perché da una parte il presupposto di partenza, dichiarato sia in capo che in coda al film, è stato quello di ricostruire il più pedissequamente possibile i ricordi le sensazioni i sentimenti le impressioni dei soldati sopravvissuti, dall’altra credo invece che sia narrativamente solo un bene aver tagliato così grezzo, sia perchè avrebbe rischiato di scompattare rallentare sfilacciare il serratissimo ritmo magari inquinando e diluendo pure con sottotesti ideologici-politici (e se uno vuole queste cone ci sono stone e spielberg), sia perché in un siege-movie meno si sa degli assedianti e più invisibili e quasi invulnerabili sono, come carpenter insegna, e più la presa emotiva aumenta esponenzialmente. avrei pensato altrettanto anche a prospettiva ribaltata, con film girato dal punto di vista iracheno.
non ho ancora visto civil war, ma per me è il film più tosto e bello realizzato finora da garland. tostissimo, una sbronza di adrenalina, 90 minuti di sudori freddi e botte sulle gengive che volano via come se fossero 10. lo raccomando serenamente, tanto se ho ben capito qua di schizzinosi non ne abbiamo.