The House That Jack Built (Lars Von Trier 2018)

https://www.imdb.com/title/tt4003440/?ref_=nv_sr_1

//youtu.be/BYF2tfdD1fA

Premessa: ragionavo ieri sera (prima della visione) sul fatto che non siano rimasti ormai in molti i registi dei quali aspetto il nuovo film come se fosse un avvenimento. Qualche anno fa erano molti di più, attualmente i filmaker che non mi hanno mai deluso li posso contare sulle dita di una mano e il buon vecchio Lars è uno di questi.

Parere: Stilisticamente e a livello di architettura il film è molto simile al precedente Nymphomaniac, sembra quasi un gemello; il protagonista che racconta il proprio passato ad un altro uomo messo in scena tramite l’utilizzo di flashback, l’uso e l’abuso di video di repertorio, mix di inquadrature fatte a mano ad altre molto più studiate, citazioni molto alte alternate a scene grafiche (in Nympho il sesso qui la violenza), musica classica che eleva il film ad opera. La pellicola è un ritratto di un serial killer, un viaggio nella sua mente, forse uno dei migliori ritratti che siano mai stati portati su grande schermo. Ci sono tutti gli elementi caratteristici di Von Tier, la completa assenza di tabù o buonismo (il killer non si ferma davanti a nessuno, che siano donne, uomini, bambini o animali), la cinica ironia (il killer ha la mania di dover pulire per bene le scene del crimine dopo aver “agito” anche tornandoci per 3 o 4 volte per assicurarsi di non aver lasciato la minima traccia!!!) e poi tanto tanto stile, nelle inquadrature, nella messa in scena, nei dialoghi. Un Matt Dillon così credibile e in parte non penso di averlo mai visto. Tra le cose che mi sono piaciute di meno invece metterei, il finale che non mi ha convinto del tutto e l’abuso dei filmati di repertorio, ce ne sono davvero troppi e non tutti li vedo così funzionali all’interno del film. Comunque una splendida opera di quello che a mio avviso rimane uno dei più talentuosi cineasti del nostro tempo. Grande Von Trier!

Curiosità: nei ringraziamenti sui titoli di coda ce n’è anche uno a Lars Ulrich (il batterista dei metallica), non capivo in che modo fosse coinvolto nel film, poi cercando in rete scopro che esiste una canzone dei Metallica che si intitola “The House jack Built” non presente però nella colonna sonora del film. Che Von Trier si sia ispirato al loro brano per il titolo della pellicola?..

//youtu.be/N0aAA0KnlGo

This is the house that Jack built è una filastrocca americana che mi da l’idea di essere tipo la nostra Alla Fiera dell’Est.
Il film devo ancora vederlo ma concordo sul fatto che, lo si ami o lo si odi, Von Trier è uno di quei registi di cui aspetto semore i film come un avvenimento.

Al 5 gennaio, visti per il momento solo 90 dei 155minuti…posso già affermare che è il film dell’anno

Mi risultava che fosse stato comprato per la distribuzione italiana dalla Videa. Ma controllando un pò in giro, non sono indicate date di uscita in sala. Visto che il film “odora” di vm 18 lontano chilometri, non sarebbe strano se lo “dirottassero” direttamente in dvd e br…

A proposito dell’odore di vm 18, sono giorni che sulla mia bacheca FB leggo di gente che si scanna per la notizia che il film uscirà in sala in doppia veste, censurata e doppiata in italiano (vm 18) - vs - non censurata e in lingua originale con sottotitoli (vm 18). Chi grida al sacrilegio, chi alla piccineria delle casalinghe di Voghera che mortificano Von Trier, quelli che “ci meritiamo i Checchi Zaloni”, eccetera eccetera.

La prima cosa che mi è venuta da pensare è che von Trier un film “normale” proprio no eh… Mi si dirà, altrimenti non sarebbe von Trier! Ed è indubbiamente vero (infatti ho scritto “normale” tra virgolette). Però intendo, possibile che non si riesca ad avere un suo film che alla viglia dell’uscita non scateni una guerra termonucleare con relative opposte fazioni di scimmie contrapposte sull’altipiano, all’ombra del monolite nero? Non si capisce mai quanto le polemiche sulla violenza, il sadismo e la crudeltà dei suoi film siano la causa o l’effetto. Non parlo da prevenuto o da detrattore di von Trier, molti suoi film mi sono piaciuti. L’ultimo Nymphomaniac, per quanto “radicale”, è un film che per me merita di essere visto ed è a suo modo affascinante, tuttavia si ha sempre l’impressione (o almeno io ce l’ho) che si spinga il più possibile oltre nella speranza di provocare una reazione. Un po’ come Belen la sera di Sanremo, davanti all’armadio di casa, che deve decidere cosa indossare perché nelle successive settimane non si parli d’altro; ecco, Belen sarebbe Belen comunque, strafiga anche con la salopette da lavoro dell’idraulico, però certamente con la farfallina in bella vista la miscela si fa esplosiva. Idem von Trier, è un cineasta con i suoi perché, tuttavia sguazza - credo volutamente - in ogni sorta di ipertrofia concettuale e visiva perché poi si aspetta di trascorrere le “successive settimane” a leggere tutto ciò che si dice di lui sui Media.

Detto ciò… che palle! Diventa prevedibile. Un giochino al rialzo continuo dell’asticella che un po’ fa perdere fascino e credibilità al personaggio (ma soprattutto al regista e all’autore), perché il confine tra sincera urgenza creativa e manierismo strategico e paraculo si sta sempre più spostando verso quest’ultimo. Il film non l’ho visto non essendo ancora uscito e certamente mi smentirà essendo un capolavoro (infatti non sto facendo una critica al film, sarebbe folle farlo “alla cieca”), semmai stigmatizzo piuttosto questo meccanismo perverso che precede ogni nuova opera di von Trier e che almeno su di me sortisce l’effetto opposto, cioè mi fa venir voglia di tutto tranne che di vedere l’ennesimo film “estremo” del regista più “estremo” tra i registi “estremi” del cinema “estremo”.

Ti capisco. Io tutto questo me lo faccio entrare da una recchia e lo faccio uscire dall’altra, per godermi il film per quello che è. Comunque lui è proprio così, volutamente provocatorio, il bello delle sue opere è proprio questo, per me. Un po’ paraculo, sì ma… per me ci sta. Non m’ha mai dato fastidio. È un autore che ho sempre apprezzato anche per questo. Il fatto di andare sempre controcorrente, di scandalizzare… è una cosa giusta, secondo me. Ci vuole qualcuno che lo faccia.

Esce domani. Penso di riuscire ad andarci. Meno male che almeno esce in sala. Dice che dura 155 minuti, quindi sarà integrale?

Se è in italiano è tagliato di circa un minuto, se invece è in inglese è integrale.

Io detesto Von Trier e gran parte del suo cinema ma ammetto che è molto bravo a vendersi (lui e chi per lui) con queste buffonate preparate a tavolino per avere un grosso riscontro pubblicitario praticamente gratis.
Questi “scandali”, il sesso, la violenza, la censura, le sue sparate nelle interviste e tutte le sue trovatine pour épater les bourgeois mi lasciano freddo che più freddo non si può e non riesco più a trovarle nemmeno irritanti da quanto ormai sono diventate prevedibili e programmate. Mi annoiano e basta

Il comunicato di Videa uscito ieri è una grandissima furbata che ha il suo zenith nella provocazione di Parenzo, fatta soltanto per far incazzare i talebani del regista danese o i più miopi sostenitori della libertà d’espressione (miopi nel senso che lo prendono sul serio e si infervorano contro la sua risibile provocazione, facendo quindi il suo gioco e pubblicizzando il film).

Più che altro fan ridere i ragionamenti di quanti si domandano perché la versione cut e quella in lingua originale circoleranno entrambe col divieto ai 18… io andrò a vederlo in lingua originale coi subs, ovviamente.

Quoto D-Fens e quasi tutto quanto detto da Brass: l’ormai ultrasessantenne Von Trier si sente “costretto” ogni volta che va dietro la macchina da presa a scandalizzare(?!?) spettatori e/o critici, per il sesso e/o la violenza. Ammesso ma non concesso che qualcuno ancora si scandalizzi per certe cose. Che il film esca pure, censurato o meno, me ne cale assai poco. E credo che fregherà poco o nulla anche al grande pubblico. Per quanto mi riguarda, io aspetto fra un mesetto “Dumbo”…

Qua a Torino lo danno in un solo cinema. E per vederlo in lingua originale hanno in programmazione solo tre spettacoli, la settimana prossima.

Ecco, ancora peggio di quanto pensassi. Ora, a prescindere da ciò che si pensa di Von Trier, delle sue idee, dei suoi film: ha appunto senso, far uscire in questo modo, un film? Mi pare che porti solo acqua al mulino di chi ritiene (ahimè, sempre più spesso il sottoscritto compreso) che “tanto vale editarlo subito in home video”. Un atto di clemenza, onestà e intelligenza…

Sanno che tanti “cinefili” se lo sono scaricato da tempi e in sala non ci andranno. E che il grande pubblico domenicale un film così lo evita. Non è una giustificazione, ovviamente. Più che altro, passi la logica del proporlo anche in lingua originale ma davvero non capisco l’autocensura… boh. Va bene la pubblicità e lo scandalo ma mi pare davvero una solenne minchiata. Se riesco a recuperarlo uncensored ok, altrimenti mi sa che passo.

Io il film l’ho visto qui a Roma in versione originale con sottotitoli.
Sinceramente non capisco il VM18, andava benissimo un VM14…forse è una mossa pubblicitaria vecchio stile da parte della Videa, tipo quelle cose assurde che accadevano negli anni 70 o 80 per film come “Zombi”, “I guerrieri della notte” o “Creepshow”.
La violenza c’è, ma vista la pubblicità me l’aspettavo molto più estrema.
Riguardo la pellicola, Von Trier ha fatto cose decisamente migliori di questa, nell’ultima parte sembra una cosa alla Lynch.
Mi è sembrato una metafora sull’America come terra dei serial killer e sul fatto che in gran percentuale non vengono beccati dalla polizia.
Matt Dillon comunque bravo nella parte.

Ah, figurati se credo esista ancora qualcosa di tanto estremo da meritarsi il v.m. 18. Quando lo affibbiarono a Green Inferno mi rotolai dalle risate, che si tratti di una trovata pubblicitaria per un film che comunque si fileranno in pochi è palese.

Visto. Oh, per me il v.m. 18 ci stava. Cazzo volevate con un film così, il PG 13??? Comunque divertito abbastanza, Dante Alighieri rivisitato da Bret Easton Ellis. E il duetto Matt Dillon - Bruno Ganz ha il suo perché.

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L’ha visto un mio amico. Anche lui concorda sul fatto che il vm 18 sia esagerato. Comunque troppo lungo, anzi troppe lungaggini. Von Trier deve darsi una regolata anche per quanto riguarda il minutaggio, evidentemente. Molto bravo Dillon, ma questo l’immaginavo. Incassi comunque magri: mi sa che già domani in parecchie sale lo smontano…

Guarda, capisco che oramai tanti cinefili sian venuti su a guinea pig e torture porn ma ti assicuro che non è un divieto esagerato. La violenza supera di gran lunga quanto si vede in tanto cinema mainstream, in ogni caso risulta più realistica e feroce nonostante la palese ironia delle situazioni. Poi ci sono anche violenze su minori e la commissione censura è severissima su 'ste cose… no, decisamente non è un film per adolescenti e una tantum il v.m. 18 è ampiamente giustificato.


P.s. come fai a dire che ci sono troppe lungaggini se non l’hai visto? A me non è pesato gran che. Certo lungo lo è ma non ci si annoia, almeno io l’ho digerito bene.


P.p.s. La concezione di incassi magri è fuorviante, l’hanno distribuito ancora più a cazzo di Suspiria. Qua a Torino al Nazionale sta andando molto bene, per le tre serate con proiezione in lingua originale hanno fatto il pienone e han già detto che la settimana prossima replicheranno. Anche a Beinasco il The Space ha fatto buoni incassi. Certo che se lo proiettano in quattro sale in croce non posso aspettarsi che faccia sfracelli al botteghino.

Beh, ci sono delle sequenze oggettivamente abominevoli, c’è poco da dire. Ho capito che qui abbiamo tutti una soglia di tolleranza piuttosto elevata in merito, ma se non vi ha schifato il trattamento riservato ai bambini, e in minor parte agli animali mi preoccupate un attimo. Secondo me c’è pure molta ironia nel film e in alcuni momenti mi sono quasi messo a ridere, specialmente per l’utilizzo di Fame di David Bowie, ma complessivamente è orribile. Vedete un attimo di pensare al grande (si fa per dire in questi casi) pubblico. Nel Regno Unito esagerano al contrario e tagliano che è un piacere, ma da noi nell’home video appioppano “Film per tutti” alla peggio roba.

Ciao!

Io di giurisprudenza non ne capisco niente pero’ so che nel regno unito hanno la censura di stato che decide su cosa e’ ammesso che i sudditi possano posare il loro sguardo, mentre qui in Italia, come ho imparato dal libro “Visioni Proibite”, al netto dei reati (tipo, per esempio, pubblicazione oscena, che interviene comunque non “preventivamente”) vige “solo” (e al massimo) un divieto amministrativo per la proiezione nelle sale cinematografiche: in tal modo le opere distribuite (per dire) solo in home video non prevedono visti di censura preventivi (fatte salve le leggi sui reati, come dicevo).

Comunque, per tornare in tema, a me il film e’ piaciuto e non mi sono annoiato per niente, ovvio che sapevo a cosa andassi incontro, conoscendo un po’ il regista!

Solo sono sicuro di non aver colto tutte le citazioni (sono certo solo di quella di humpty dumpty, e non credo che la dimentichero’ piu’ vista la scena nella quale la battuta e’ recitata brrrr O_O).

Ciao!
C.

Più o meno è così: per le proiezioni in sala ci vuole il visto censura, per i prodotti destinati direttamente all’home video o le fiction televisive no. Per cui, tanti film usciti direttamente in DVD più che altro consigliano la visione a un pubblico adulto, gli occasionali divieti ai minori di 14 o 18 anni sono farlocchi dato che nessuna commissione ha valutato il film. Ecco perché la versione tagliata del film di Von Trier è ugualmente vm. 18: la commissione censura ha dato il nulla osta con tale restrizione, non basta che la distribuzione apporti dei tagli per abbassarlo se prima non lo fa nuovamente esaminare dai censori. Anche per i passaggi televisivi, quando tagliano un film per abbassare il divieto ai minori di 14 anni o farlo diventare un “per tutti”, ci vuole la commissione censura in vista della derubricazione.