Totem (Fred De Loof, 2021)

Durante un pernottamento nel bosco, l’ultimo arrivato in una squadriglia di boy scout scompare misteriosamente nel nulla in seguito a degli esecrandi atti di nonnismo perpetrati nei suoi confronti.
Venti anni più tardi gli altri membri del gruppo si ritrovano nello stesso bosco, guidati da una psicologa, per mettere in atto uno psicodramma che li aiuti a sciogliere quel nodo irrisolto del loro passato e a capire cos’è successo davvero quella notte.
Ma qualcosa va storto…

Un film che si fa baluardo del cattivo gusto, dell’eccessivo, dello sgradevole e del grottesco.
Una trama idiota continuamente in bilico tra immorale e disgustoso fa da pretesto per un raffinato divertissement basato su continui paradossi spaziotemporali, prendendo spunto dalla teoria del wormhole per infilare una serie infinita di capovolgimenti di direzione e colpi di scena demenziali.
Non possiamo parlare di nonsense, poiché tutto segue un filo logico, sebbene assurdo e delirante.
E su tutto regna un’impenitente poetica scatologica, che si gongola nell’esibire insistentemente allo spettatore merda, piscio e fluidi corporei vari.

Un survival horror demenziale e divertente, che vale la pena di recuperare.

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