The Bourne Legacy - Tony Gilroy, 2012

Visto ieri sera in dvd. Problema: come continuare una delle serie di più successo degli ultimi 10 anni, con quasi 1 miliardo di dollari incassati nei primi 3 film, serie che si è praticamente conclusa in maniera perfetta col terzo capitolo, perdendo l’attore/personaggio principale, ma mantenendo alto l’interesse e i contenuti?

Innanzitutto si cambia il timoniere, che non è più Greengrass ma Tony Gilroy. Ma mica è il primo venuto questo, dato che come regista ha già diretto il pregevole Michael Clayton e il carino Duplicity. E in più chi ne sa più di lui di Bourne, lui che è stato sceneggiatore dei 3 film precedenti? Poi si trova una bella faccia nuova come Jeremy Renner, qualche rincalzo di lusso come Edward Norton e Rachel Weisz (per non parlare di un irriconoscibile Stacy Keach), e ovviamente si mantengono attori/personaggi precedenti, per ragioni di continuità. E quindi ritornano Pamela Landy (Joan Allen), Ezra Kramer (Scott Glenn), Albert Hirsch (Albert Finney), Noah Vosen (David Strathairn). Perché tutto è concatenato, tutto è parallelo, ma non tutto è quello che sembra, o meglio, ci sono punti di vista diversi, e un universo che magari per noi era tutto si può rivelare solo una piccola parte di qualcosa di ben più grosso.

Ma alla fine, la ricetta funziona? Beh, La trama è un po’ difficile da seguire all’inizio, fin troppo intricata, ma gli ingredienti ci sono tutti, l’action pure, ci sono tutte le classiche scene che ci aspettiamo da un Bourne, ci sono le locations esotiche. Manca solo lui, anche se Renner è bravo e non sfigura del tutto. Perché comunque Bourne c’è sempre nel film, è continuamente citato, la sua presenza la si vede ovunque, ma anche la sua assenza. E anche se siamo contenti lo stesso, il vecchio amico ci manca. Tornerà? Chissà… certo che il finale in un certo qual modo si riallaccia a quanto diceva Marcello sul terzo capitolo: