Suburra - Stefano Sollima 2015

Con Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi, Greta Scarano



http://www.imdb.com/title/tt4025514

Uscito il nuovo film di Sollima, tratto da De Cataldo: la stessa coppia di Romanzo criminale - La serie.

Vado a vederlo nei prossimi giorni. Finalmente un film italiano che mi ispira…

Ho letto pareri positivi, credo che andrò stasera. Il romanzo non mi aveva convinto, interessante come spunti ma c’era il solito commissario clichè buonista (ovviamente ex fascio pentito e diventato di sinistra) che a mio avviso rovinava tutto. Un amico mi ha assicurato che il film non è così e in generale l’interpretazione di Amendola è stata apprezzata. Vedremo.

Pura curiosità, c’è un nesso come significati tra Gomorra e suburra?

Visto iersera al cinema.

Volendo fare l’anticonformista parto da ciò che non mi ha convinto

Amendola: No. Tutta la critica lo osanna e invece no, per me in quel ruolo non ci sta e non dà nulla

Favino: Inflazionato. Algidamente fa una parte perfetta, però algidamente, e da un momento all’altro ti aspetti che si prenta col carico di penne Barilla

Trama: alcune parti iniziano promettendoti chissà cosa poi restano sullo sfondo

Sollima: rischia seriamente di cristallizzarsi o infognarsi in un format e in uno stile efficace, funzionale e bello.

Il resto è pompa, due ore e rotti di pompa come se piovesse e difatti piove sempre senza cali di carburazione, un pò La grande bellezza in versione cattiva un pò quello che già sapevate di Sollima

Bello cazzo, noiraccio contemporaneo con attori quasi perfetti, un storia romanzata fino a un certo punto che regge e che Sollima te la fa garbare come forse solo lui sa

Credo se ne parlerà a lungo ma subito mi si pone una riflessione.

In Italia esce il primo pincopallino e diventa intellettuale o storico o eroe civile. De Cataldi legge quello che succede, come sulla settimana enigmistica prende i punti, te li fa unire e ti restituisce un disegno se lo vuoi vedere, però di fatto non è nessuni

Mah?

No, non c’é alcun nesso.
Quanto al resto, preliminirarmente:

  1. un buon film, piacevole a vedersi: non un capolavoro, ma molto gradevole;
  2. molto lontano, a volte moltissimo, dal romanzo: ma tale autonomia, a mio avviso, lo rafforza notevolmente giacché non riproduce i contenuti del libro (che, a me, é piaciuto non poco) ma vi si ispira (ora più , ora meno) con una struttura alquanto differente oltre ai vari plot di riferimento;
  3. non mancano, inoltre, sorprese di vario genere e sempre riuscite;
  4. fisicamente vedo Amendola, perché troppo robusto (tanto é vero che, a volte, viene inquadrato in modo da snellirne a distanza la figura), lontano dal personaggio de “il Samurai”: ma é Impeccabile, senza alcuna sbavatura, nell’interpretazione tecnicamente perfetta in ogni frangente;
  5. chi si accontenterà (senza intellettualismi e/o pretese di fedeltà, alla lettera, alla realtà), godrà di poco più di due ore ben trascorse grazie anche ad un ritmo incalzante. :wink:

Il personaggio del commissario ex fascio è stato comunque eliminato, per la versione filmica.

E hanno fatto benissimo, era la cosa che mi piaceva meno del libro. Il film l’ho finito di vedere poco fa ed è assai bello, un noir e allo stesso tempo una fotografia agghiacciante della realtà che stiamo vivendo. In parte lo era anche il romanzo ma, come dicevo, veniva annacquato da retorica e moralismi superflui.

I pareri di chi l’ha già visto mi incoraggiano ulteriormente. Speriamo che anche il pubblico risponda in maniera adeguata. .

Visto venerdì sera

Volendo fare l’anticonformista parto da ciò che non mi è piaciuto o non convinto del tutto.

Amendola: No. per quanto ho letto in giro che è stato incensato da tutti non mi è parso appropriato in quel ruolo nè capace di metterci qualcosa di suo

Favino: inflazionato. bravissimo per carità, però algido e ormai lo trovo veramente inflazionatissimo. Da un momento all’altro mi aspettavo vederlo arrivare col camion delle nuove penne Barilla

Alcuni aspetti della trama: Sembrano anticipare chissà quale sconvolgimento e poi rimangono sullo sfondo diventando quasi superflui

Sollima: rischia di cristallizzarsi e/o infognarsi in questo genere di film, che peraltro a me piace tantissimo, con il suo stile comunque sempre efficace, funzionale e bello… forse dovrebbe provare a misurarsi con altro

Per il resto sono due ore e rotti di pompa, pompa pura, senza cali di carburazione

Attori bravissimi, pure alcuni che non sopporto bravi lo stesso, alcuni cameo o poco più tipo quello di Antonello Fassari veramente perfetti

Ritmo, azione, storia, location, fotografia un pò a La grande bellezza versione noiraccio come se piovesse, anzi praticamente piove in tutto il film

Credo se ne parlerà molto per cui la momento mi fermo qua, a parte una breve riflessione

In Italia il primo pincopallino che passa diventa intellettuale o eroe civile o qualcosa di simile

De Cataldo e Sollima sono due persone che, davanti a uno schema di fiction divertente e appassionante, come nel giuochino della settimana enigmistica ti piazzano tutti i punti da unire con le linee per farti vedere quale è il disegno che sta dietro una serie di cose che sono successe o che accadono, in largo anticipo rispetto a tutti gli altri

però questi due sono quasi niente, mah

De Cataldo ha ambizioni da giallista ma non è capace. Prova a leggere qualsiasi cosa sua che non sia Romanzo criminale (l’unico veramente valido dei suoi romanzi) e ti delude parecchio, almeno per me è stato così. E’ stato bravo a creare un filone, gli va riconosciuto: Romanzo criminale ha aperto la strada a un tipo di narrazione crime tutta italiana, una concezione del noir che secondo me potrebbe riservarci gradevoli sorprese per il futuro… una rinascita del cinema italiano di genere potrebbe partire da qui. Sollima è certamente il regista più adatto per affrontare questo percorso; un altro valido per me è Soavi (il suo Arrivederci, amore ciao è pure tosto), altre nuove leve potrebbero seguire la via.

Verissimo. Ha avuto fiuto ed è stato un pioniere, ma nelle sue pagine la letteratura è la grande assente.

Effettivamente no, non ho letto altri libri di De Cataldo, però non credo sia tanto questo il punto

Trovo che De Cataldo e Sollima mettono in scena sempre un qualcosa che con le debite proporzioni rimanda al romanzo storico, cioè una storia bene o male inventata, o comunque per l’appunto molto romanzata, inquadrata però in un contesto storico molto preciso e puntuale, che se poco poco vuoi guardarlo è illuminante nella sua semplicità

Con la serie di romanzo criminale ti potevi fermare a vedere quanto è fico er libbanese, ma pure avevi sotto gli occhi il modo in cui un numero di persone alla fine molto limitato è riuscito a prendersi una città come roma per 20 anni

Quì non è molto diverso, con la differenza anzi che mentre per Romanzo criminale era più semplice (per modo di dire) trattandosi di una storia comunque consolidata quì è in divenire

mi fanno ridere quelli che di Suburra commentano eh ma non si parla di buzzi e delle coop rosse sono reticenti o che ai tempi di romanzo criminale dicevano non si parla di andreotti e non è credibile

mi pare chiaro che De Cataldo e Sollima abbiano voluto sempre fare dell’altro e ciononostante anche in Suburra ti fanno vedere ruolo e meccanismi dell’uno e dell’altro, delle ascese di alcuni e della decadenza di altri, etc. etc., tutto in maniera molto precisa

E non è poco eh

Va be’, quelli che lamentano il mancato riferimento alle Coop rosse in un film che tratta della malavita romana sono un po’ come Spike Lee che lamenta la mancata presenza di soldati neri nella scena della bandiera del film Flags Of Our fathers di Eastwood. Variante cinefila di “E le Foibe?”

Scrive il buon vecchio :bmw: sul faccialibro:

Suburra sicuramente il miglior film Italiano degli ultimi 50 anni.
Chapeau

E ancora:

questo film ha una potenza tale da far sembrare il grande racket una cosuccia da dilettanti non me ne voglia il maestro ma così è.

HERR Pulici esagera parecchio. Ma il film di Sollima, visto ieri pomeriggio, è in effetti molto bello. È soprattutto Cinema, che non teme crudezze. Deve molto, qua e là, come costruzione dell’immagine e uso del sonoro, a Michael Mann, ma di sicuro non lo trovo un difetto. Ottimi Favino e soprattutto Amendola, qualche momento di troppo con l’occhio sbarrato per Borghi. Ma il suo è anche il personaggio più “eccessivo”, indi si perdona facilmente. Scrauso come al solito Germano, peraltro a suo agio come autentico verme sfigato. Comunque, un gran film imperdibile.

bello ma ho avuto l’impressione di vedere una puntata di Romanzo criminale al cinema. Che poi il grande schermo quando si tratta di film italiani, sia solo appannaggio di comici tv che non fanno ridere e commediette 4 camere e cucina è un altro discorso.

Che c’entra il vecchio rancoroso? :confused:

Io parlavo del giovane palestrato from Bergamo.

Boh? Fanatico del film di Castellari è Pulici. Chi è 'sto tipo di Bergamo? !

Direi Bmw2002 :wink: