poiché la mia ragazza non aveva mai visto questo gioiello deodatiano (anche se lo stesso Deodato mi raccontò davanti all’obiettivo di una telecamera che l’apporto di Lamberto Bava in questo film fu abbastanza sostanzioso) ieri notte dopo tanti anni ho “spolverato” la vhs ed ho ri-ammirato Ultimo Mondo Cannibale.
prima di scrivere qualche commento in merito al film, segnalo una cosa piuttosto strana: ovunque il dvd HorrorClub Minerva viene additato come “inaccettabile”. e ovviamente io non ho motivo di non prendere per buoni tutti i commenti negativi che ho letto sul web.
però: come mai la vhs -sempre HorrorClub Minerva- è di qualità davvero buona?
quando uscirono io preferii comprare la vhs piuttosto che il dvd… mi serviva per completare il lotto cannibalico e, a quei tempi, ero abbastanza “conservatore” e quindi poco incline alla tentazione del nuovo supporto (posizioni troppo estreme che, ovviamente, poi ho rielaborato trovando il giusto compromesso… infine finendo “vittima felice e consenziente” del nuovo supporto), quindi presi la vhs, che inoltre costava di meno.
orbene: com’è possibile che questa vhs è perfino migliore di tante vhs molto più “blasonate”, per esempio migliore di tante LF che mi son capitate per mano?
ok, è presente qualche sporadico graffio, ma vi assicuro che è ottima sia dal punto di vista video, sia da quello audio.
era un dubbio che avevo rimosso, ieri però riconsiderando questo nastro è tornato a galla.
poi certamente il dvd francese sarà di certo un altro pianeta. e poiché è il mio film preferito di Deodato prima o poi lo prenderò… però ieri la visione mi ha soddisfatto davvero, e considerando l’ottimo stato del nastro per adesso continuerò a sfruttare questo.
personalmente considero Ultimo Mondo Cannibale un grande, grandissimo film; e se mi trovassi costretto a dover stabilire quale -tra questo e Cannibal Holocaust- preferisco, forse opterei per questo.
C.H. ha sicuramente soluzioni cinematografiche ben più moderne e perfino avanguardiste, un ritmo lancinante che lascia senza fiato, una combinazione perfetta tra atrocità & poesia, violenza & pietas, e non meno importante come dato uno score sublime.
per tacere dell’assunto di fondo che, per quanto segnato da una contraddizione, resta cmq sempre moderno e perfino attuale… oggi che viviamo nell’era dell’informazione “geneticamente modificata” (per citare un ottimo scritto di Daniele Luttazzi reperibile tra le pagine del suo blog).
eppure, per quanto mi riguarda l’attenzione e lo scavo antropologico di Ultimo Mondo Cannibale ne fanno un film altrettanto politico e probabilmente più affascinante.
lo scenario rappresentato -in questo caso l’Uomo, con le sue sovrastrutture, i suoi codici morali ed etici sempre relativi e circostanziati- è ben più “estremo” e forse più “lucido”, una lucidità che non paga il dazio della contraddizione insita nella riflessione di Cannibal Holocaust: “ecco che ti mostro come nasce un reportage sensazionalistico, ma te lo mostro usando gli stessi metodi che contesto”.
piuttosto che l’evocativa colonna sonora del grande Ortolani abbiamo il “concerto” della giungla: un tappeto sonoro incredibile che senza nessun “trucchetto” ci avvolge e precipita nella vicenda. la giungla anzi è la vera protagonista del film, la giungla ed i suoi abitanti.
se durante la visione di C.H. siamo portati a guardare tutto “da lontano”, protetti da un “alibi estetico”, un pò come i carnefici del Salò pasoliniano che grazie al “binocolo rovesciato” potevano godersi lo spettacolo della tortura come se fosse, appunto, un “film”, il reportage di un telegiornale; qui siamo invece costretti a subire la vicenda in totale empatia con il protagonista, e come lui saremo spaesati dinnanzi a gesti e linguaggi ignoti, e come lui dovremo riconsiderare i nostri modelli, rifondare altri sistemi, mettere in discussione le nostre convizioni.
se dovessi scegliere “il migliore”, dicevo, forse opterei per questo, ma è davvero difficile stabilire senza ripensamenti una cosa piuttosto che l’altra.
in ogni caso, tra i migliori esempi del genere.