Sud - Gabriele Salvatores, 1993

http://www.cinematografo.it/bancadati/consultazione/schedafilm.jsp?codice=29261&completa=si

Rivisto ieri sera questo bel film di Salvatores, uscito dopo Puerto Escondido. Ricordo che a Milano resistette pochissimo, un record per uno che riempiva i cinema dai tempi Di Marrakech Express. Ovvio, si era in pieno periodo leghista (93), e la vicenda di 4 disoccupati che occupano un seggio elettorale nel profondo sud pareva poco interessante, figurarsi poi se la dedica finale era riservata ai centri sociali. Epperò è un film che è invecchiato strabene, con una vicenda sempre di attualità, attori impeccabili (su tutti Orlando, Bisio e Catania), splendide riprese e belle musiche (99 Posse, tra gli altri). Il film è uscito per su DVD Cecchi Gori, con un otttimo master e una bella intervista a Salvatores di mezz’ora. Consigliatissimo agli estimatori del regista, ma non solo.

Non sono ancoran riuscito a vederlo ma ne ho sempre avuto il desiderio avendone sentito parlare bene.
Pur non amando Salvatores ed essendo contro le tematiche di fondo.

Fidati, dopo che l’avrai visto verrà voglia anche a te di assaltare un seggio.

Da piccolo mi era piaciuto moltissimo, ma non mi ricordo il perchè.

sei contro i disoccupati?

Io sono uno di quelli che lo vide al cinema… è vero, rimase nelle sale relativamente poco, ma a quanto ne so di pubblico ne ha avuto e anche parecchio. Per quanto riguarda le musiche direi che quelli da ricordare principalmente sono proprio i 99 Posse, che peraltro sono presenti anche con un brano in compagnia degli Almamegretta… da lì in poi la loro “curre curre guagliò" (peraltro title-track del primo cd) diventerà la colonna sonora di tutte le occupazioni e manifestazioni studentesche per molto tempo… Ma vale la pena menzionare anche gli Assalti Frontali, la canzone “sud” sarà infatti il primo e unico vinile 7” per la posse capitolina, e altri napoletani gravitanti in area hip-hop come i Posse-ssione, presenti con “il posto dove vivo”.

io al cinema non mi ricordo se ce la feci a vederlo, forse no, ma comunque un gran bel film e una gran bella colonna sonora che tributa un bel periodo musicale, almeno per me

forse l’ultimo bel film realizzato da salvatores, tolto casomai Io non ho paura, comunque l’ultimo del suo periodo assolutamente magico

mi spiacque all’epoca non trovarci dentro diego abatantuono, più volte salvatores disse che non c’era perchè non c’entrava molto, a dire il vero secondo me non c’era perchè si erano scazzati, trovo che nessun regista abbia saputo valorizzare le doti di abatantuono come salvatores ma neanche che nessun attore abbia saputo valorizzare una parte pensata da salvatores come abatantuono

comunque all’epoca del film c’era tantissimo fermento a bologna perchè comunque molte persone e gruppi che hanno realizzato la colonna sonora, da lu papa ricky agli stessi 99 posse, gravitavano o erano spessissimo quì attorno :frowning:

A me è già venuta…e chi ti ha detto che non ne abbia mai assaltati…:wink:

Assolutamente No, lo sono stato anche io Anche se per mesi,non anni.
Sono contro il fatto di fare casino e questo e quello senza che poi alla fine cambi un cazzo. Ma fare lo stesso gli splendidi e dire io no io mi ribello. E poi quelli sono i primi col culo a posto.

Si tratta di un film inutile e “folkloristico” sul Sud, che non ritrae in nessun modo la realtà.

Il disoccupato napoletano è una specie di macchietta nazionale, come il siciliano mafioso, il milanese bauscia, il toscano bestemmiatore, il romano coatto e molti altri…

Sono maschere.

Il problema è che nella persistente visione neorealistica del cinema italiano qualcuno prova a proporcele come se esistessero davvero, e poi qualcuno davvero lo pensa, CI CREDE.

Potere del cinema certo, ma anche scarsa conoscenza della realtà dello spettatore.

dici che il voto di scambio è una invenzione neorealistica?

o le centinaia di migliaia di miliardi della ricostruzione post-terremoto inghiottiti non si sa dove una macchietta folkloristica?

io sono del SUD. ben vengano film “inutili e folkloristici” come questo.

concordo pienamente con l’affermazione di Pollanet: “forse l’ultimo bel film realizzato da salvatores, tolto casomai Io non ho paura, comunque l’ultimo del suo periodo assolutamente magico

Il nostro cinema si è sempre nutrito,a parte poche eccezioni,di stereotipi e macchiette dialettali,Sud non è il primo nè l’ultimo caso,la differenza rispetto ad altri casi è che qui gli attori riescono a renderli convincenti.Poi il messaggio ideologico può piacere o meno,però è espresso con un ritmo e una forza davvero inusuali per il cinema italiano contemporaneo tanto da coinvolgere anche lo spettatore più lontano ideologicamente dal messaggio stesso.Resta una delle migliori pellicole di Salvatores in assoluto,al pari anche di quelle più conosciute e celebrate.

io cmq non credo che la disperazione dei protagonisti del film sia uno stereotipo.
e al di là delle ideologie e dei messaggi, non credo che sia uno stereotipo nemmeno “la realtà” allucinante di certi seggi elettorali del sud (ma forse non solo del sud) con annesso “compra schede” alle porte.

o forse, più semplicemente, si tratta di una realtà così diffusa da poter essere ormai considerata anche uno stereotipo, fa(ceva) bene il cinema a “trattarlo”.

Nel film non ci sono macchiette ma qualche stereotipo dialettale o regionale sì, soprattutto nella caratterizzazione di alcuni personaggi,la differenza ,come ho già detto,sta nel modo convincente con cui gli attori riescono a rendere credibili anche questi stereotipi.

Purtroppo se non parliamo di cinema ma di politica sono costretto a circostanziare alcune cose.

Tutto ciò che è pubblico in Italia disintegra miliardi, qualsiasi terza corsia, qualsiasi alta velocità forroviaria, qualsiasi viadotto, qualsiasi opera pubblica anzi qualsiasi cosa che sia gestita dal sistema pubblico. Ciò accade per vari motivi che risiedono nel funzionamento stesso del sistema. Ma a parte questo, ciò accade normalmente tutti i giorni in tutta Italia.
Lo scandalo della gestione dei fondi pubblici del post-terremoto dell’Irpinia, che ha dato luogo ad apposita commissione parlamentare presieduta da Scalfaro, è stata essenzialmente una manovra di palazzo per fare fuori quella che era allora la più importante corrente della Democrazia Cristiana, cioè quella amministrata da Ciriaco De Mita. Guardacaso Scalfaro è poi diventato Presidente, grazie al ruolo avuto nella formazione del nuovo gruppo politico di riferimento (oltre che al suo passato di Ministro degli Interni, carica che prelude al Quirinale dato che si ha accesso a varie “stanze dei misteri” italiane). Ricordo ai lettori le dimensioni del terremoto come più drammatica tragedia del dopoguerra italiano ma solo per comprendere di che ricostruzione stiamo parlando: 2.753 morti, 8.848 feriti, circa 300 mila senzatetto. Stiamo parlando della ricostruzione di 100mila case (e poi scuole strade ospedali …), per intenderci. A costi di oggi 100mila x 200mila euro farebbero 20 miliardi di euro, cioè 40mila miliardi di lire. La gestione sprecona dei politici è costata 60mila miliardi, che possiamo anche attualizzare in 120mila. E’ assolutamente normale che lo Stato Italiano spenda per fare ogni cosa almeno il triplo di quanto costerebbe alla gestione privata. Anzi forse anche di più… E non c’è al mondo gestione di emergenza post-calamità che non sia sprecona e affaristica per molti (vedi l’uragano Katrina e le assicurazioni americane).

Il voto di scambio è generalmente deprecato perchè si ritiene che l’elettore debba recarsi all’urna con una visione politica globale ed una carica ideologica. Eppure, chissà perchè, tutti gli imprenditori e i libero-professionisti votano il centro destra mentre gli impiegati e gli operai il centro sinistra (con varie sfumature geografiche che sono piccole eccezioni). Ciò significa semplicemente tutela dei propri interessi. Già Weber diceva che il politico è rappresentante di voti più che di idee, quindi di interessi. E’ molto comune che gli italiani abbiano un politico di riferimento soprattutto in quelle regioni in la consapevolezza politica è più diffusa, il che non è una connotazione specifica della Campania. In ogni caso se devi mangiare dai il voto anche per un pezzo di pane. Nel dopoguerra si dava per un paio di scarpe, una prima ed una dopo il voto.

La visione del film come Sud luogo dello sperpero criminale organizzato e del “povero” disoccupato è totalmente folkloristica e non condivisibile da tutti quelli che conoscono effettivamente il Mezzogiorno italiano e non basano le proprie opinioni sulla disinformazione che quotidianamente rincoglionisce i telespettatori.

Io sono cresciuto e ho vissuto per anni in parecchie città italiane sia al sud che al nord. Se vai a vivere, per esempio, a Salerno, la città con la maggiore offerta di cultura cinematografica in Italia oltre che con la più importante vita giovanile, con una università con 25mila studenti (tra l’altro fortemente voluta da quegli stessi politici irpini che hanno gestito i fondi del terremoto), tre importanti Festival del Cinema, ed un tasso di vita associativa per abitanti tra i più alti d’Italia, scopriresti di che cosa parlo. Inoltre la stragrande maggioranza della gente si esprime politicamente con un voto fortemente ideologicizzato, stravotando alcuni candidati di parti politiche opposte. Addirittura viene espressa una fortissima tensione verso la destra perchè ritenuta sensibile alle istanze sociali più della sinistra. Più liberi di così…

I temi del film sono quindi trattati in maniera “folkloristica” e quel tipo di “disoccupato napoletano” è una maschera che semplicemente è pressocchè scomparsa. Esiste solo nella mente di qualche intellettuale, oltre che del pubblico.

Mi dispiace ma Sud è semplicemente un cagata pazzesca (salvando qualcosa delle musiche e anche l’intenzione di chi l’ha fatto, ma nulla di più), da inserire nell’immortale e sempreverde filone del cinema socio-patetico.

l’analisi politica che hai fatto, spesso e volentieri condivisibile, non fa cmq di un film come quello in questione una “cagata pazzesca”.
inoltre, i temi trattati sono simbolici della situazione generale che hai tracciato.
e sono trattati in maniera giustamente “popolare”, senza alcuna smania da “intellettuale” che deve indottrinare, e se il film -lo ricordo bene- ha avuto abbastanza diffusione presso il pubblico non solo giovanile e non solo “intellettuale” significa che il pubblico ha sentito suo il tema -i temi- affrontati nel film.

che poi ci sia qualche caratterizzazione un pò macchiettistica, magari, è vero. ma come è stato ben espresso da altri prima di me, gli attori sono bravi a rendere plausibili tali caratteri.

“La visione del film come Sud luogo dello sperpero criminale organizzato e del “povero” disoccupato è totalmente folkloristica e non condivisibile da tutti quelli che conoscono effettivamente il Mezzogiorno italiano e non basano le proprie opinioni sulla disinformazione che quotidianamente rincoglionisce i telespettatori.”

meno male che tu puoi illuminare tutti i poveretti come me che basano le proprie opinioni sulla disinformazione televisiva.
guarda caso, la stessa informazione gestita da chi contribuisce ad organizzare quello sperpero criminale, sempre nella visione folkloristica di chi parla del mezzoggiorno senza conoscerlo eh! ma solo in base al film di Salvatores.
ma per piacere…

P.S.: “Addirittura viene espressa una fortissima tensione verso la destra perchè ritenuta sensibile alle istanze sociali più della sinistra. Più liberi di così…”

io vivo in una delle roccaforti della destra. so bene di che pasta è fatta la libertà di cui parli.
e bada, io non sono comunista.
mai stato.
come non sono di destra.
resta il fatto che ho gli occhi per vedere e le orecchie per sentire.

“Cagata pazzesca” è proprio l’espressione usata da Fantozzi per descrivere un film pretestuoso che cerca di insegnarci qualcosa, quello che secondo me Sud è.

Non dirmi che ti informi dalla tv che non ci credo. E comunque il forum è un confronto, nessuno insegna e, fortunatamente, tutti parlano (o dovrebbero farlo).

Semplicemente mi sembra che sparare cose su una faccenda così enorme come la ricostruzione dopo un terremoto con migliaia di morti senza una profonda conoscenza non sia giusto, come pure pensare che il voto di scambio sia quello dei poveracci mi sembra perlopiù ingenuo.

Conosco la situazione politica di Catania e so di cosa parli. Salerno è totalmente in mano al centro-sinistra, e io mi riferivo soltanto al fatto che il voto in questa parte (e in larga parte) del Sud è talmente libero che alcuni ancora votano la destra che ritengono portatrice di una maggiore sensibilità sociale rispetto alla sinistra. Penso che un voto più libero di così non esista in Italia.

Per quello che mi riguardo trovo Sud un film irritante. Capisco i buoni propositi di un certo cinema (che poi di questi temi ci mangia con ampi contributi decisi guardacaso dai politici che desiderano propagandare il buonismo perchè più è grande il sistema pubblico…e più mangiano!) ma il risultato cinematografico è sempre chissà perchè sgradevole.
Quando faremo film come Crash allora avrà un senso tornare a sostenere la vena sociale del nostro cinema.

Alla fine il cinema italiano “è tutto un magna magna” (Johnny Stecchino).
Sud compreso.

rispondo solo per dire questo: mi piace, in questo forum, parlare di cinema. quindi glisserò sulla querelle politica, e questo anche perché francamente dibattere di politica ormai mi annoia.
e d’altronde in Italia di politica se ne parla abbastanza, pure troppo.
e inutilmente.

certamente il forum è un luogo di confronto e nessuno -credo- ha intenzione di insegnare ad altri la “verità rivelata”.
io spero di non aver mai dato questa impressione, se è successo a causa del mio naturale -e spesso fraintendibile- modo di pormi… me ne scuso.

rispetto al giudizio di Fantozzi sul film “pretestuoso”… beh… pur amando Fantozzi, e pur ritenendo sopravvalutato il film che giudica una “cagata pazzesca”… non sono d’accordo su tale giudizio.

rispetto a Sud, invece, io l’ho sempre visto come la storia di un gruppo di disperati che decide di occupare un seggio elettorale per dar sfogo alla frustrazione e alla disperazione di una vita schiacciata.
un gruppo di cittadini che si ribella.
e l’ho vissuto come un buon film popolare.
secondo te Salvatores voleva insegnare qualcosa, e ciò ti irrita.
secondo me Salvatores non voleva insegnare proprio nulla ma, legittimamente, si schiera dalla parte dei suoi protagonisti e quindi delle idee che questi protagonisti rappresentano.
in ogni caso, questo dato conta poco o nulla. ciò che conta è che dirige in stato di grazia come raramente riuscirà a fare in seguito…

con ciò, ognuno è libero di apprezzare questo film o meno.
io l’ho apprezzato ai tempi della sua uscita e adesso non lo vedo da parecchio.
ma ormai mi avete cmq fatto venir voglia di recuperare il dvd :-p

P.S.: a non credere che mi “informo” grazie alla tv, fai benissimo.

personalmente trovo che salvatores nel suo periodo d’oro abbia saputo affrontare nei suoi film anche temi molto impegnativi senza necessariamente finirci risucchiato dentro e senza sconfinare nell’intellettualismo, nel paraculismo e neanche nell’io ho capito tutto e gli altri un cazzo, e tutto sommato a mio parere vale anche per sud

più in generale a me sa molto più di macchietta fare il discorso che necessariamente il soggetto pubblico spende i suoi soldi alla cazzo rispetto all’efficiente privato, molto spesso i soldi pubblici finiscono nelle tasche dei privati che si lamentano di come lo stato spende male i suoi soldi, ma questo è un altro discorso

comunque sia tanti o pochi che siano in determinati contesti succede che gli appalti pubblici vengono serenamente spartiti tra i soliti soggetti ma poi finisce che almeno vedi un binario con su un trenino che ci cammina o una terza corsia con una macchina con le quattro frecce e uno che piscia nel fosso, in altri contesti no

quello che sud raccontava, ripeto tutto sommato sullo sfondo, era che nonostante una voragine di soldi pazzesca troppa gente dopo quindici anni continuava a vivere nelle baracche o nelle case pericolanti senza avere nessuna prospettiva per il futuro, per vedere l’enormità di uno scandalo simile è difficile sostenere che bisogna conoscere bene tutta la situazione, perchè bastano due occhi, peraltro direttamente parte in causa lo erano il regista, diversi attori e chi ha realizzato le musiche, se mò tutti questi non sapevano un cazzo di quello che era successo dopo il terremoto e lo hanno realizzato solo per rimorchiare due soldi mi pare difficilotto pure questo

poi cosa vuoi che me ne freghi di de mita, scalfaro o bassolino

trovo peraltro che un regista, se ce la fa, abbia il difficile compito di farti scattare qualche meccanismo nel cervello stimolandotelo

iche a stare tutti zitti, e non sono stati in moltissimi a dire qualcosa su questo argomento, tutti i morti che ci sono stati li ammazzi n’altra volta

Il problema centrale è che si guarda al Sud con un cultura diversa che non le è propria, e si verifica il malfunzionamento dell’economia e delle politica insieme all’assenza di una società civile che si ponga come obiettivo centrale la condivisione di un progetto collettivo. Ma il Mezzogiorno non si basa su questo, perchè ha una cultura fondata sulla ricerca del benessere e sulla qualità della vita. Queste istituzioni imposte dall’unità d’Italia non potranno mai funzionare. Parlare la stessa lingua solo perchè è dal 1300 che si è portato avanti un processo di unificazione politica non significa che gli italiani siano uguali. Anzi la bellezza italiana risiede nella profonda varietà e dalle molteplici radici che vi sono rappresentate. Si può dire che quasi ogni matrice della cultura europea esista in Italia.

Al Sud le persone non sentono assolutamente il bisogno di terze corsie, che infatti sono solo occasioni per fare un pò di soldi, ma forse di avere una bella casa e di vivere bene, lavorando per vivere e non vivendo per lavorare. Non a caso negli ultimi anni nelle città meridionali si è registrato il più alto investimento nel cosiddetto arredo urbano, molto più che negli investimenti produttivi, perchè non c’è tensione verso la ricerca del reddito alto, ma del Wellness come oggi viene inteso. Cambiamo le istituzioni e il Sud sarà la Florida europea.

E comunque sia Blow Up che Blow Out ci hanno cinematograficamente dimostrato che la conoscenza è frutto di un “doloroso” percorso di ricerca, e che non è possibile sapere la “verità” basandosi su alcune ovvie apparenze. Parlare dei problemi sociali e politici del Sud senza averci mai vissuto quotidianamente è come vedere i primi 10 incassi della stagione e pensare di essersi fatti una cultura cinematografica, solo perchè quelli sono i film di cui c’è maggiore informazione e discussione.
O, peggio, studiare l’Impero Romano guardando Ben Hur.

Mi sembra proprio che il film del “politicamente tesserato” Salvatores si fondi proprio su pregiudizi “inconsapevolmente razzisti”, senza alcuna minima sensibilità nè conoscenza reale dei fatti.

Poi di quelli che vivono ancora adesso in case post-terremoto ne conoscete almeno uno? Gli avete mai chiesto perchè vive lì? Sapete quale sia effettivamente il processo di assegnazione e gestione di queste abitazioni? Perchè sono ancora abitate? Perchè alcuni sindaci di sinistra vanno in questi quartieri a litigare con i residenti e questi abitano ancora nei container?

Trosi aveva già detto tutto sulla retorica di chi cerca di spiegare i problemi del Sud senza conoscerli.

“Che ne sapete dei vostri problemi! Noi li abbiamo studiati per anni !”

Lello Arena, sociologo del basso napoletano.

http://it.youtube.com/watch?v=qx0taJrXce4