Una voglia da morire (D. Tessari, 1965)

Grazie a @moonlightrosso per avermi incuriosito parlando questo film, che da anni possedevo relegato in fondo ad un cassetto e non avevo mai visto.

La storia è davvero potente: con una galleria di ritratti caratterizzati da tutta una serie di particolari significativi e dettagli mai banali si rappresentano dei personaggi che risultano estremamente autentici ed arrivano a toccare lo spettatore. Tutti insieme vanno poi a rappresentare l’affresco di un mondo (quello dei businessman, degli industriali, della Milano che fa girare i soldi) corrotto ed amorale, in cui le persone contano solo in relazione a ciò che sono in grado di farti guadagnare, a livello di introiti economici o comunque di benefici personali. Un mondo in cui il matrimonio non è più ne meno che un contratto, l’affetto e i sentimenti delle debolezze puerili, l’amicizia un sodalizio di interessi.

Vedendolo mi sono venuti in mente altri due film dello stesso periodo: La notte pazza del conigliaccio (elementi comuni come la moglie in vacanza, la prostituzione che mette a rischio lo status socio-economico del protagonista, il fatto che ci sia di mezzo un cadavere) e Un certo giorno di Olmi (in cui non c’è spazio per umanità, empatia e sensi di colpa ma il solo obiettivo è che l’uccisione del malcapitato di turno non scalfisca reputazione ed affari dell’autore dell’omicidio colposo).

Se si guarda con attenzione si nota che Eleonora sulla spiaggia, mentre Clara sta iniziando a sedurre l’ingenuo giovanotto, sta leggendo Giuochi patibolari di Dürrenmatt, del quale non conosco il contenuto ma il cui titolo è estremamente profetico relativamente a ciò che accadrà all’amica.

Ho apprezzato anche la scelta di inserire parecchie espressioni dialettali per rendere ancora più veraci ed autentiche le caratterizzazioni dei personaggi (irresistibili il “Muccala!” di Tessari nei panni del bauscia di turno o il “Belandi!” della prostituta genovese).

Un’ultima nota di folklore: sono stato un paio di anni fa ad Arenzano e sembrava il tipico posto di villeggiatura per gli over 60, incredibile che al tempo delle riprese fosse una località alla moda presa di mira da ricchi industriali e giovanotti in cerca di divertimento!

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