Un borghese piccolo piccolo (Mario Monicelli, 1977)

E’ un film che non ho mai visto e mi ha incuriosito un particolare che mi è stato raccontato e di cui chiedo conferma:

E’ vero che Albertone, a un certo punto del film, si trasforma in un sadico torturatore spietato, al punto tale da modificare radicalmente l’assetto del film da commediola a un film durissimo?

Era realmente un Sordi in versione inedita e unica, oppure erano torture fatte in chiave ironica?

Sai da cosa l’ho capito che non l’hai mai visto? dal fatto che l’hai postato nella stanza “Vai avanti tu che mi vien da ridere…” …è come postare “Gesù di Nazareth” di Zeffirelli nella stanza “Monamour”…:wink:

Per quanto… :smiley:

Mah,non necessariamente.Io l’ho sempre considerato una commedia nera,come La grande abbuffata di Ferreri.A un certo punto diventa quasi insostenibile nella sua crudeltà,ma soprattutto nella prima parte Albertone mi faceva ridere(ad es. quando entra a far parte della loggia massonica).In realtà Sordi ha sempre avuto la caratteristica di calarsi in ruoli drammatici senza perdere la capacità di strappare il sorriso(Lo scopone scientifico,La più bella serata della mia vita,Detenuto in attesa di giudizio ecc.).

Beh… abbi pazienza, conoscendo il repertorio Sordi e avendo come unico indizio locandine tipo:

Tu non penseresti a una commedia???

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no problem…mi è scappato un commento sarcastico perchè leggendo il tuo post mi sono venute alla mente parecchie parti (a dire il vero piuttosto crude…) del film abbinate al banner di Franco e Ciccio della stanza…:wink: …comunque il film, pur avendo alcune situazioni che possono far (amaramente…) sorridere grazie alla mimica di Albertone, è per il resto tutto incentrato su una vicenda disastrosa e umanamente insostenibile ai limiti del “Rape & Revenge” …senza “Rape” però…

La scena nel cimitero è una delle più disturbanti che io ricordi.
Davvero.

Poi, se mi permettete, all’interno del film esiste una sequenza (che chi conosce l’opera non ha difficoltà alcuna ad individuarla) che funge da violento punto di frattura nel registro espressivo a partire dal quale la pellicola diviene nerissima. Mentre prima di quella scena gli elementi della commedia ci sono e sono abilmente orchestrati (nonostante già inizi la disseminazione più o meno allegorica di ingredienti “neri”, a cominciare dalla sequenza iniziale della pesca al luccio), in seguito il film diventa irrimediabilmente tragico.

E’ che siamo abituati a calare i personaggi di Albertone,anche i più amari,all’interno del filone commedia all’italiana.Mentre quì siamo davanti ad un film drammatico.Anche nei servili e patetici tentativi del protagonista per “sistemare” il figliolo al ministero…

Bellissimo film, la riprova che quando Sordi era tenuto a briglia stretta (passatemi l’espressione) da un regista con gli attributi, era capace di fornire prove recitative come questa…eccezionale. Magari sarò fra i pochi a pensarla così, ma secondo me Sordi si è buttato via per anni…

Però il film in questione merita davvero, e poi c’è Vincenzo Crocitti…:smiley:

cult2000,

E un film importante.

Risposta a la tua demanda: “E’ vero che Albertone, a un certo punto del film, si trasforma in …”

No, non e vero

Saluti,

Straniero

non sono assolutamente d’accordo, nella seconda parte del film sordi diventa un sadico in cerca di vendetta per il figlio e per la moglie.
il film è bellissimo perchè ha svariate chiavi di lettura ed inoltre è drammaticissimo ma lui riesce a strapparri sempre un sorriso (es. la scena della forfora…)
l’auto dei banditi inoltre è un alfa 1750 bianco per la rapina e una fulvia coupè rossa quando il bandito fighetta è in giro da solo… sordi invece ha la bianchina station wagon… troppo azzeccate!!!

Un bel pugno allo stomaco questo film.
Duro e amaro più del fiele.

Che prima ci sia dell’altro non fa che acuire ancor più il colpo.
Che ci sia Albertone al centro di questa “trasformazione” rende ancor più “parabolica”, sofferta e del tutto spiazzante questa mutazione.

Fra questo “altro” di cui ho detto sopra c’è anche molto che mi ha ricordato il primo Fantozzi (già, proprio così!).
La grottesca (seppur efficacissima!) ricostruzione dell’ambiente di lavoro dominato dalle “gerarchie”, le stanze, i piani…un luogo dove le manie e fobie quotidiane fanno da motore allo scorrere del tempo.
Una bella lente di ingrandimento su quel microcosmo che diviene una realtà “altra”, dotata di propria ragione d’essere e svincolata da quello che c’è “fuori”.

Certo uno dei film più drammatici del nostro cinema dei settanta, un film che lascia molto dopo la visione.

Tra le molte sequenze antologiche io ne ricordo una con particolare affetto.

Prima della tragedia babbo e figlio salgono su un autobus.
Guardate bene tutto l’amore e il compiacimento dipinti sul volto di Sordi.
Per quel figliolo così a modo e ben pettinato.
E guardate ora, quando il “punk” sale sul mezzo…guardate bene il caleidoscopio espressivo del nostro attore nel confrontare i due ragazzi…le due realtà.

Questo momento, oltre ad avere una particolare valenza e funzione all’interno della sceneggiatura, sublima e condensa, a mio sentire, l’intero spirito del film.

Uno dei film italiani più belli … una straordinaria interpretazione di Sordi.
Il film venne girato nel mio quartiere di allora (quadraro/torpignattara) e ricordo ancora quando guardavo con curiosita mentre lo giravano. Non potei però andarlo a vedere al cinema visto che era vietato ai minori (di 14 se non ricordo male).
In una delle scene Sordi entra a prendere un caffè nel bar dove ancora oggi, ogni mattina, mio nonno fa colazione.
Sto divagando, lo so … ma è un film a cui sono veramente legato.

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Visto da poco. Fantastico, uno dei migliori film con Albertone, e italiani. Capolavoro.
Avevo letto il libro 6 anni fa la prima volta,lo ho riletto 2 mesi fa.
Il Film è davvero un ottima ricostruzione del racconto di Vincenzo Cerami.
Sordi è davvero un fenomeno, abilissimo nel delineare il personaggio.
Bravo Crocitti, ma mi ha dato l’idea di essere troppo “bravo ragazzo” e anche leggermente bambascione e pesce lesso (detto in senso buono, non dispregiativo), ma penso che sia stato voluto per intenerire il più possibile questo sfortunato personaggio agli occhi dello spettatore.
Da applausi anche Romolo Valli…che volto!Se Penso che morì così giovane in un incidente d’auto ancora mi dispiace. Un grandissimo volto del nostro cinema.
Commovente davvero l’interpretazione della bravissima e dolcissima Shelley Winters.
Complimenti al regista per la scelta degli altri personaggi, tra i quali sono visibilissimi parecchi caratteristi del nostro amatissimo cinema di genere e moltissimi colleghi del Rag. Fantozzi dei primi 2 film, più o meno a questo contemporanei.
Ciliegina sulla torta la predica di Don Renato Scarpa nel finale, Davvero Cruda e Surreale, così come la scena del cimitero, già citata da Giorgio Brass.
Il film pur ammettendo tantissime chiavi di lettura, paradossi e interpretazioni varie,rimane drammatico. E’ drammatico,pur avendo scene che sono innegabilmente divertenti o simpatiche,che spesso inteneriscono e muovono al sorriso, anche grazie al modo di fare di Albertone, non smetterò mai di dirlo, così perfetto nel ruolo. Alcune sequenze sono fantozziane e per questo esilaranti, ma permane un certo alone di tristezza di fondo, reso alla perfezione anche dal tempo grigio e piovoso per buona parte delle scene più toccanti del film.Location: Una Roma Favolosa, perfetta per il film. Non mancano scene crude e violente, davvero intense e tristi.
Il finale lascia un po sospesi ma potrebbe costituire prova della mutazione del personaggio: da borghese piccolo piccolo a giustiziere.

un Ottimo film. assolutamente da non perdere.
uno dei migliori.
la scena del cimitero mi ha molto impressionato.
ragazzi, qui si parla di un vero e proprio capolavoro del cinema (mi permetto di usare il termine) MONDIALE.

Bellissimo, il siparietto della forfora e altri simili sparsi per il film potevano risparmiarseli pero’ (fortuna che sono pochi). Pochi film mi hanno turbato come questo.

Un pochino questi siparietti turbano, in effetti…
Ma secondo me sono fondamentali, perchè contribuiscono a dare alla vicenda quell’aspetto di Grottesco di cui è comunque ampiamente impregnata.
Senza di essi questo film non avrebbe fatto quest’ottima riuscita.

A mio avviso potevano essere sostituite da altre scene grottesche ma meno eccessive. Questione di gusti :smiley:

Sì in effetti la scena della forfora è un po’ disgustosa…