Top Gun (Tony Scott, 1986)

…ma veramente non esiste il topic su Top Gun, secondo solo a Barry Lyndon per la sua importanza nel cinema d’essai spaziotempo??!1!

Dato che Tom Cruise ha postato ieri su Instagram il primo scatto dal set di Top Gun: Maverick, sequel stracciapassere del mitico originale stracciapassere di Tony Scott, è d’uopo rivangare le malefatte datate 1986. Ritenuto il film manifesto della mera esibizione muscolare figlia dell’America reganiana, guerrafondaia, imperialista e machista (in compagnia con Rambo II, Rocky IV, Commando e Invasion USA), si tratta invece di una mera esibizione muscolare figlia dell’America reganiana, guerrafondaia, imperialista e machista. Ruffianeria, patriottismo, marketing ci sono tutti e a doppia mandata, ma non si esaurisce tutto lì, sapere come è stato costruito il film è un’avventura, a tratti epica e affascinante quasi quanto le immagini stesse della pellicola (che personalmente ho visto al cinema quando uscì, dodicenne e maledettamente rapito da tanto supereroismo figherrimo).

Don Simpson e Jerry Bruckheimer - produttori di grido con titoli come Flashdance e Beverly Hills Cop alle spalle - acquistano i diritti di un articolo apparso nel maggio 1983 su California Magazine riguardante i Top Guns, piloti aeronavali della United States Navy Fighter Weapons School dello zio Sam. L’articolo è sommario e descrittivo ma i due genietti ci intravedono delle potenzialità filmiche, come fosse Star Wars sulla Terra. Comincia la lunga ideazione e stesura del progetto, con soggetti, bozze e sceneggiature (se ne contano almeno 7). La Paramount non ci crede, le prime versioni assomigliano ad una specie di Ufficiale E Gentiluomo. Anche l’assemblaggio del cast artistico e tecnico è una mezza scommessa. Tom Cruise non aveva questo gran curriculum da esibire, sostanzialmente Risky Business e Legend, al quale stava ancora lavorando con Ridley Scott. Alla regia Simpson e Bruckheimer vedono bene Tony Scott, fratello di Ridley, che però aveva diretto solo Miriam Si Sveglia A Mezzanotte (1983), amatissimo da nicchie di pubblico e critica, ma perlopiù mal accolto e poco compreso. Da anni si dedicava alla pubblicità e ai videoclip ed aveva all’attivo uno spot della Saab per il quale aveva ripreso un jet in fase di decollo, una delle ragioni forti che spinsero i produttori ad orientarsi su di lui. Scott accetta ma non ha granché chiaro dove andare a parare, non ha capito cosa vogliono da lui, non sa bene come maneggiare il giocattolo. Ci mette del tempo ad assemblare i pezzi del puzzle ma alla fine la visione si fa chiara. Arrivano i libri di fotografia di Bruce Weber che ritraeva modelli maschili iper glamour con tagli di capelli molto corti, pose iconiche, muscoli e divismo modaiole; arriva il rock n roll, immaginando questi piloti come delle moderne star del rock, che sfrecciano su cascate di cielo color blu infinito, accompagnati dal rombo dei motori e dall’adrenalina che pompa nelle vene.

Top Gun non sarà un film alla John Wayne e non sarà nemmeno una variazione di Ufficiale E Gentiluomo, nella visione di Tony Scott sarà il documento più realistico sull’aviazione militare che sia mai stato realizzato al cinema. In un 'epoca pre CG selvaggia, la normale trafila di modellini, fondali blu ed effetti speciali non poteva essere la storia del film, occorreva agire diversamente, doveva essere tutto vero, il che tradotto significava qualcosa di mai tentato prima. Venne contattato un esperto tecnico, un Top Gun in pensione (nome di battaglia Viper, come il personaggio di Tom Skerrit nel film), e tramite lui si arrivò alla garanzia del supporto della Marina americana, la quale, per sostenere il film, pose tre condizioni: 1) Top Gun avrebbe dovuto portare benefici alla Marina; 2) avrebbe dovuto rispettare la massima verosimiglianza; 3) avrebbe dovuto essere espressione di “buon gusto” (vabbè…). E per la U.S. Navy Ufficiale E Gentiluomo non rispondeva manco ad una di queste caratteristiche. In cambio Tony Scott avrebbe avuto accesso a portaerei, F-14, basi militari e competenze tecniche. Comunque non a gratis, il costo orario del noleggio di un F-14 ad esempio (in caso di prestazioni e utilizzo fuori dalle normali procedure previste) si aggirava attorno ai 7600 $, e come è noto in Top Gun di aerucci ce ne sono diversi.

Tony Scott gira il film perlopiù tra Los Angeles e San Diego (proprio nei pressi della base Miramar, scuola dei Top Gun), e tutta la troupe soggiorna due settimane sulla portaerei Enterprise insieme al suo equipaggio, nel pieno della propria missione (una convivenza che Cruise descriverà come peggiore di un carcere, perché non si poteva neppure evadere, il cibo era atroce, gli spazi angusti ed era impossibile dormire). Il girato presenta una netta cesura tra cielo e terra. Se a terra tutto era andato per il meglio, in aria l’idea di film era del tutto inevasa. Ok, Scott aveva utilizzato tecniche innovative e sensazionali, macchine da presa montate ovunque, attori ripresi dal vivo sui jet supersonici a migliaia di metri sparati nell’empireo, realismo totale acrobazie a non finire, ma la storia in aria non c’era. Si trattava solo di un’accozzaglia di riprese slegate tra loro, senza una risoluzione coerente che si integrasse con il Top Gun terrestre. In questo senso la prima proiezione fu disastrosa. Ci volle un titanico lavoro di montaggio per dare forma e fisionomia unitaria e coerente al film. Vennero attribuite battute agli attori (che per fortuna negli abitacoli recitavano con le maschere d’ossigeno sulla bocca). I personaggi recitavano monologhi che gli attori non avevano mai proferito, tutto attraverso un raffinatissimo, certosino ed estenuante lavoro di doppiaggio. Ogni fotogramma venne analizzato e inserito nel contesto con logica scientifica, cercando il taglio giusto da montare per rendere credibile la situazione e lo sviluppo degli eventi.

Quando avvenne la consacrazione al botteghino tutte le difficoltà affrontate vennero rimosse come per magia e venne immediatamente licenziata la proposta di un sequel. Ottenere nuovamente i permessi dalla Marina, formulare cumuli di scartoffie burocratiche di richiesta, affrontare nuovamente le peripezie tecniche che quel tasso di realismo richiedeva era demotivante, e così la Produzione pensò semplicemente di riutilizzare scarti ed avanzi delle migliaia di metri di pellicola girata da Scott per Top Gun, ma fu impossibile perché durante il montaggio del film il setaccio del materiale “usabile” fu talmente approfondito da non aver lasciato praticamente niente di spendibile. E Top Gun 2 naufragò ancor prima di nascere. A conti fatti Top Gun avrebbe meritato un Oscar al montaggio poiché, seppur in modo meno eclatante e vistoso di film celebri che si sono aggiudicati la statuetta, il lavoro di “rattoppo” fatto per la pellicola fu eccezionale e raddrizzò un progetto che stava naufragando senza un orizzonte. Sostanzialmente un film nel film, con il pregio di passare inosservato, ovvero vedendo il risultato finale tutto pare perfettamente consequenziale e “liquido”, come non fosse successo niente, mentre le nottate insonni furono parecchie.

L’accusa di essere (solo) un’esibizione di belle facce e bei muscoli dovrebbe tener conto di cosa fossero effettivamente i piloti Top Gun negli anni '80 (e presumibilmente ancora oggi). Un F-14 è un jet che può volare a 30.000 metri dal suolo e abbattere ripetutamente il muro del suono; le sue virate non sono morbide e progressive ma angolari, radicali e improvvise, la pressione gravitazionale a cui viene sottoposto il corpo umano in simili contesti è enorme, tant’è che i piloti devono indossare della apposite tute che comprimono e sviluppano la circolazione sanguigna favorendo l’afflusso al cervello per una corretta ossigenazione che prevenga svenimenti e visione tubolare. Tradotto significa che un pilota da caccia deve essere atleticamente perfetto, deve essere fisicamente al “top” (appunto). La comprensione di questa condizione preliminare orientò il film, che si attestò quindi su una marcata componente atletico-sportiva. Al di là della bellocceria degli attori, il loro essere “fighi” anche e soprattutto fisicamente derivava dalla necessità di poter adempiere alla propria professione. Cruise e gli altri vennero sottoposti a sedute di allenamento durissime come fossero veri e propri piloti, dovettero imparare le procedure di espulsione d’emergenza dai jet, la sopravvivenza in mare con la tuta addosso, la permanenza prolungata in ipossia, etc… Tutti salitono a bordo degli F-14 e tutti sperimentarono le mille torsioni possibili in volo (con conseguente sacchetto del vomito). Chi lavorava al film aveva chiaro quanto i veri Top Gun fossero quanto di più prossimo al concetto di super uomini si potesse immaginare.

Oltre tutto ciò, Scott ci mise naturalmente del proprio. Dei modelli di Bruce Weber abbiamo detto, poi arrivarono gli occhiali da sole Rayban (il cui modello “aviator” grazie al film incrementò le vendite del 40%), le moto (che Cruise all’epoca non sapeva guidare e infatti dovette prendere apposite lezioni), i giacconi di pelle col pellicciotto e le toppe, la Porsche 356 Roadster decappottabile di Kelly McGillis, i tramonti, le scene girate praticamente tutte in controluce, un gergo molto tecnico (“need for speed”, “crash & burn”, sono espressioni molto comuni oggi, penetrate pervicacemente nel tessuto culturale, ma provengono tutte da lì), e la celeberrima scena della partita di beach volley. Completamente decontestualizzata dal film, è un momento di puro alleggerimento o, come lo stesso Tony Scott la definì, di sostanziale “soft porn”. Corpi oliati, sole, muscoli, sorrisi stampati sulle mascelle equine e rock n roll (meraviglioso, quello di “Playing With The Boys” di Kenny Loggins). Non c’era nessun’altra finalità in quella sequenza se non dare della carne fresca al pubblico. E fate caso ad una cosa, quattro giocatori, corpi ellenici perfetti (non culturisti) e nemmeno un tatuaggio, manco uno, oggi non sarebbe possibile.

La rivalità tra Iceman e Maverick arrivava dal set, tra Cruise e Val Kilmer non scorreva buon sangue, anzi erano fulmini e saette. Kilmer ebbe diversi accorgimenti da stronzetto conclamato, dispettucci a vario titolo ed un senso di superiorità per altro immotivato. Tanto che, nella celebre scena di riappacificazione finale, dopo lo scontro con i Mig, Kilmer non aveva nessuna intenzione di pronunciare le battute che il copione gli assegnava e Scott dovette convincerlo a forza. Altro capitolo fondamentale è la McGillis, scelta per la sua prova in Witness con Harrison Ford. La versione dell’istruttrice civile Charlie Blackwood che Scott aveva in mente (personaggio realmente esistente e nominata nel 2013 da Obama vice segretario della Difesa ad interim) assomigliava più ad una prostituta che ad una insegnante, ancorché bionda e sexy. Calze a rete, tacchi vertiginosi ed un allure troppo bagasciò. Gli fu fatta ridimensionare, anche se la sensualità rimane una componente fondamentale della interpretazione della McGillis (alla quale la Produzione avrebbe preferito un’attrice più giovane ma, dovendo trattarsi di un’istruttrice e possibilmente credibile…).

Davanti ai cinema la Marina piazzò dei chioschi per l’arruolamento, le domande fioccavano come coriandoli, e il famoso “beneficio” richiesto per appoggiare il film si tradusse in un incremento di reclute stimato nel 35-40%. Negli anni '80 tutti volevano essere il pilota di jet militari Pete “Maverick” Mitchell, oggi tutti vogliono essere Chef Cracco o Fedez, i tempi cambiano. Né si può dimenticare il mostruoso apporto dato al film dalla soundtrack, venduta in milioni di copie ovunque nel mondo e bollata con tanto di Oscar per la romantica (e (pallosissima) “Take My Breath Away” dei Berlin, accanto ai quali sedevano Giorgio Moroder, Harold Faltermeyer, Kenny Loggins, Cheap Trick, Loverboy, Miami Sound Machine, Steve Stevens. Si cercò di coinvolgere anche Bryan Adams il quale declinò temendo strumentalizzazioni belliche. Col senno di poi tutti si sono gloriati del successo del film, descritto come un capolavoro ed un grande successo di squadra, ma Scott durante il progetto venne ufficialmente licenziato per ben tre volte, si prese tre bei Maverick (letteralmente AGM-65 Maverick, missili aria terra).

Miticissima. Da ragazzino avevo la cassetta e l’ho ascoltata fino allo sfinimento.

Da chitarrista in erba mi gasavo con Steve Stevens (grandissimo chitarrista, oggi colpevolmente dimenticato) che suonava il Top Gun Anthem finale, ma c’erano altri grandi pezzi… C’era l’ottimo Kenny Loggins (voce pazzesca e bravissimo autore, anche lui assurdamente scivolato nell’oblio) che cantava due pezzi tamarroni (Danger Zone e Playing With The Boys) e i miticissimi Cheap Trick con Mighty Wings, che ha un tiro che farebbe alzare in piedi per ballare anche Clara di Heidi.
La superballad dei Berlin, invece, mi ha sempre un po’ rotto le palle (Take My Breath Away) ma capisco assolutamente il mega successo che ha avuto in tutto il mondo.

Il film è la fotografia di un epoca abbastanza agghiacciante ma con un fascino che i nostri tempi non avranno mai. Tony Scott assoluto maestro nel dare al film un ritmo indiavolato e a gestire le scene dei combattimenti aerei come non si era mai visto prima di allora (ma anche ora non mi pare di ricordare molti altri film che hanno osato tanto per girare scene simili).

Indimenticabile il momento in cui, a metà degli anni '90, mi resi conto che Goose era il Dottor Greene di E.R. e Gilbert de La Rivincita Dei Nerds.

Eh si, un film che ha fatto epoca per tanti motivi, tra cui appunto la colonna sonora e le belle scene aeronautiche (pochissime quelle irreali), non faccio fatica a credere che le richieste di arruolamento avessero subito un’impennata grazie a questo film. Per me il vero protagonista, da buon appassionato di aviazione, rimane comunque il gattone (ossia il grumman F-14 A Tomcat, all’epoca punta di diamante dell’aviazione imbarcata americana), uno dei caccia più belli mai fatti a livello estetico, almeno secondo me, e comunque molto efficace. Un piccolo numero di questi velivoli fu venduto, in tempi non “sospetti”, all’Iran, salvo poi pentirsi quando diventarono nemici degli Stati Uniti (errore che gli americani hanno fatto millemila volte, per altro, è più forte di loro… :smiley: ). Penso sia noto a tutti che i famigerati MiG nemici altri non erano che caccia Northrop F-5 americani, cosa ovvia sia ben chiaro (stratagemma simile usato per esempio in Rambo con l’SA 330 puma che diventa un Mil MI-24 Hind) verniciati di nero con le stelle rosse ed ecco la magia… Anche io ho odiato molto il pezzo dei berlin salvo quando serviva per ballare con qualche bella topina… :smiley: ), mentre mi sono esaltato alquanto con gli altri pezzi tuttora graziosi. Tony scott ha sicuramente fatto centro in tutto e per tutto. Buone le prove dei vari Maverick, Iceman, Goose, Viper, ecc. Divertentissima la “sua” parodia Hot shots che pesca citazioni, storpiandole, a piene mani da questa pellicola.

Notare che a botteghino incandescente tutti erano lì a dargli sonore pacche sulle spalle, ma durante la lavorazione del film venne licenziato per ben tre volte, si prese tre Maverick AGM-65 diretti in der posto.

Sempre meglio che un singolo hughes aim 54 phoenix, tanto per rimanere in tema di F-14… Come mai il triplo licenziamento? Non era gradito alla produzione? Ah, a proposito di top gun, leggevo tempo addietro non ricordo dove, che in tante scene in primo piano tra cruise e mcgillis a causa della differente altezza lui doveva recitare salendo su una pedana per non rimanere appunto troppo “sotto”. E tornando ai mezzi, anche la Kawasaki gpz 900 R ne uscì con un’ottima pubblicità dal film vendendo abbestia.

i motivi precisi precisi non li so, però Scott ebbe diverse difficoltà durante la lavorazione del film. Inizialmente accettò non troppo convinto; lo scelsero perché cercavano un regista che avesse lavorato con gli aerei, e lui aveva fatto uno spot per la Saab con un jet in decollo. Non riusciva però a mettere a fuoco cosa veramente gli chiedessero di fare con Top Gun, il film non si concretizzava (doveva essere una specie di western? Una roba patriottica alla John Wayne? Una nuova versione di Ufficiale e Gentiluomo ma aerea? E che tecniche di ripresa sarebbero state usate?). Ci mise un po’ a farsi un’idea chiara dello stile da imprimere alla pellicola e della direzione da prendere. Inoltre la differenza tra il girato di terra e quello in cielo venne fuori molto marcata. Ok, aveva utilizzato tecniche innovative e sensazionali, macchine da presa montate ovunque sugli aerei, attori ripresi dal vivo negli abitacoli a migliaia di metri sparati nell’empireo, realismo totale acrobazie a non finire, ma la storia in aria non c’era. Si trattava solo di un’accozzaglia di riprese slegate tra loro, senza una risoluzione coerente che si integrasse con il Top Gun terrestre. In questo senso la prima proiezione fu disastrosa. Si narra che ci volle un titanico lavoro di montaggio per dare fisionomia unitaria e coerente al film. Vennero attribuite battute agli attori (che per fortuna avevano le maschere d’ossigeno a coprire la bocca). I personaggi recitavano monologhi che gi attori non avevano mai proferito, tutto attraverso un raffinatissimo, certosino ed estenuante lavoro di doppiaggio. Ogni fotogramma venne analizzato e inserito nel contesto con logica scientifica, cercando il taglio giusto da montare per rendere credibile la situazione e lo sviluppo degli eventi.

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Vabbè penso uno dei 5 film che hanno caratterizzato gli anni '80
Chi ha tra i 35 e i 40 anni non può non aver giocato con gli amici scimmiottando i dialoghi dei vari Maverick Goose e c.
Io all’epoca compravo Commando ed ero abbastanza appassionato di armi, sebbene non avessi ancora 10 anni :smiley: e devo dire che gli F-5 come Mig non li cacciavo proprio giù, troppo più piccoli dei Tomcat, troppo datati, mi rovinavano quasi il film…
Sarebbe bello che qualcuno rivedesse oggi la pellicola sostituendoli digitalmente con dei bei Su-27 :rolleyes:

Per altro venivano spacciati per MiG 26, mi pare, quando i MiG hanno numerazione esclusivamente dispari, capace lo hanno fatto per motivi di copyright… In realtà lo scopo era sicuramente di dimostrare la netta superiorità aerea/militare degli stati uniti vs russia.

Grandissimo film, visto al cinema all’epoca, poi rivisto innumerevoli volte su Italia 1. OST che spacca come dice Giorgio, ho ancora l’LP da qualche parte. E a combattimenti aerei pochi cazzi, nessuno ha fatto come Scott.

La cosa buffa è che lui pare sia gay, mentre lei 5 anni fa s’è sposata con la sua compagna:

Revealed: How rape made Top Gun star Kelly McGillis walk away from Hollywood

Io pure. :oops:

Top Gun 2: Maverick contro i droni. Rimane da capire quanto - 30 anni dopo - rispetteranno la filosofia delle riprese dal vero e quanto sguazzeranno nella CG.

Questa la foto postata da Cruise su twitter per il sequel di Top Gun

(il primo post del thread è stato arricchito da D-Fens, dateci un’occhiata)

La nostalgia è l’oppio dei vecchi

Più che nostalgia, si tratta di “necessità”. Ovverosia, c’è davvero il NEED di un sequel simile? TRENTATRE anni dopo, e con protagonista un Maverick CINQUANTASEIENNE? Ah, Hollywood…

In effetti mi domando se abbia senso un sequel trent’anni dopo, di questo film, poi… Troppe volte abbiamo assistito ad un mezzo, o totale, fiasco, in questo senso (vedi per esempio scemo e più scemo, tanto per dirne uno).

Io gongolo, poi fate vobis. Magari sarà una fetenzia immonda e la metterò come tale a verbale dopo averla vista, però per adesso l’oppiaceo sta funzionando benissimo e la notizia mi dà una certa euforia. Harrison Ford, per dire, ha fatto il quarto Indiana Jones 27 anni dopo il primo (e dovrebbe arrivare l’ennesimo capitolo, sempre che non muoia prima), per non parlare di Blade Runner. Kurt Russell ha fatto le due Fughe a 16 anni di distanza l’una dall’altra. Il primo Alien con la Weaver è del '79, La Clonazione del '97.

Opinione mia, ovviamente, ma infatti il quarto indiana l’ho trovato low level, così come fuga da LA. Comunque non resta che attendere e vedere cosa ne tirano fuori.

Ma quindi solo a me, tra tutti gli utenti del forum, il film originario stava talmente sulle balle tanto da non aver avuto mai il minimo impulso/interesse/curiosità di vederlo all’epoca in sala o di recuperarlo in seguito alla tv o in dvd? :smiley:

Peraltro, trama e bravura registica di Scott Jr. a parte (che non avendo mai visto il film ovviamente non posso discutere), stiamo parlando di un film con una coppia di protagonisti veramente odiosi e una colonna sonora ruffiana ai massimi livelli e alla resa dei conti pure di scarsissima qualità: i Cheap Trick e Loggins all’epoca erano già bolliti (sorry giorgio), per questo il secondo in seguito è del tutto sparito (così come i Berlin), mentre i Cheap Trick sono stati rivalutati, benché qui in Italia non se li sia mai filati nessuno già all’epoca, aspetto che per certi versi continua e pure adesso.

E questo lo dico a prescindere dal fatto che all’epoca mi trovassi nel mio pieno periodo metallaro.

Ho sempre pensato che il film potesse piacere al massimo ai maschi paninari (intimamente piccoli reaganiani conservatori/guerrafondai :D) con la moto e lo Schott o alle femmine a cui piaceva Cruise.

Altro che nostalgia canaglia… orsù forumisti odiatori del Top Gun (originale), palesatevi… non siate timidi :-p

Se proprio ci tieni… Io ricordo di averlo visto da bambino in tv e di averlo trovato molto deludente, tanto che non penso nemmeno di avere terminato la visione.

Bellissima la musica di Moroder, questo sì.

Anch’io non l’ho mai visto. All’epoca avevo 14-15 anni e ricordo che non mi piaceva la canzone dei Berlin. Ma non credo che sia stato questo a frenarmi. Semplicemente non è capitato, perché ho visto anche dei film orribili.
Poi col passare degli anni sono diventato uno schifoso snob, pieno di pregiudizi, e non mi è neanche passato per l’anticamera del cervello di vedere questo film.

Chi mi conosce, sa benissimo che detesto da sempre questo filmaccio. Dovessi giudicare Cruise solo per TP, sarebbe un attore insalvabile e imbarazzante. Le riprese aeree sono straordinarie, tecnicamente grandiose, ma non basta a fare cinema. Ce l’ho in dvd e br (ottimo, e con extra che da soli valgono molto più del film medesimo), ma solo per completezza di filmografia di Tony Scott buonanima. E pure lui ha girato roba assai migliore…
P.S. Le quindicenni nel 1986 si bagneranno ancora, l’anno prossimo, nel vedere Cruise in uniforme? Anche no…