Suburra - Stefano Sollima 2015

Sì ma c’ha pure una battuta clamorosa sulle feste “piene de fregna” che organizza Germano… :smiley:

Notazione tecnica: qua e là nel film emerge il solito problema della recitazione sussurrata di cui si è parlato abbondantemente su questo forum e altrove.

Il romanesco non è certo difficile da comprendere, eppure in 3-4 punti le frasi smoccicate ci hanno lasciati lì a guardarci chiedendoci cosa cazzo avesse detto il tale personaggio (Numero 8 su tutti).

Dettagli, eh. Vedo che anche sul forum di nocturno ne hanno parlato.

Sì, soprattutto nell’incipit con Numero 8 c’è uno scambio di battute in cui veramente non si capisce una mazza. E non credo fosse un problema di dialetto, era proprio il sonoro che non lasciava percepire se si esprimessero in trasteverino o slavo.

Ah, allora non sono l’unico: nella prima parte ho in effetti avuto qualche problema nell’afferrare appieno alcune frasi, appunto con Borghi e compari in scena. Il romanesco mi piace, ma li’ si esagerava. Dato però che i personaggi sono poco al di sopra dell’uomo di Neanderthal, la parziale incapacità di esprimersi adeguatamente in un linguaggio del tutto comprensibile “ce sta” pure…

Ma il problema non era gergale, semplicemente i dialoghi erano talmente sussurrati che dovevo sforzarmi per sentirli. Un po’ come ne L’Arcano Incantatore di Avati: lì si esprimevano in Italiano ma capire cosa cacchio mormorassero…

Io non lo vedo tanto come “sussurramento”, quanto il fatto che era dialetto parlato veloce, e la registrazione in presa diretta (di per sè lodevole per rendere la “naturalezza” dei personaggi) non aiuta certo. Comunque, senza volere, c’ho preso in pieno, scambiando BMW col Pulici: quest’ultimo, sul nuovo “Nocturno”, firma un articolo dove fa una sviolinata entusiasta al film di Sollima. Allora i suoi neuroni funzionano ancora…

No no, posso assicurarti che non era questione di dialetto, era proprio fatto male.

Allora è un problema di registrazione audio, in presa diretta. Dopo decenni di sonoro “aggiustato” in studio grazie al doppiaggio, l’Italia su certe cose è ancora indietro tecnologicamente. Bisogna farsene una ragione. .

Visto ieri sera. Un buon film “di genere”, anche se sono molto lontano dal giudizio del palestrato bergamasco. Nulla di memorabile, insomma. In ogni caso bene per film così, che riconciliano il cinema italico con la funzione d’intrattenimento, persasi nei meandri delle seghe mentali dei nostri registi intellettualoidi. Domanda: ma chi ha dato il nome di Spadino a favino? Forse me lo son perso ma non mi è sembrato che la escort glielo avesse detto. Questione pronuncia: la presa diretta è fatta bene, è solo quando parla numero otto che non si capisce una mazza. Comunque la coproduzione francese è significativa. Indubbiamente lo stile riconduce ai neopolar d’oltralpe, Marchal e discepoli. Il crime passa da lì…


Ultima cosa: l 'apocalisse non arriva mai…poteva evitare il countdown…non significa nulla


Dimenticavo: Germano e la sua festa iniziale sembran presi pari pari dal Cirino Pomicino de Il divo.

Ripresi fedelmente dal romanzo, niente di strano che gli autori abbiano volutamente citato il film in questione.

Assomiglia un bel pò, perlomeno come idea, anche alla festa iniziale de la grande bellezza eh, e non solo quello

Ossia, nel romanzo (che non ho letto) si cita il divo?

Bellissimo, l’ho visto ieri e mi è piaciuto molto.
Non ci ho trovato i difetti che qualcun altro ha evidenziato in questo topic, ho trovato tutto molto giusto, dal cast alla costruzione dell’apocalisse.
Tutto fatto estremamente bene, cinema di grande qualità e coraggio.
Incredibile (per gli standard italiani) la scena di sesso a tre che peraltro coinvolge un attore che per l’italiano medio è quello che fa la pubblicità della Barilla.
Grandi anche le musiche, come direbbe Pizzul “tutto molto bello”.

Bellissimo davvero. Sollima si dimostra forse il migliore nel raccontare certe storie. La sua filmografia si riempie di una nuova perla. A mio gusto non ho amato troppo Acab ma tutto sommato anche il libro non l’avevo trovato stò granché.
Ma le serie Romanzo criminale e Gomorra oltre ad appunto Suburra sono 3 bombe assolute. Possiamo dire tranquillamente che il “nostro” ne ha fatta di strada da “Un posto al sole”… :slight_smile:
Complimenti, tutto perfetto anche due attori che personalmente mi hanno un pelo rotto i coglioni come Favino e Germano che ormai te li ritrovi da tutte le parti. Bravi pure loro. Ottimo Amendola, strepitosa e bellissima Greta Scarano. E la pioggia, tanta, tanta che da Seven non se ne vedeva così tanta…

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Ma il filone sul Papa e sulla Chiesa, alla fin fine, dove andava a parare? Non l’ho mica capito…tra l’altro è un peccato, perché secondo me poteva essere sfruttato di più e meglio, magari in maniera anche “cattiva”.
Comunque concordo con chi ha trovato a tratti incomprensibili le battute di Numero 8 e con chi ha trovato un po’ deludente il giorno dell’apocalisse. Concordo meno sulle musiche: personalmente non le ho trovate per nulla esaltanti, ma anzi piuttosto irritanti, soprattutto perché a parer mio sono state usate spesso a sproposito ed in scene in cui sarebbero il tappeto musicale era del tutto inutile.

Lo vidi al cinema con la Belva appena uscì e me lo sono appena rivisto in streaming e posso solo che confermare a amplificare le positivissime impressioni.
Idealmente questo film è una discesa negli inferi della citta più bella del mondo , “la grande bellezza” di ciò che non si può dire e di ciò che, almeno superficialmente , non si vede. Location Pazzesche , Pioggia torrenziale continua, implacabile, che cerca di lavare il marcio inutilmente. Atmosfere, musiche e arie di una pienezza e densità indescrivibile , personaggi azzeccatissimi quasi tutti quanti, e ognuno a suo modo veramente inquietante. Spiccano su tutti Spadino e Manfredi Anacleti con la loro parlata strettissima e il loro spaccato di vita quotidiana veramente ben reso. Irresistibile Manfredi nella scena dello sclero con la famiglia quando non riesce a parlare con Germano per il troppo casino e nella scena del rapimento del piccolo Malgradi Seguiti da Borghi / Numero 8 e la sua fantastica e cazzutissima donna Greta Scarano. Forse il più sottotono e dimesso risulta Amendolache ancora non ho capito come mai è il re di Roma ma gira come un barbone e si nasconde comunque autore di una prova positiva. Bene Favino , in più di un tratto sfoggiante una spocchiosità alla Volontè di “Indagine…” che tocca la vetta quando rimarca a suo modo l’immunità parlamentare con un perentorio “S’attaccassero al cazzo” . Bene gli altri compresa quella fregna della Giulia Elettra Gorietti , mozzafiato nella potentissima scena iniziale in albergo.
Sarà sicuramente interessante leggere il libro per chiarire qualche passaggio come gia detto lasciato un po cadere.
Insomma soddisfattissimo, Sollima si conferma un validissimo Professionista e questo film non mi pento di dire che fa impallidire per completezza, lunghezza, gestione dei tempi , realismo , coraggio e fattura un intero filone. Avercene.
Sull’Apocalisse : In effetti è ciò che è successo politicamente al nostro belpaese con l’inizio di una serie di governi tecnici , farlocchi e non eletti, se ci pensate … Chissà che anche il Santo Padre non ne avesse anche lui fiutato l’odore nel film…
Davvero bello.

Film molto bello.
Solo in parte cade nello stereotipo del film criminale italiano alto. Forse proprio quando si sussurra, come dicevate.
Dipende molto dagli attori. Alcuni sembrano “tanto attori”, altri meno.
In questo senso mi ha colpito soprattutto l’interpretazione del capo del clan degli Anacleti. Fantastico.
Ho cercato qualcosa su di lui e ho scoperto che non ha dovuto sforzarsi neanche tanto per immedesimarsi nel ruolo.
Bravo, anzi bravissimo. Non ho niente da dirgli :).

Ho letto tutta la discussione e non ho capito quanto fosse serio chi l’ha definito il miglior film italiano degli ultimi 50 anni. Io mi fermo a questo millennio e lo ritengo il miglior film italiano di questi 17 anni. Il problema è che avrò visto sì e no 10 film italiani di questo millennio.

in questo stupendo film recita anche se per poche battute la grande attrice teatrale Franca Maresa nel ruolo della madre di samurai (Amendola)

Rivisto dopo 4 anni, l’ho trovato ancora più bello e coinvolgente. L’unica sequenza che mi ha convinto meno, che ho trovato un po’ forzata, è quella degli zingari che vanno a rapire il figlio dell’onorevole e si portano dietro Elio Germano… forse sbaglio io, ma penso che dei malviventi professionisti che vanno a fare una roba del genere non si porterebbero mai con loro uno sprovveduto, uno che non c’entra un cazzo con quel mondo e rischia solo di fare casini.

Anche il lato femminile del film merita un paio di sottolineature: Giulia Elettra Goretti (la prostituta) e Greta Scarano (la tossica, donna di Numero 8) sono notevoli.

Visto con un ritardo che meriterebbe conseguenze penali, solo ieri sera.
Beh i pareri non possono che essere positivi, regia, attori, situazioni, che riescono a portarti in quel viscido inferno malavitoso senza scrupoli.
C’è un po’ questa maledizione tutta italiana dei film degli ultimi anni, anche un po’ il discorso che facevo con Radcliffe in Akimbo, ci sono attori che ormai hanno una faccia stampata su altre situazioni, vedi Favino e Amendola, sarebbe stato un po’ come negli “Anni 70” mettere Jimmy il Fenomeno a fare l’assassino in un giallo di Argento, paragone un po’ brusco, ma questo è.
Comunque sia, rimane un ottimo film, non ho potuto fare a meno di cominciare la serie, ne parlerò in sezione apposita.