Un borghese piccolo piccolo (Mario Monicelli, 1977)

E’ uscito in dvd Filmauro, si trova in offerta da Mediaworld ad euro 9,90, ottimi comparti audio video ed extra…
…degni di un gran bel film. :wink:

Bravi ragazzi,ho visto il film per intero oggi nella versione in dvd della filmauro e tutte le mie impressioni sono già state postate e analizzate da voi(ho elargito un pò di good).L’avevo visto ai tempi delle superiori,ma solo il primo tempo per via degli orari d’inizio,oggi finalmente ho completato la visione e concordo con voi nel definirlo una commedia molto nera dai toni aspri,con situazioni divertenti ma con all’interno particolari drammatici che fanno riflettere (come dice Topo già dall’inizio con il luccio pescato e barbaramente ucciso e ripulito).Secondo tempo commovente e crudissimo,impossibile trattenere le lacrime.Dopo ho visto l’intervista all’autore del libro(V. Cerami),interessante quando parla dell’analogia con il cittadino si ribella,anche lì un caso di giustizia fatta da se.

…Ti aggiungo due notazioni: indimenticabile la scena in cui, per ingraziarsi i favori del suo superiore d’ufficio (Romolo Valli) che lo farà entrare in massoneria (e gli consentirà, quindi, il superamento del concorso da parte del figlio), Sordi gli stringe la mano (pur consapevole che è piena della forfora e di altra robaccia di cui aveva ripulito il cuoio capelluto)
… ancor più violenta e terribile della lunga scena della tortura è, a mio avviso, l’intera sequenza di agguato ed appostamento da parte di Sordi nei confronti dell’assassino del figlio.
Infine ho conosciuto, personalmente, la figlia di un tale il quale (nel laziale, svariati anni or sono e con ampia rinomanza sui giornali dell’epoca) ha vissuto una situazione analoga per vendicare il barbaro omicidio di un altro figlio. :frowning:

E’ verissimo quel che dici.
A me sinceramente ha sempre molto fatto incazzare questo film, perchè parte dal compiacimento inutile di un padre mediocre per un figlio incapace.
La critica solenne che emerge dal film è certamente verso una società che genera mostri psicologicamente fragili e non riesco a vederci un lato comico.

Proseguendo la disquisizione iniziata da agente se ci prestiamo ad una lettura totalmente “nera” del film anche i siparietti cosiddetti comici possono essere interpretati in questa chiave.
Ragioniamo sulla pluricitata scena della forfora, a me è sempre piaciuto vederla come rappresentazione allegorica del disfacimento delle istituzioni, del sistema.
Tutti gli interpreti sono dei veri e propri freaks da baraccone, il figlio di Sordi in primis è un vero e proprio ritardato, i colleghi,
persino la moglie (figura non positiva ma accettabile) subisce una mutazione verso il peggio.

E’ un film intenso,che a volte vuole far riflettere altre volte invece stordisce e basta,forse proprio perchè la spiegazione sta tutta nella “violenta abitudine del quotidiano”.

La rabbia e la violenza di Sordi nei confronti del rapinatore va intesa anche come rivalsa del fatto di avere un figlio bruttarello (a differenza dell’altro) che lui si sforza di vedere bello, sapendo benissimo che non lo è. Bella la trovata delle penne Bic (se una non scrive ne ha un’altra, sennò un’altra…) che fuoriescono dalla tasca di Crocitti a terra, massima espressione di un amore genitoriale parossistico. In assoluto uno dei migliori film di Sordi.

Non sono d’accordo, nel senso che, Sordi è si un grande,ma il film non è uno dei suoi migliori, proprio perchè la sceneggiatura non mi è mai piaciuta granchè, centomila volte più grande “Il Mafioso” di Lattuada, dove si che si vede una sceneggiatura incredibile e una denuncia sociale solida.
Sarà che odio i genitori babbioni, ma “Un borghese piccolo piccolo” non l’ho mai digerito.

c’è poco da dire,un film bellissimo

…siamo tutti con te, è un capolavoro (probabilmente) irripetibile…
…che tristezza pensare che gli attori principali, salve poche eccezioni, sono quasi tutti morti…:frowning:

Bellissimo film e bellissimo libro. Quanto al succo del tutto, io vedo solo amore rubato da una circostanza, fatalità, che fa crollare bruscamente i castelli in aria di un padre amorevole e mediocre (?) come tantissimi altri.

Ho preso il dvd in edicola, è uscito con Il Corriere Della Sera, l’ho pagato 9.90.

L’ho rivisto con piacere, il dvd è di buona fattura e il film non invecchia.
Mi piacerebbe leggere qualche dichiarazione di Crocitti sul film.
Qualcuno sa dove si può trovare qualcosa?

Come extra del dvd c’è un’intervista a Vincenzo Cerami, interessante solo a tratti, non certo imprescindibile.

Crocitti ne parla in un’intervista contenuta in un documentario televisivo su Sordi, ma dovrei vedere quale…:rolleyes:

Mi interesserebbe molto sentire i suoi ricordi.

Oltre alle scene già citate un po’ da tutti ce n’è una che trovo bellissima.
Quando Sordi porta Crocitti per presentarlo a Romolo Valli quest’ultimo gli chiede la media con cui si è diplomato.
Crocitti, un po’ imbarazzato, dice che è uscito con la media del 6 / 6,2 .
Ecco, c’è un istante in cui Sordi è tremendamente imbarazzato perché per la prima ed unica volta nel film sembra realizzare che questo figlio sul quale ha riposto tutte le speranze è in fondo un mediocre. Dura un istante, però trovo che sia significativo. Poi Sordi si riprende e giustifica amorevolmente il figlio con una scusa pietosa: “Eh… è stato malato…”.
Bellissimo.

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A questo punto non posso non lasciare anch’io un commento su questo grande film che amo molto… forse il punto più alto della deriva pessimista e cinica che aveva preso l’ultima commedia all’italiana. Mi ha sempre colpito il passaggio dalle situazioni grottesche e comiche della prima parte, alla disperazione della seconda.
Notare anche che il film è decisamente più duro del romanzo di Cerami…

Secondo me , oltre ad essere una delle migliori interpretazioni di Sordi , rimane un film che tutte le volte che lo guardi , ti colpisce come " un pugno nello stomaco " … e ti provoca un senso di disgusto e di ansia , nei confronti di una societa’ , che gia’ nel 1977 aveva i suoi problemi , ma che in confronto a quelli di oggi , eran quasi bazzecole ; grandissimo Crocitti e Romolo Valli nella parte del dott. Spaziani , perennemente afflitto dalla forfora … suo unico problema !!! :oops:

Oddio, più duro… ci dà dentro col grand guignol in misura maggiore, più che altro. Il finale romanzesco è assai più cinico, amaro e quindi realistico di quello vigilantista del film, che riduceva il protagonista ad una sorta di Bronson de’ noartri.

Nel romanzo mi pare che manchi la scena secondo me più agghiacciante del film, quando Sordi porta la moglie disabile al cospetto dell’assassino agonizzante.

Sarebbe interessante approfondire perchè in un determinato periodo il cinema italiano produsse dei lavori così pessimisti e amari: verso la fine la commedia all’italiana ebbe una deriva quasi nichilista, basta pensare a titoli come La grande abbuffata, L’ingorgo, ma anche I nuovi mostri e La terrazza.
Certo erano gli “anni di piombo”, ma io penso anche a un momento in cui i protagonisti di questo genere (registi, attori, sceneggiatori…) ormai non più giovani vedevano una società cambiare profondamente, e faticavano a capire ed accettare il futuro.

Appunto: una scena grandguignolesca, efficace quanto vuoi ma la crudeltà di un racconto/film non la giudico solo da questo. Il libro ha un finale meno truculento ma non per questo meno duro; anzi, il cinismo delle ultime righe è agghiacciante, trovo più facile identificarmi nel personaggio romanzesco con la sua tetra banalità (da qui il titolo) che nel giustiziere nevrotico impersonato da Sordi.

Avete già detto tutto voi, cosa aggiungere se no che ci troviamo di fronte a una pietra miliare del nostro cinema. Un film amarissimo seppur bagnato da momenti esilaranti, anche se non mancano situazioni insostenibili tipiche di quel periodo (mi viene in mente la scena al cimitero). Adoro queste storie agrodolci (più agre che dolci). Forse l’esempio migliore di questo filone in cui mi verrebbe da includere, con relative differenze, film come Detenuto in attesa di giudizio, Brutti sporchi e cattivi o Il Giocattolo