tra cui un bimbo di due anni, e un ferito grave per la furia omicida di un giovane pregiudicato tunisino.
L’uomo, Abdel Fami Marzouk, 25 anni, uscito pochi mesi fa dal carcere (sembra grazie all’indulto) è ricercato per la strage. Secondo gli investigatori, ha massacrato a coltellate la propria famiglia e ha infierito anche su due vicini di casa accorsi alle grida di aiuto. Poi ha dato fuoco all’abitazione di via Diaz, lasciando in mezzo al fuoco i cadaveri della giovane moglie, del figlioletto di due anni, della suocera e di una vicina di casa. E’ scampato alla strage, ma è in gravissime condizioni per le coltellate e le ustioni, il marito della vicina.
Dopo il massacro, la fuga. Fino a notte non si avevano notizie di Marzouk. «Sì, sospettiamo di lui – ha confermato a mezzanotte il procuratore di Como, Alessandro Maria Lodolini. Ritengo che abbiamo buone probabilità di prenderlo».
Il magistrato, assieme ad alcuni ufficiali dei Carabinieri, era appena uscito dalla vecchia casa di corte ristrutturata che poche ore prima, attorno alle 20.30, era stata teatro della strage. In quell’abitazione, due grandi stanze più servizi, vivevano Abdel Marzouk, Raffaella Castagna di 30 anni, sua moglie da tre anni e figlia di un noto imprenditore del mobile, e il loro bambino Yousef, 2 anni, descritto da tutti come «un piccolo angelo, tanto era bello».
Raffaella e il piccino sarebbero stati le prime vittime della furia di Abdel Marzouk. Con loro è stata straziata a morte dalle coltellate la mamma di Raffaella, Paola Galli di 60 anni, che si trovava in casa della figlia. Alle urla disperate delle donne e del bambino sono accorsi due vicini di casa, Valeria Cherubini di 50 anni e il marito Mario Frigerio, di 60. Entrambi sarebbero stati aggrediti sulla soglia dell’appartamento: la donna è morta subito, il marito si è accasciato al suolo gravemente ferito.
Prima di fuggire il pluriomicida ha dato fuoco all’appartamento: il fumo e i bagliori delle fiamme, poco dopo, hanno richiamato l’attenzione di altri vicini. Sono stati chiamati i vigili del fuoco, che entrati nell’appartamento hanno fatto la spaventosa scoperta. Subito sono stati chiamati i carabinieri e le ambulanze.
Chi ha visto, tra gli investigatori, ha riferito di «uno scenario sconvolgente». I corpi erano in condizioni orribili, l’assassino aveva infierito più volte col coltello su ognuna delle vittime.
Perchè tanta bestialità? Si sa, per ora, che più volte c’erano state violente liti in quella famiglia, liti provocate dall’aggressività dell’uomo, pregiudicato per spaccio e rapina. Un balordo alla cui vita tra libertà e carcere si era unita quella di Raffaella, ragazza di buona famiglia. Il padre, Carlo Castagna, è un notissimo imprenditore mobiliere della zona, titolare di una catena di negozi d’arredamento, la 'Cast & Cast’, benemerito animatore di attività benefiche con la locale parrocchia.
Non era certo una vita facile, a quanto si dice, quella che si viveva nell’appartamento di via Diaz. E da quando Abdel era tornato a casa dal carcere, qualche mese fa, la situazione pare fosse progressivamente peggiorata: ma non tanto da far presagire l’orrore di questa sera.
12/12/2006
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_cronache_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=170516&IDCategoria=1
La cosa che mi sconvolge è l’impossibilità di “essere buoni” a questo mondo.
Penso ai poveri vicini che accorsi per aiutare sono stati accoltelati.
Ho i brividi veri.