Ultras

che ne sai tu di noi ultras? sei uno di quello che crede ai giornalisti e compagnia briscola (per i quali siamo tutti dei delinquenti) o ci sei mai entrato in una curva? potrei raccontarti parecchi episodi, dove una situazione di calma è stata mandata a puttane per colpa delle forze del disordine (tipo sbirri che vengono da noi e ci dicono “di fuori vi facciamo un culo così, pezzi di merda” o sempre sbirri che si accaniscono su ragazze con le braccia alzate e le picchiano con lo sfollagente al contrario…e sono solo lo 0,0001% dei casi che ho visto in 15 anni di curva). la partita a casa su sky? ragioni come certi personaggi politici, che hanno varato norme antidemocratiche e anticostituzionali per ridurci come animali. ti pare una cosa normale diffidare uno e obbligarlo a firmare per 3 anni solo perchè mostra il sedere? e ti pare normale diffidare una ragazzina di 17 anni (è successo a rimini) perchè nascondeva un fumogeno nel reggiseno? allora tanto vale rapinare una banca, scusa eh.

ah…poi parli del corteo a 5 giorni di distanza della morta di quel tizio ucciso dai fasci? forse non sai che quella manifestazione era anche 2 giorni prima del 26esimo anniversario della morte di angelo mancia…leggi un po qua: Roma, 12 MARZO 1980 viene ucciso in un vile agguato davanti alla sua abitazione (da un commando armato di armi da fuoco), nel quartiere Talenti, ANGELO MANCIA di 27 anni, in quanto considerato da commando terroristico “un fascista di razza”, per la sua totale adesione alla lotta anticomunista e anti liberista, sempre in prima linea.
La pericolosità sociale di Angelo era terribile. Infatti l’impegno politico aveva trovato il suo naturale sbocco in un attività sociale a favore dei ragazzi di periferia con la costituzione di una squadra sportiva e diecine di iniziative tese ad offrire, anche ai ragazzi di periferia, uno scopo di vita. Questo i sovversivi non potevano permetterlo, un fascista è un criminale, figuriamoci se il criminale in questione lavora per il popolo ed il suo lavoro viene apprezzato da tutti.)

Allora…prima di tutto che uno dei motivi per cui era successo casino fosse la questione di Dax, era una mia ipotesi - e c’è pure scritto - senza che mi vieni a fare le lezioncine di storia su cose che peraltro so già.

Per rispondere all’altra tua questione, ‘che ne sai tu di noi ultras’, condite col ‘tu sei uno di quelli che crede ai giornalisti etc etc’, ti porto a conoscenza del fatto che io sono uno che ha 35 anni e che nelle curve ultras c’è stato dai 14 ai 29 anni, quindi credo che [un pochino, eh solo un pochino] so come stanno le cose.

Detto questo, sperando che tu abbia capito che io non parlo MAI per sentito dire, ma solo se ho ‘esperienze dirette’, ti devo far notare che, nel mio discorso, io non ho mai detto che determinate cose sugli ultras siano giuste o meno. Ho detto, e ripeto, che se per colpa di quattro coglioni io non posso gustarmi la partita, mi gira le palle, e quindi tutti a casa. Così come per colpa di quattro coglioni che bruciano le macchine a corso buenos aires vorrei vedere a casa tutti questi sedicenti antifascisti, per riallacciarmi al discorso principale.

Se poi la vogliamo dire tutta, va detto anche che spesso e volentieri le curve degli stadi erano [e sono] un pò una zona franca, dove son tollerate tante cose.Tu mi dirai che no, non è così, e vabbeh, ognuno ha le sue idee: io me ne son fatta una in quindici anni di frequentazione di stadi e curve, tu un’altra. Succede, mica siam tutti uguali.

E per chiudere: se per te tanto vale rapinare una banca, accomodati, io non te lo impedisco di certo.

capisco il fatto che hai frequentato la curva per molto tempo (di che squadra, per curiosità?) e quindi parli con cognizione di causa.
il discorso è che le norme antiviolenza in vigore da quest’anno hanno toppato clamorosamente, creando solo nervosismo. saprai che, se vuoi andare in trasferta devi munirti di biglietto 48 ore prima del match. come sempre se la piglia in culo chi lavora, perchè i botteghini fanno orari appunto di lavoro.
altra cazzata il biglietto nominale, il fatto che giudichino pericolosi i fumogeni e tante altre aberranti situazioni.
ma si sa, lo fanno per allontanarci dallo stadio, per renderci tutti degli sky(fo)-dipendenti lobotomizzati.
concludo dicendo che il male del calcio è carraro.
distinti salumi.

Ne ho frequentate diverse, sopratutto per via dei continui spostamenti. Quelle più ‘vissute’, comunque, sono:

Empoli - Fiorentina - Milan - Valencia. Più decine e decine e decine di trasferte in giro :slight_smile:

Adesso a volte vado a vedere il Bologna, o l’Empoli [se sono dalla mutter] ma raramente, e comunque non in curva, ma comodissimo in tribuna…mi sono imborghesito, lo so:-)

quindi non eri un ultras, visto che sei passato addirittura dalla curva empolana a quella viola…

Perchè, andare a vedere le partite della Viola quando l’Empoli non giocava in casa significa non essere ultras? :slight_smile:

se non sbaglio non corre buon sangue tra empolesi e viola…correggimi se sbaglio.

Ma, in realtà quando frequentavo assiduamente la curva i rapporti erano buoni…adesso non so se è cambiato qualcosa, come ben sai dalla curva alla tribuna cambia tutto.

maledetti assassini…purtroppo nei '70 la regola “uccidere un fascista nn è reato” era un prassi ricorrente per cui era lecito bruciare vivi bambini(rogo di primavalle,fratelli mattei )sprangare persone innocue(di nella) sparare a freddo (acca larenzia,angelo mancia,mikis mantakas)…omicidi spesso rimasti inpuniti,volutamente insabbiati ma tanto erano fascisti e quindi…io partecipai solo ai funerali di di nella prima ero troppo piccolo,l’atmosfera respirata in quella triste giornata di febbraio resterà impressa nella mia mente fino alla fine dei miei giorni,a loro il mio commosso ricordo…PRESENTI

viale libia

via nemorense

aphex, hai letto Cuori Neri di Luca Telese? Che ne pensi?

proprio ieri me ne parlava un amico,non l’ho letto…ma lo farò quanto prima penso,bella vassì :wink:

sui giornali oggi danno una notizia di un nuovo DASPO qua a Rimini.
per una torcia in casa col Piacenza…
No comment…
intanto ai tifosi del cervia se le accendono davanti alla tv non gli fanno un cazzo.
no al calcio moderno.

ecco la notizia:

RIMINI - Con un amico ancora in fase di identificazione, lo scorso 25 febbraio aveva “salutato” dando fuoco a una torcia luminosa, l’ingresso in campo del Rimini impegnato nella gara con il Piacenza. Un atteggiamento “poco ortodosso” che non si può tenere sulle gradinate del Romeo Neri come di un qualsiasi stadio della Penisola. L’uomo del bengala è però finito nel mirino della Digos della Questura di Rimini che dopo aver attentamente visionato le registrazioni dello show, ha denunciato a piede libero per possesso di artifizi pirotecnici, un supporters riminese di 38 anni.I guai per il tifoso biancorosso non sono però finiti: il questore Cesare Palermi ha già avviato la procedura per l’emissione del Daspo, provvedimento che gli vieterà l’accesso agli stadi per almeno un anno

figurate che iio il calcio nn lo seguo più da un paio d’anni almeno da tifoso,le uniche gioie le provo quando vedo il cervia che becca e quel pupazzo de graziani che finge di incazzarsi…NO AL CALCIO MODERNO

lo striscione “paolo vive” è quello dedicato a paolo di nella se non sbaglio…ecco la sua storia:

Paolo amava il suo quartiere, e proprio in nome di questo amore aveva programmato una battaglia per l’esproprio di Villa Chigi, che voleva far destinare a centro sociale e culturale. Per far partecipare gli abitanti del quartiere a questa battaglia sociale, il 3 febbraio sarebbe dovuta cominciare una raccolta di firme degli abitanti della zona.

Paolo, impegnato in prima persona nell’iniziativa, aveva dedicato gran parte della giornata del 2 febbraio ad affiggere manifesti che la rendevano pubblica.

Dopo una breve interruzione, l’affissione riprese alle 22.00. Durante il percorso non ci furono incidenti, anche se Paolo e la militante che lo accompagnava, notarono alcune presenze sospette. Verso le 24.45 Paolo si accingeva ad affiggere manifesti su un cartellone, situato su uno spartitraffico di Piazza Gondar, di fronte a dove era situata la fermata Atac del 38.

Qui sostavano due ragazzi che, appena Paolo voltò loro le spalle per mettere la colla, si diressero di corsa verso di lui. Uno di loro lo colpì alla testa. Poi sempre di corsa, fuggirono per Via Lagotana.

Paolo, ancora stordito per il colpo, si diresse alla macchina, da dove la ragazza che lo accompagnava aveva assistito impotente a tutta la scena.

Dopo essersi sciacquato ad una fontanella la ferita, ancora abbondantemente sanguinante, Paolo riportò in sede i manifesti e il secchio di colla. Verso l’1.30, rientrò a casa. I genitori lo sentirono lavarsi i capelli, muoversi inquieto e lamentarsi. Lo soccorsero chiamando un’ambulanza, che però arrivò quando ormai Paolo era già in coma. Solo nella tarda mattinata del giorno dopo, il 3 febbraio (tardi, maledettamente tardi per uno nelle sue condizioni), Paolo venne operato, e gli vennero asportati due ematomi e un tratto di cranio frantumato.

La seconda storia…

…le indagini
Le prime indagini furono condotte con estrema superficialità dal dirigente della DIGOS romana incaricato del caso, il dott. Marchionne.

Non ci furono infatti né perquisizioni né fermi di polizia per gli esponenti dell’Aut.Op del quartiere Africano. La ragazza che era con Paolo, unica testimone dell’agguato, venne interrogata dagli inquirenti, che, più che all’accertamento dei fatti, sembravano interessati alla struttura organizzativa del Fronte della Gioventù e ai nomi dei suoi dirigenti. Tutto per dar corpo all’ignobile storiella della “faida interna”. L’istruttoria sembrò avere una solerte ripresa quando al capezzale di Paolo arrivò anche l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Passato però il momento di risonanza dovuto a questo gesto, tutto sembrò tornare ad essere chiuso in un cassetto. La sera del 9 febbraio, dopo 7 gg di coma, la solitaria lotta di Paolo contro la morte giunge al termine: alle 20.05 muore.

Seguirono giorni di forte tensione, in cui finalmente gli inquirenti si decisero, almeno apparentemente, a dare concretezza alle indagini. Vennero finalmente fatte alcune perquisizioni nelle case dei più noti esponenti dei Collettivi autonomi di Valmelaina e dell’Africano. Uno dei massimi sospettati era Corrado Quarra, individuato perché non nuovo ad aggressioni a ragazzi di destra. Dopo aver tentato varie volte di sottrarsi all’incontro con i magistrati, comportamento che non fece altro che confermare i sospetti su di lui, venne arrestato per caso la notte del 1 agosto ‘83.

In un confronto all’americana Daniela, la ragazza che era con Paolo quella notte, lo riconobbe come colui che materialmente colpì Paolo. In conseguenza dell’avvenuto riconoscimento il fermo di polizia a suo carico divenne ordine di cattura per omicidio volontario aggravato da futili motivi. Dopo 3 mesi di silenzio, il 3 novembre la ragazza venne convocata per il secondo riconoscimento. Mentre si concentrava, la ragazza fu avvicinata da una donna, che fu solo in seguito qualificata come avvocato difensore di uno dei due indiziati, la quale disse alla ragazza di fissarsi sulle caratteristiche somatiche della persona che accompagnava lo sprangatore. Daniela indicò il secondo presunto aggressore con sufficiente sicurezza, nonostante il magistrato le avesse più volte chiesto se ne era sicura.

A questo punto si rivelò il tranello in cui era caduta: il giovane da lei riconosciuto non era l’indiziato, ma un amico a lui molto somigliante e per questo appositamente scelto dalla difesa. Inoltre, nel gruppo di persone tra le quali Daniela doveva effettuare il riconoscimento, vi era lo stesso Quarra, che nel frattempo si era fatto crescere la barba. A questo punto il giudice istruttore dr. Calabria disse alla ragazza che, se aveva sbagliato il secondo riconoscimento poteva aver sbagliato anche il primo. Discorso preparatorio finalizzato a facilitare la scarcerazione di Quarra, che avvenne, con proscioglimento da tutte le accuse, il 28/12/1983. Questo avvenimento, che segnò la fine delle indagini sull’omicidio di Paolo, passò sotto silenzio. Se ne avrà infatti notizia solo il 30/05/1984, grazie ad un comunicato stampa del Fronte della Gioventù.

non è uno striscione,ma un murales praticamente perfetto…a ogni anniversario c’è la veglia,io abitando lì tutti gli anni passo a depositare dei fiori…si avverte molto il cambio generazionale(come in tutto del resto)

per tornare in argomento, vi copio e incollo una cosina:

L’ultras non ha un nome per il mondo esterno, solo amici che lo conoscono. L’ultras non ha volto, spesso un cappuccio gli copre la testa, una sciarpa la bocca. L’ultras non si veste in modo normale, non segue le mode, boccia le novità. Quando sale su un treno, cammina su un marciapiede ed anche se non ha vessilli della propria squadra, lo riconosci. L’ultras attacca se è attaccato, aiuta nel bisogno. L’ultras non smette di essere tale appena si toglie la sciarpetta o rientra a casa dopola trasferta, continua a lottare 7 giorni su 7. L’ultras veterano dà l’esempio a quello giovane e quello giovane rispetta il veterano. L’ultras giovane è fiero di stare accanto al veterano, di imparare dalle sue critiche e inorgoglirsi dei suoi complimenti. Quando la gente guarda un ultras non lo capisceed egli non vuole essere capito dalla gente, non dà spiegazioni sul suo modo di essere. Ogni ultras è diverso, c’è quello che veste solo materiale ultras della sua squadra e quello che non ha neanche la maglietta del suo gruppo. C’e’ quello che si muove solo col gruppo e quello che fa gruppo a sè. Gli ultras sono diversi, ma li unisce l’amore per la propria città, la propria squadra, la tenacia di resistere 90 minuti sotto la pioggia o al freddo, li unisce il riscaldarsi con un coro cantato a squarciagola, li unisce la sicurezza dell’amico che gli dorme accanto sul treno che ti riporta a casa dalla trasferta, li unisce la passeggiata goliardica nella città avversaria, li unisce la gioia di partire per una trasferta e la stanchezza del ritorno, li unisce quel panino diviso in due dopo ore di digiuno, li unisce la sigaretta offerta nello scompartimento e ridata in curva, li unisce quella litigata sull’esterno sinistro panchinaro fatta nella penombra di un treno notturno, li unisce quello sguardo dopo lo scontro, li unisce il modo di pensare. Le cose che ci uniscono, contemporaneamente ci dividono dal mondo esterno, ci allontanano da genitori e fidanzate/i preoccupati, da zii scandalizzati, da compagni di classe impauriti, da professori disgustati e da datori di lavoro prevenuti. L’ultras è l’eccezione alla regola, è l’inaspettato che ti sorprende, è la sorpresa che ti smorza il sorriso quando pensi di averla fatta franca. L’ultras è il braccio che ti tira sul vagone prima che si chiudano le porte, o prima che uno sbirro t’agguanti. L’ultras non è violenza gratuita, è la difesa intransigente di un modo di vivere minacciato da biglietti nominativi, pay tv, dall’imborghesimento delle nuove generazioni, dalla tv spazzatura e, soprattutto, dalla repressione. L’ultras è questo e molto altro, altri sentimenti non riassumibili in parole, incomprensibili alla gente comune che preferisce vivere dietro ad un vetro piuttosto che infrangerlo ed entrare nella realtà.
SE SOLO LONTANAMENTE CAPISTE COSA SIGNIFICA PER ME QUELLA MAGLIA, OGGI MORIRESTE SUL CAMPO PER DARMI LA VITTORIA!!!

LUNGA VITA AGLI ULTRAS

Ieri in pullman in trasferta a Reggio…
Delirio. Riporto solo un aneddoto.
Per chi non lo sapesse, la curva dorica è in sciopero a causa dell’arresto preventivo di tre noti esponenti del gruppo (uno di essi ai domiciliari da ormai 3 mesi). Quindi ieri macchine sparse, uno in moto, 11 pulmini da 9 e il pullman mezzo vuoto del mio gruppo (Hunters). 200 si e no.
Al bar avevano solo acqua e Borghetti. Io gli faccio al barista dopo che erano stati spazzati via tutti i Borghetti:
Ma come mai non tieni la birra?
Lui: Ma perchè di solito qua c’è poca gente…Voi non siete tanti ma cazzo quanto bevete…

Anzi ne riporto un’altro:
Durante la perquisa dell’ingresso Giallu, uno del mio gruppo, si avvicina ad un 'orecchio e gli dice ad uno sbirro:
Ieri sera sò stato con tù moie…:smiley:

Davvero nuovamente complimenti a MVampire x il post sugli ultrà.

Io ho avuto in passato una breve esperienza in Curva Nord a Bergamo con le Brigate Atalanta, squadra che tuttora tifo ma non seguo come prima, perchè mi fa troppo male quella squadra lì, con quella società del c…alle spalle.

Sapere che potresti fare i tuoi campionati tranquilli in A e toglierti qualche bella soddisfazione , magari una semi di coppa Italia o la coppa tutta, o un intertotino o cazzo ne so…
E invece ogni anno la stessa storia…il presidente vende i migliori e manda in campo 4 stracciacazzi. Ok, ci sono tanti giovani, ma a 18 anni non son pronti a marcare Totti, Inzaghi, Adriano, Cecenko(come dice weah;) ) e compagnia bella…nè tantomeno si astengono dal cagarsi addosso quando Maldini o Materazzi o Nesta o Cannacazzo gli entrano senza troppi complimenti…

E quindi la solita storia, 3 anni in B(2 o 1se va bene) e 1 max 2 di A…bella soddisfazione.

E quante sere a casa senza voce, incazzato, stanco…

Sugli Ultras.
Mi sta bene lo sfegatato che fa di tutto x sostenere la squadra, che canta, sfotte gli avversari,bestemmia,fa cantare e fa sfottere,lancia razzi, petardi e fumogeni x le coreografie ( ci sono stato in mezzo), che raccoglie fondi x gli striscioni, il pullman delle trasferte, il giornalino della curva…Quello che “noi con la voce voi con il cuore”, quello che pur di non lasciar sola la squadra si perde il gioco e fa in modo che più persone possibili cantino x sostenere la squadra…, quello che prende i giorni di ferie x farsi la trasferta a 800km…

Non mi sta bene l’infame che si mischia a questi che ho citato prima( e purtroppo ce ne sono tanti) che fa di tutto x legnarsi con i suoi pari dell’opposta fazione, e che peggio ancora, tira fuori la lama e slama, che brucia 2 auto e 3 camionette e poi si lamenta se prende 3 anni di diffida con firma.Quello che tira merda su tutta la sua tifoseria e su tutto il tifo “caldo” da curva.

Che poi è facile dire"basta lame basta infami" e fare il raduno con tutte le curve d’italia e abbracciarsi, e poi fare il minuto di silenzio x il compagno di curva morto, che magari lo han messo nella merda proprio loro e proprio loro lo hanno lasciato solo a prendere le mazzate.

Io la penso così…

Purtroppo devo concordare ma le mele marce caro Bmdabliu ci sono in tutti i cesti come ben saprai.
E nessuno ti vende un cesto intero di mele marce, tutti te ne appioppano una o due sotto le confratelle belline belline.
Sigh!:mad:

Nun fà 'nà piega. Andrebbero buttate via al momento del raccolto:( O Riprese subito con tanto amore, pesticida e fertilizzante;)