Tele AIA (e le altre)

Quella del bar equivoco l’abbiamo già vista. Eccone un altro gruppo. Non ho parole:

Il negozio di scarpe:

La pensione con nuova gestione:

Il caseificio:

Gli altri tutti sul canale di Tele AIA.

Davvero non ho parole.

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È una droga questo canale, ad iniziare dalla sigla di apertura programmi

Tutto molto caciarone, si vede che i tecnici stavano iniziando a conoscere le attrezzature.

Un altra sigla ipnotica è quella de “l’Umbria canta”:

Con tanto di zoom che segue la bassline del pezzo, rotazioni di telecamere, titolatrice molesta.
Insomma, se la sera non beccate nulla in TV, guardatevi le registrazioni di tele aia.

Che poi, Tele AIA mandava in onda i film hard dopo una certa ora.
Inoltre, su YouTube,vi è uno spezzone della messa in onda del film “la professoressa di lingue”. Siccome è girato a Perugia, immagino sia uscito clandestinamente su Tele AIA

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neanche aperti i video, e già mi sento scoppiare di gioia

la sigla di inizio trasmissioni è UNO SBALLO e mi fa rimpiangere di non essere nato a perugia. gli spot-pera sono la pecionata fatta sovrana. con quello della pensione mi hanno sentito ridere fino a pianterreno. ho le lacrime. grazie.

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imitando alla meno male (sul meno magari parliamone) il modus operandi dei video di superclassifica show di allora. ancora: piango.

caseificio mugnanese invece credo che a beccarla da piccolo mi avrebbe fatto paura. mi ha infatti ricondotto al volo a certi spot sardi che per me erano pari a un horror.

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Aggiungo Cicciolina vintage.
Dopo il pollaio, show in cameretta con plaid e peluches

Aggiungiamo anche spogliarello di Carmen Russo + chiusura trasmissioni

E poi “le ragazze di tele AIA” con tanto di inserto di TV sorrisi e canzoni

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che in un’emittente che si chiama AIA, ci sta preciso

ma è totale! roba da spinello paraffinato! fa una paura bestia!

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Paura magari no con quella bella musica (di Jean Michel Jarre?), ma certo chiudere la sigla sul faccione di Adolfo Celi è curioso.

no no è inquietantissima, a vederla da piccolo ci sarei rimasto e mi avrebbe segnato il dormiveglia!! comunque non mi sembra jarre, a meno che non sia tratta da deserted palace o les granges brulées, che erano per inciso abbastanza bruttini e ho lasciato ad ammuffire dopo un paio di ascolti.

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Non so che dirti. All’epoca avevo già 16 anni (anche se non l’avevo mai vista prima di qualche mese fa), sicuramente non mi avrebbe fatto particolare effetto. Però ti dirò una cosa, a me non piace proprio la frase ‘fine delle trasmissioni’. La scritta ‘fine’ in un film non mi fa nessun effetto perché comunque è una storia che si conclude (anche se Fellini la odiava infatti non la metteva mai), ma quell’essere associato a delle trasmissioni che si concludono e perciò a qualcosa che viene spento mi ha sempre dato una brutta sensazione. Anche oggi.

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e poi c’è lui, e con questa il banco chiude:

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Non sono riusciti neanche a riprendere il manifesto per intero. A parte il fatto che non sapevo esistere il panettone perugino.

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Mi piacerebbe sapere se li giravano in loco o a Roma (anche per una questione pratica). Non credo che a Perugia si trovavano tutte queste ragazze disposte a spogliarsi.
Come in LIBERI TUTTI in cui è stato rivelato che le ‘casalinghe’ che si spogliavano su Telecolor (in Sicilia, ma non ricordo in quale città) erano in realtà spogliarelliste professioniste reclutate, appunto, a Roma.

ma la cosa bellissima, esaminando la programmazione, è che il giorno trovavano spazio programmi a sfondo chiesastico-religioso, e la notte via spogliarelli e film per adulti. appro: a parte constatare che disponevano di due tre pellicole scrause in croce a rotazione continua, qua vengono più volte menzionati in “tarda” (per allora lo era) fascia oraria notturna misteriosi telefilm e film per adulti:

@Van_Harris ti ho pensato!! chissà se era il solito softcore o sexycomedy o un hard vero e proprio come leggenda continua a volere. chiaramente non avremo mai modo di scoprirlo.

in ogni caso provate a vederlo tutto. è un trip. estenuante (hanno dell’angosciante le incalcolabili volte in cui trasmettono presentazione stazione), ipnotico, inquietante (i rumori che si sentono in sottofondo, fatti chissà da chi). la tv allora era davvero qualcosa di perturbante.

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Io mi sono perso tra le edizioni di Videocronaca e le rispettive repliche. Mi piacerebbe sapere che differenza c’era tra ‘Presentazione stazione’ e ‘Presentazione e società’. Inoltre in cosa consisteva ‘Per lui e per lei’.

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basta chiedere (io non ho avuto coraggio di affrontarlo, a te l’onore):

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al di là di tutto, resta molto interessante la genesi dell’emittente:

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Posso solo dire che io ho un hard da Telereporter pre 1985. Un amico invece ha trovato hard trasmessi da RTM (TV delle marche) e altri da Telereporter. Oltre ad un collage registrati da varie TV locali del nord

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…vero?? sai mica in che anni? lustri e lustri che vi risiedo e la capto ovunque mi trasferisco e mai intercettatovi un hard. è in compenso un’emittente che vive di ridicolissimo esoterismo e cospirazionismo spiccioli. in era covid/lockdown trasmettevano, a tarda notte, un amatorialissimo antispot-sfottò dei covidfobici che diceva (giuro!!) “…tampone anale? perché no? fatti anche tu un bel tampone anale! e degusta la paura di scoprirti positivo” (seguivano immagini di uno che inalava il tampone appena estratto dal culo ed estasiato diceva yuuuummmm!). ne esistevano diverse versioni. i talk show in studio coi microfoni saturati di riverbero sul grande reset gestito da big pharma battevano in apoteosi del delirio persino i peggio complottari uditi a la zanzara.

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Primissimi anni 80. Addirittura rtm trasmetteva hard con il logo.
Una cosa che mi fa’ ridere è che ci sono degli spezzoni di gola profonda, con la scritta “varietà”
Ora recupero qualche screenshot:

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