Vite perdute (Giuseppe Greco, 1992)

Rivisto recentemente questo film del 1992 di Giorgio Castellani (Giuseppe Greco).

FILM COMPLETO

Riprende alcuni dei protagonisti di Mery per sempre e Ragazzi fuori affiancandoli al protagonista Gianni Celeste, cantante catanese.

Poco riuscito come tentativo di replica dei lavori di Marco Risi. Scivola spesso nella bassa ‘sceneggiata’ mantenendo comunque un buon ritmo per l’intera durata del film.
Alla fine risulta una commistione tra più generi.

C’è anche Luca Sportelli nei panni di un parlamentare intrallazzatore e Alberto Farnese come avvocato.

Vite perdute (1991)

Regia: Giorgio Castellani (Giuseppe Greco)
Soggetto e sceneggiatura: Giuseppe Greco
Cast: Gianni Celeste, Giusy Randazzo, Salvatore Termini, Maurizio Prollo, Alfredo Libassi, Luca Sportelli, Guya Jelo.
Produzione: Enzo Castagna.

Ottimo poliziesco-noir del figlio di Michele Greco, girato con attori del cast di Mery per sempre e che vede protagonista il re della canzone partenopea di Catania Gianni Celeste (sue Nù latitante e Vite perdute, di cui su youtube si può ammirare l’allucinante videoclip). Non male negli intenti, racconta con crudezza e senso del ritmo (anche se le scene a volte son davvero poveristiche) la vita di un giovane emergente nella malavita palermitana, con regolamenti di conti, sparatorie e violenze assortite…ci sono alcune citazioni anche ad alcuni polizieshi all’italiana come I ragazzi della Roma violenta nella scena della tortura al magniaccia, come quella del professore anarchico nel film di Savino o I violenti di Roma bene l’inseguimento iniziale e la rapina alla fabbrica
Da recuperare assolutamente, anche perchè Celeste ha in bocca frasi simili a quelle di Greco senior al maxi-processo…autobiografia?

io lo ricordo come un film abbastanza squallido… comunque il film è famoso per il banchetto versione Ultima Cena e perché per tutta la sua durata non viene mai pronunciata la parola “Mafia”.

Film orrendo e povero anche recitativamente.
Fa riconsiderare seriamente la funzione di regista,sceneggiatore ed “attori”.
I non attori palermitani in mano a Risi erano sfruttati in maniera professionale, in mano a Greco sono dei cani latranti senza speranza di redenzione.
Gianni Celeste ed il cinema non c’entrano un cazzo.
Guya Jelo è una delle attrici più sottovalutate d’Italia, ha un qualcosa di “Magnano”, era un mio sogno erotico quando faceva la cameriera (non accreditata) dei “Cinque del quinto Piano” (sitcom mediaset).
Questo è un film locale buono soltanto per anziani bottegai filo-napoletani di Vucciria e Ballarò.
C’è un oscuro ponte di sporco dolore che associa una certa Napoli a una certa Palermo, stessi gusti musicali, abbigliamento e principi.

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è un film che mi ha infastidito molto. situazioni talmente crude che fanno di Palermo la città più degradata del mondo. I personaggi recitano da cani e la violenza e continuamente gratuita. Speravo solo che finisse in fretta quando l’ho visto la prima volta in vhs. Nulla a che vedere con Mery per sempre e in misura minore Ragazzi fuori. Se il mondo fosse dominato di giovani come appaiano in questa pellicola, ci sarebbe da tremare!!! la delinquenza esiste e non la nascondiamo, ma a questi livelli è impensabile. Il Gianni celeste (ladruncolo da 4 lire) che viene venerato dai suoi accoliti come Gesù cristo!!! film da mettere al rogo punto e basta.

“Auguro a tutti voi la pace, perché la pace è la tranquillità dello spirito e della coscienza, perché per il compito che vi aspetta la serenità è la base per giudicare. Non sono parole mie, ma le parole che nostro signore disse a Mosé, le auguro ancora che questa pace vi accompagni per il resto della vostra vita”.

Realizzato davvero bene il personaggio del parlamentare tipicamente anni '80, col figlio bamboccione tutto Ferrari e Rolex…davvero di una volgarità senza limiti.

Vero.
I neomelodici più sconosciuti (solo parzialmente sdoganati da un film come Gomorra) sono i corrispettivi moderni del Celeste di fine anni '80…

Concordo pienamente, questo film è assolutamente agghiacciante! Trash allo stato puro, in confronto i 2 film precedenti di Risi sono dei kolossal americani. Attori utilizzati malissimo, doppiaggio da denuncia, musiche (di Simonetti se non ricordo male) orrende, dialoghi indecenti, sceneggiatura di una sciatteria unica, regia imbarazzante…il tutto condito da un estetica anni 90 che ne peggiora ancora di piu la visione, sembra proprio di vedere quei classici filmetti penosi in pieno stile anni 90 alla Ninì Grassia.

Ho questo film e devo dire che mi ha dato una sola impressione: sembra voler quasi giustificare la malavita spiccia, del tipo:“Poveri cristi,morti di fame,che potevano fare se non i delinquenti?”

Gianni Celeste fa ribrezzo

Interessante questo pezzo di Ciprì e Maresco dedicato al regista del film “Giorgio Castellani”…ci sono altre 3 parti che ne parlano, questa e la parte appunto di Vite Perdute.

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Infatti Vite perdute aveva un casting selezionato da Enzo Campagna, quello di “Enzo, domani a Palermo”, documentario di Ciprì e Maresco sull’attività di talent scout di questo ometto tuttofare, che ha avuto pure accuse di stampo mafioso

Ciprì e Maresco avevavo già infierito sul povero Giuseppe Greco nel documentario dedicato a Franco e Ciccio. Che si siano ispirati a Vite perdute, più che a Bunuel, per la scena dlell’Ultima cena di Totò? :slight_smile: Spezzone esilarante, comunque. Ed Enzo, domani a Palermo! “è un capolavoro” (Alberto Crespi).

Visto.
Non è ne troppo bello ne troppo brutto,direi mediocre è l’aggettivo che più gli si addice considerando che cast e regia erano quello che erano.
Ridicola la scelta di copiare non solo alcune scene come quelle citate sopra ma addirittura alcune battute dai Ragazzi della roma violenta.

L’ho sempre evitato come la peste perchè da catanese sano ed equilibrato, cantanti pseudo-partenopei come Gianni Celeste, idolo dei quartieri malfamati, mi stano troppo sui coglioni. Recentemente ha nuovamente suscitato la mia curiosità per la colonna sonora. In pratica ho letto che Simonetti ha riciclato un bel po’ di roba che non c’entra nulla con il genere, tipo I carmina Burana in versione Rock o le vechie musiche dei Goblin. Chissà magari lo vedrò

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Io non sono di Napoli,chi è questo Celeste e come mai riscuote simpatia nei quartieri malfamati?

Cantante scadente e tamarissimo amato alla follia dalla gente dei quartieri popolari, un po’ come tutti questi assurdi stornellatori, che nonostante siano siciliani cantano delle canzoni in un dialetto indefinito, convinti che lanciare “lamenti” ala Nino D’Angelo sia usufruire della lingua partenopea. Fenomeno diffusissimo a Catania. Questi neomelodici, tutti uguali, look tamarissimi, panza, capelli ossigenati ecc. sono idoli del popolino. Diciamo che l’esperimento era riuscito a Zappulla negli anni '80, arrivando persino al cinema con i film di Ippolito e Brescia, ma ormai la sua prole artistica si è sparsa a macchia d’olio.

Comunque, ormai mi sa che la mia curiosità intorno a questo film aumenta sempre di più

Ti do un consiglio,guardalo.
Brutto è brutto…ma alcune scene fanno ridere,a me il romanesco del pappone del film ha fatto scompisciare dal riso.

Io non riusciro mai a capire come un siciliano possa pensare e poi riuscire a cantare in dialetto napoletano riuscendo poi anche ad affermarsi. Da piccolo credevo che Zappulla come Celeste fossero napoletani perchè cmq in napoletano cantano “bene”. Lo stesso Benigno ha fatto dei cd in napoletano…come fanno i siculi a imparare cosi bene il napoletano? Tutto questo e nato, secondo me, negli anni 80 dove D’Angelo era un idolo anche in sicilia…e da li sono partiti i fenomeni di emulazione. Cmq sul film sottolineo il giudizio postato anche in precedenza…agghiacciante!

Ebbi addirittura il barbaro coraggio di vederlo in sala… non scendo nel dettaglio perché non lo ricordo granché, ma ho bene in mente l’impressione che mi lasciò: una monnezza. E sì che avevo 14 anni e non è che fossi così smaliziato in fatto di cinema.
Per quanto riguarda il cantare in napoletano, beh… non credo che sia una cosa risalente agli anni '80, i classici popolari partenopei sono stati ripresi da moltissimi interpreti anche in precedenza. È una tradizione che fa fa parte del dna della musica leggera italiana.

Non esagero se ti dico che ci sono zone specifiche della mia Sicilia in cui il fenomeno ha attecchito in maniera così gigantesca da superare persino la terra di origine. Oggi il fenomeno è ancora più diffuso

Comunque i vostri giudizi sul film mi hanno convinto, nonostante Celeste. Deve essere un monnezzone incredibile

E “finalmente” lo vidi!!! Come da voi già discusso, un “Mery per sempre” versione 5a elementare con scene da far invidia ai maestri della comicità. Il pollo afferrato col fucile subacqueo è da antologia!!!
Tra gli attori salvo Sportelli e Guia Jelo, che è bravissima, ma pè finita pure lei in questo fetecchione, ahimè. La musica di Simonetti molto “paraculo”. I brani di Demoni che commentano le gesta di Celeste e scagnozzi mi fanno morire