Io ho votato “dipende”… perché effettivamente la scelta dipende da un sacco di fattori… logicamente un film andrebbe guardato nella lingua in cui è stato recitato… però finché si tratta di lingue conosciute dai più (vedi inglese, francese, spagnolo…) non si fa troppa fatica a seguirle con i sottotitoli e si possono notare le sfumature… ma se si guarda un film orientale o di Kiarostami trattandosi di lingue poco frequentate dai più diventa sicuramente molto ostico: una delle rare volte in cui mi sono addormentato al cinema è stato proprio alla proiezione di “Close up” di Kiarostami in originale con sottotitoli!!
Ovviamente la cosa migliore sarebbe vedere un dvd prima in italiano e poi in originale con sottotitoli… ma, ridoppiaggi a parte, a volte capita che già il primo doppiaggio sia pessimo! Ad esempio qualche anno fa ho recuperato in dvd “Dazed and confused” di Richard Linklater, titolo tradotto (???) in italiano come “la vita è un sogno”: ma vi rendete conto il becerume del distributore che ha sostituito il titolo originale (mututato per di più dal celebre pezzo dei Led Zeppelin) con una titolo che non c’entra nulla! Un po’ come per “Se mi lasci ti cancello”. Per di più il doppiaggio di “Dazed and confused” era davvero pessimo perciò non c’era alternativa alla visione in originale.
Cmq a volte è divertente anche guardare i film in italiano con sottotitoli… così si scoprono tutte le “pecche” e gli strvolgimenti degli adattatori italiani: ad esempio in “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso” di Allen (e anche in altri suoi film) sono stati modificati quasi tutti i dialoghi… spesso in peggio ma in un paio di casi anche in meglio.
Il guaio però è che a volte alcune case “minori”, per risparmiare tempo, invece di tradurre i sottotitoli dal parlato originale si limitano a riportare pari pari il doppiato italiano: secondo me è una specie di truffa… almeno quanto il ridoppiaggio senza includere il doppiato originale… non trovate anche voi?
OT
Per i libri è un discorso a parte… sono davvero pochi i traduttori che sanno quello che stanno traducendo… su “Alte fedeltà” di Hornby il traduttore ha “tradotto” anche una cosa che non andava tradotta, ovvero il nome del gruppo Sonic Youth???
Solo i traduttori che lavorano per la Shake, soprattutto nella collana Black Prometheus, paiono sapere quello che stanno facendo… vedi traduzione di “King Suckerman”… per tutti gli altri (adattatori di pellicole, libri o quant’altro) ci verrebbero dei bei corsi di aggiornamento!
I film devono essere visti sempre in originale,il film doppiato è solo una pallida ombra platonica del vero film.Provate a vedere i film italiani doppiati in un’altra lingua e ditemi se è la stessa cosa.
E’ chiaro che, per chi è abituato a vedere le ombre,queste rimangono la vera realtà.Non c’è da stupirsi che molti di quelli che hanno sentito la voce originale di Marlon Brando per la prima volta preferiscano quella dei vari doppiatori,per molti è quella la vera voce.Allora tenetevi il doppiaggio che è stato da sempre il primo strumento di censura cinematografica.
Il doppiaggio ha contribuito in maniera decisiva a diffondere il cinema “estero” qua da noi (ma, ovviamente, il discorso è valido pure altrove).
Ho la testa piena dei ricordi di mio nonno e di altri parenti che si “bevevano” film americani e film francesi.
Gente che mi ha sciorinato tutto sui “gangster” o i “cow-boy”. Gente che ha amato Gary Cooper, Clark Gable o la Hepburn…
Ma ve lo immaginate voi un retroterra culturale senza Via Col Vento o senza Ombre Rosse?
Per non parlare di tutti quei registi nostri che qui dentro sono adorati…ma come avrebbero potuto alimentare le loro fantasie, rimpinzare il loro serbatoio creativo senza, ANCHE, il grande (o piccolo) cinema d’oltralpe e d’oltre oceano?
Viceversa, che sarebbe della gloria del nostro cinema se non avessero doppiato Antonioni, Fellini e compagnia bellissima?
Il “purismo”, quando va contro la democratizzazione delle espressioni, poco mi piace…
Invece censurare i film col doppiaggio è molto democratico.
Visto che si parla di film comici provate a vedere i film dei fratelli Marx in originale e doppiati e vediamo se si tratta dello stesso film.E anche i giochi di parole di Young Frankenstein sono stati resi bene nel doppiaggio ma in lingua originale sono completamente diversi.Ecco un esempio:
Inga: Werewolf
Dr. Frederick Frankenstein: Werewolf?
Igor: There.
Dr. Frederick Frankenstein: What?
Igor: There wolf. There castle.
Qui verrebbe fuori un’interessantissima discussione. A mio parere.
Difatti per censurare il vero messaggio/contenuto di una pellicola a poco serve arrotare le frasi…a mio giudizio.
Da Get Carter a Blow Up, da La Dolce Vita a Fragole E Sangue, si muterebbero davvero così a fondo le considerazioni nella zucca dello spettatore che li ha visionati?
Per me il “messaggio”, almeno nel CINEMA, sta soprattutto dietro alle immagini.
Nessuno poi avrà mai l’ardire di metter mano all’ultima frase di Rossella O’Hara o a quella della dolcissima Jenny Cavilleri in Love Story…
[Harry Callahan has to explain why he shot a man]
Harry Callahan: Well, when an adult male is chasing a female with intent to commit rape, I shoot the bastard. That’s my policy.
The Mayor: Intent? How did you establish that?
Harry Callahan: When a naked man is chasing a woman through an alley with a butcher’s knife and a hard-on, I figure he isn’t out collecting for the Red Cross!
[walks out of the room]
The Mayor: He’s got a point
Vorrei chiedere alla Lega per la difesa del doppiaggio come secondo loro i grandi doppiatori italiani hanno tradotto questo dialogo tratto non da un pericolosissimo film rivoluzionario ma da quello che allora veniva tacciato come film fascista o di destra ossia Dirty Harry. In particolare il termine hard-on ossia l’erezione maschile.
Non ho detto che il film è stato accusato di fascismo per quello che dice,rileggiti il mio post precedente.Ho detto che venivano censurati anche innocui(politicamente,per la censura democristiana) film di genere come Dirty Harry.Quanto alla traduzione non c’è traccia nè esplicita nè implicita del termine erezione nel dialogo italiano.L’“affare di fuori” del dialogo italiano non è la stessa cosa di hard-on termine gergale abbastanza volgare per indicare l’erezione.Allora ripuliamo di tutte le parolacce La Banda del Trucido o Platoon e vediamo se sono gli stessi film.Ditemi come mai in Svezia e in Olanda i film stranieri non sono doppiati(saranno paesi antidemocratici) e nella sciovinista Francia vengono doppiati solo i blockbuster americani ma anche per questi viene data la possibilità di vederli in lingua originale.
Se “hard-on” per te è il bello e notevole di quella pellicola…beh, non voglio aggiungere altro.
Quel film è e resta una bomba di film anche con gli interventi di make-up “democristiani” (ma sei tanto sicuro che fossero loro i “truccatori”?) e il continuare a far leva sulla traduzione che “non è la stessa cosa” è una scusa, un alibi un po’ bamboccio per portare avanti una teoria che è poco accettabile.
Difatti se si ricercasse sempre “lo stato assoluto dell’arte”, neppure la stessa arte la si studierebbe più sui libri, visto l’effetto e il significato stesso delle opere viste dal vivo.
E allora che fare?
Imparare tutti tutte le lingue possibili?
Già qui cascherebbero i primi asini perchè quegli umoristi di cui prima parlavi, per esempio, sviluppano un genere di umorismo legato ad una certa cultura che non si apprende col solo studio della lingua stessa.
E per quanto riguarda la letteratura allora?
E chi li legge più Céline o Fitzgerald eh?
Se vogliamo fare un discorso con i piedi per terra, ben consci dei nostri grandissimi limiti culturali, bene.
Sennò famo i poliglotti culturali e chiamiamo la Pivano per insegnarle qualche trucchetto…
Quello di Dirty Harry è stato solo un piccolo esempio di come il doppiaggio censuri certe parole o concetti per “difendere” e “proteggere” il povero popolo ignorante.Allora se difendiamo il doppiaggio ad ogni costo dobbiamo portare il discorso alle estreme conseguenze e cioè tradurre in modo ridicolo anche i nomi stranieri come avveniva in periodo fascista per la difesa della nostra lingua.Perchè non traduciamo e non facciamo cantare in italiano anche le canzoni straniere tanto in italiano sarebbero la stessa cosa?Ma vedo che invece del discorso del doppiaggio e dei singoli argomenti pro o contro ti va di parlare dei massimi sistemi scantonando dall’argomento specifico.Non ci lamentiamo però poi che in Italia la conoscenza delle lingue straniere sia ai livelli più bassi d’Europa visto che non viene data neanche la possibilità di scegliere di vedere i film in lingua originale al cinema,questo sì molto democratico.
Io non difendo il doppiaggio a “tutti i costi”.
Certo ha avuto le sue colpe e lo sappiamo tutti.
Ma se stimiamo un “conto economico” di vizi e virtù del doppiaggio, io dico che a ragion veduta le virtù sono di molto superiori ai vizi.
Perchè, ho già spiegato, è stato il doppiaggio che ha spinto più del resto la diffusione del cinema. E che ha “battezzato” i conseguneti innamoramenti di molti.
Il tuo equiparare continuamente il doppiaggio alla “censura” è giocoforza polemico e fuori luogo.
Durante il fascismo mai e poi mai avrebbero proiettato certi lungometraggi nemmeno se “muti”!
Non è questione di modificare le parole se il senso è dato dalle immagini…
Per “difendere” o “proteggere” il “povero popolo ignorante” è preferibile non mettercelo proprio dinnanzi al “dubbio”.
E per far ciò il film “pericoloso” non glielo si fa vedere per nulla.
Se mostri al popolo il Monnezza che parla forbito, il popolo è il primo che si mette a ridere e che ti tira dietro i pomodori…
Secondo me non è un problema di censura ma solamente di ignoranza e scarso rispetto del pubblico. Infatti ci sono alcuni buoni doppiaggi e altri davvero pessimi… e non conta il budget in questi casi. Succede come con le traduzioni dei libri: a volte le migliori sono quelle delle piccole case editrici che fanno il loro lavoro con passione e scelgono davvero con convinzione gli autori da pubblicare.
L’unica soluzione al problema sarebbe quella di adottare il “doppio binario” come in Francia… ma siccome cambiare le abitudini degli italiani (sia intesi come massa che come produttori/distributori cinematografici) credo sia una impresa vana (vedi i vari tentativi fatti per tenere aperti i cinema anche d’estate) non ci resta che continuare a visionare i film che ci interessano prima al cinema col doppiaggio e poi a casa col dvd in lingua originale con sottotitoli.
Il guaio però è che non sempre è possibile perché alcune case di produzione di dvd (ad esempio quelle più piccole o quelle che pubblicano film d’autore) per risparmiare tempo e denaro invece di tradurre i sottotitoli dalla lingua originale li copiano dall’adattamento italiano… sigh!
Cmq il problema della modifica dei nomi dei personaggi è sempre esistito… non solo ai tempi del ventennio, purtroppo! Infatti ancora esiste! Il guaio è che chi fa questo lavoro non si documenta neanche… così succedono obbrobri come coi robot di Star Wars: il robot “dorato” è conosciuto da tutti come D3B0 (di tre bi zero), ovvero il nome inventato dagli adattatori italiani nel primo film della serie nel 1977. Ma quelli che hanno curato l’adattamento di “episodio 1” hanno pensato bene di ignorare questo cambio di nome e di ripristinare il nome americano… il risultato è stato che in molti si sono chiesti se il robot in questione fosse lo stesso del primo Star Wars (ovvero l’episodio IV)! Altro esempio clamoroso è “Cool hand Luke”, il film con Paul Newman dai noi rititolato “Nick mano fredda” perché secondo gli adattatori evidentemente Luke era troppo difficile da pronunciare! Potrei andare avanti per ore… Kurt Russel Jena Plissken invece di Snake… Jeff Bridges “rinominato” Caribou invece di Lightfoot nel primo film di Cimino :mad: :mad: :mad: :mad:
Cmq andatevi a rivedere “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere” di Woody Allen in italiano con i sottotitoli italiani (si… avete letto bene :D) o “Nodo alla gola” di Hitchcock e ne vedrete delle belle! In entrambi i casi sarà come assistere ad un altro film rispetto a quello che avete sempre conosciuto.
Riguardo le canzoni invece… pensate che ogni film di Walt Disney che avete visto da piccoli aveva le canzoni cantate da qualche cantante famoso mentre in Italia dovevamo sorbirci per forza l’improbabile traduzione in italiano per di più cantata da uno sconosciuto! :mad:
Comunque mi sembra che tu sostenga quello che dicevo io all’inizio,che per vedere il vero film occore vederlo in lingua originale.Poi ognuno è libero di vedere il film come vuole,ci si può accontentare anche di una copia-pirata,con i colori sbiaditi o senza il corretto aspect ratio,ma quello non è il vero film,è un’ombra del film.Non si può dire che è la stessa cosa.
Fondamentalmente più o meno la pensiamo allo stesso modo… io tendenzialmente sarei contrario al doppiaggio… e provo anche un certo fastidio fisico quando vedo alcuni film di Fellini o Pasolini in cui, a causa del doppiaggio praticato in Italia anche sui film italiani (caso unico al mondo immagino), il labiale degli attori è totalmente slegato dal suono che esce dalla loro bocca… tuttavia però, data l’impossibilità di imparare in una sola vita tutte le lingue che ci consentano di vedere più film possibile in lingua originale senza l’ausilio dei sottotitoli, considero il doppiaggio un male necessario, ovviamente nei casi in cui è curato da professionisti seri, sia in fase di adattamento che di “recitazione vocale”. Pensa che un film come “La sposa cadavere” di Tim Burton mi sono rifiutato di andare a vederlo al cinema e ho preferito aspettarre il dvd: che senso ha infatti scegliere due doppiatori qualsiasi quando nell’originale le voci dei protagonisti sono di attori del calibro di Johnny Depp e di Helena Bonham Carter? Cmq ritengo che un film che ci è piaciuto vada sicuramente visto (o rivisto) in lingua originale… meno male che oggi c’è il dvd!
D’accordo con te anche sull’importanza del dvd,diciamo alla Lega per la difesa del doppiaggio di non farlo diffondere troppo altrimenti si rischia di fare un confronto tra la versione doppiata e quella originale.Meglio ritornare alla buona vecchia vhs,sicuramente più democratica e adatta alle masse.
Io ho risposto dipende, dipende perchè anche se con la ragione sono pienamente convinto che vanno visti esclusivamente sottotitolati per apprezzare a pieno gli attori del film, col cuore non posso che essere affezionato alle voci storiche che mi dispiacerebbe veder sparire ^^;;