World War 3

Sfido un attimo l’idiosincrasia di questo forum per i temi che vanno oltre i pesci giganti delle filippine o gli ufo, per provare ad aprire una discussione che definire di attualità è un eufemismo.

Quali sono i vostri pensieri stamattina? Di che avete paura, se ne avete?
Dando per scontato che l’attacco all’Ucraina un pochino vi abbia distolto dai vostri pensieri di tutti i giorni…

Abbiate il coraggio di scriverlo adesso a caldo, che non si sa dove si va a finire. Poi a bocce ferme sono capaci tutti.

Io ammetto di avere sottovalutato Putin, fino a 2 giorni fa quando è entrato nelle zone separatiste. Pensavo financo che in fondo avesse ragione lui, che gli USA stessero esagerando a cercare di portare l’accerchiamento militare fino ai suoi confini, che questo bluff-non bluff si sarebbe esaurito con un bell’accordo stile 1962 fatto in modo di salvare la faccia ad entrambi i contendenti.

E invece si è spinto oltre.
Ovviamente come sempre in queste situazioni quelli che rischiano di più siamo noi paesi europei, adesso che si fa?

  • Appoggiamo in toto e uniti il fronte occidentale, con sanzioni che di fatto ci si ritorceranno contro (e in particolare contro noi simpatici italiani che più di tutti credo dipendiamo dal gas russo)? Sarebbe la cosa giusta da fare, moralmente.
  • Oppure ci disuniamo, andiamo ognuno per se (anzi magari ogni paese si è già fatto accordi sottobanco col buon Putin, come si cercava di fare con Hitler), di fatto avvallando la strategia della Russia?

Tutto questo ovviamente dando per scontato che gli aerei americani se ne stiano nei loro hangar, e ancora di più i missili se ne stiano nei loro silos.

A me forse la cosa che preoccupa più di tutte è la mancanza, in questo momento storico, di una leadership forte e decisa a Washington.

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Allora, sono molto preoccupato. Fino all’ultimo pensavo/speravo fosse un bluff, e invece Putin è andato dritto, fedela alla sua immagine di uomo forte. Trump ha detto che l’ha fatto perché la leadership USA è debole, ma che doveva fare Biden? Avesse spostato truppe in Ucraina, truppe non richieste, avrebbe regalato il casus belli al dittatore sovietico (lo stile è identico). Sanzioni, certo, a manetta. E che non finiscano presto. Ho la sensazione che Putin voglia fare come con la Georgia nel 2008:

Invade, distrugge le infrastrutture militari (e magari non solo), elimina chi gli sta sulle balle e se ne riesce. Ma la situazione è molto pesante.

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io, che ho una scarsissima conoscenza di politica internazionale, sono rimasto colpito da questo video di stamattina
perfino il capo dei servizi segreti russi, che dovrebbe avere le palle stra-quadre, è così impaurito al suo cospetto?

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Eh pare di si, l’ha dichiarato…il problema è che l’Ucraina non è la Georgia, che nessuno si inculava al tempo e nessuno si incula tuttora.
L’obiettivo forse è anche un cambio di governo, tornando a qualcuno meno aperto ad occidente. Il problema è che la gente quello vuole, e se votano non votano certo un altro Yanukovich…boh

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A me complessivamente sorprende un’altra cosa

Che tutto sommato ci fu molto più coinvolgimento emotivo con l’invasione usa dell’iraq che in questo caso

Eppure l’iraq è a monculo e l’ucraina molto più vicina e gli effetti collaterali molto più seri

chissà

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Trovi? Oggi sono andato in giro e per strada e mezzi pubblici non si parla di altro. Si palpa una paura che è assolutamente giustificata dalla situazione.

Secondo me siamo in una via di non ritorno. Putin ha stimato che in questo momento storico l’occidente è debole e diviso (ricordate l’asserita morte cerebrale della NATO) e si fa forte dell’alleanza con il Grande Dragone per sovvertire a proprio favore il dominio geopolitico che fino a poco tempo fa era saldamente in mano agli USA. Il punto è che se il dittatore russo si convince, una volta annusato l’odore del sangue, che non ha validi sbarramenti sicuramente non si fermerà. Magari si è già accordato con la Cina affinchè faccia la stessa cosa con Taiwan sapendo che sarebbe difficilissimo per il blocco occidentale sostenere contemporaneamente due crisi epocali come queste.

Siamo già in guerra anche se in un modo diverso. Non ci saranno probabilmente nostri soldati che moriranno al fronte ma dovremo spiegare una mole di sanzioni boomerang talmente forti che potrebbero alzare vertiginosamente il livello di povertà della popolazione. Purtroppo non abbiamo alternative visto che abbiamo a che fare con chi ha totale disprezzo della vita altrui.

Per inciso, tutto nasce da un clamoroso sbaglio occidentale. Impensabile che anche solo la richiesta di entrare nella NATO da parte un confinante strategico dell’Orso non avrebbe avuto conseguenze. Andava spenta sul nascere.

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Sposo in toto le parole di Toni Capuozzo:

“E’ difficile provare a essere razionali quando sai che c’è chi muore, adesso, e quando tutto sembra una follia. L’invasione di Putin è basata su due convinzioni: 1) Gli Stati Uniti non interverranno se non a parole, e la Nato idem 2) Le sanzioni faranno male alla Russia ma non sono fatali . L’invasione ha due obbiettivi, annunciati nelle parole di Putin 1) demilitarizzare 2) denazificare il paese. Cosa vuol dire ? Distruggere l’apparato militare e destituire la dirigenza politica ucraina, magari sostituendola con uomini ucraini di fiducia.
Quanto ci vorrà per raggiungere questi obbiettivi ? E’ questa la domanda che decide l’agenda dei prossimi giorni, e la natura del conflitto. La terza guerra mondiale ? Se qualcuno si azzardasse a intromettersi, Putin promette conseguenze mai viste, ma nessuno lo farà. Resterà un conflitto locale, che cambia il mondo, e spoglia i sogni di quieta globalizzazione, di allegro e indolore contagio della democrazia. Allora tutta causa di Putin ? Chiediamoci se è stato saggio aprire filiali Nato come caffetterie, e se l’Ucraina ha giocato la carta giusta, scegliendo di non essere neutra e rassicurante parte terza. Un giorno nero per l’ Europa, umiliante per gli Stati Uniti. E per Putin ? Come per ogni giocatore, dipende da come finisce l’azzardo. Noi ? Il barile di petrolio ha superato i 100 dollari, oggi. Fa male al cuore vedere quel che succede, ma anche il portafoglio duole un po’.”

“C’è sempre una parte con cui stare: i civili innocenti, poichè non esistono guerre chirurgiche nè bombardamenti intelligenti. Ci sono sempre colpe da distribuire: Putin, la sua politica di potenza, l’ordine di invasione. Biden, la sfida di una Nato senza confini. Il premier ucraino che si è fatto spingere nella sfida - vai avanti tu - senza valutare che forse per l’Ucraina libera era meglio essere una terra di nessuno, o dei soli ucraini, scambi e commerci piuttosto che missili. Nessuno è completamente innocente, se non i civili. E a questo punto c’è da sperare con tristezza che duri poco, che la Russia di Putin smantelli l’apparato militare ucraino e ne deponga il governo, nominando un fantoccio e facendo dell’Ucraina una Bielorussia 2. No ? Protrarre la resistenza vuol dire essere spettatori di una lunga agonia o intervenire. Chi è disposto a morire per Kiev alzi la mano. Oppure c’è da sperare che si ripeta la Georgia del 2008. La Russia si tiene Mariupol e forse Odessa, e molla l’osso. L’Ucraina resta in libertà vigilata, la cosiddetta finlandizzazione, cioè la sovranità su trasporti, sanità eccetera, non sulle alleanze politico militari. Per chiunque ami la pace è un giorno nero. Possiamo anche chiederci se Putin non abbia varcato la linea, se non abbia esagerato con l’azzardo, e sia ormai un autocrate folle, distante da tutto come in fondo a uno di quei tavoli lunghi. Vedremo. Intanto chi sta peggio, tra i cosiddetti grandi, è Biden. E anche noi europei a scaricare salve di sanzioni che faranno male a sanzionati ma anche a sanzionanti. Ma i grandi se la cavano sempre. I civili no, che parlino russo o ucraino, o yiddish, come gli ultimi ebrei di Odessa.”

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Ipotizzando che ti riferisci al 2003, secondo me è n’altra cosa: quella volta si trattava fondamentalmente di un film di guerra in tv, che non ci toccava praticamente in alcun modo diretto (se non per l’invio di truppe), e aveva come protagonista gli americani brutti sporchi e cattivi con tutto il bailamme di discussione politica da salotto che ne consegue. Poi dopo 5 minuti di infervoramento ognuno si metteva a fare altro e pensava ai suoi cazzi.
Stavolta è diverso, rischia di toccarci eccome, la gente secondo me sta banalmente tenendo le chiappe strette in attesa di capire che succede.

Ti quoto in tutto, tranne che per l’ultima parte: ho letto e sentito più volte che l’Ucraina non poteva entrare nella NATO perchè è vietato ad un paese con un conflitto in corso (Donbass), e gli americani stessi hanno detto più volte che sarebbe stato molto difficile farcela entrare a breve.
Il concetto però rimane valido: Putin chiedeva accordi scritti sulla limitazione delle attività nato ai confini russi, e come scritto prima penso anche che si voglia togliere dalle palle il governo attuale filo-occidentale…solo che non vedo come possa instaurare nuovamente un governo amico, senza lasciare le truppe sul posto indefinitamente.

Ottimo commento direi :+1:
purtroppo

Fatto sta che l’Ucraina ha chiesto e la NATO non ha detto con fermezza che non se ne parla. Tra l’altro mi verrebbe da chiedere se la richiesta sia stata completamente spontanea oppure imboccata.
Chiaramente con una cosa del genere l’ex KGB è andato a nozze…

io un pò trovo quello che dicevo

sì se ne parla in giro per i corridoi e per le strade, ma quanto meno ai più sfugge un pò tutto, motivi, ragioni e torti delle pause in causa, un pò per mancanza di informazioni un pò per mancanza di interesse

il discorso è ovviamente complesso assai, dove si andrà a parare e cosa succederà

poi comunque è inevitabile fare paragoni col recente passato e con le parti invertite

visto che di straforo l’argomento è sul tavolo, sarà stata sicuramente una scusa anzi certamente lo è, però pensare che la russia potesse accettare l’idea della NATO praticamente dentro casa sua sinceramente mi fa ridere, nè più nè meno di tutti i paesi e paesetti attorno agli USA, teoricamente sovrani, che hanno provato a introdurre regimi o anche democrazie di stampo socialista che sono durate il tempo di una loffa nella bufera, o alla stessa cuba che dopo 60 anni si ritrova ancora sotto le sanzioni americane che manco nessuno più si ricorda più il perchè

L’Europa comincia a fare sul serio:

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Se l’opinione di alcuni “giornalisti” del popolo ucraino è questa…

…non quello che dice Letta, ma il fuori onda…

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Ecco perchè Putin a questo punto potrebbe fare marcia indietro

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oviemente pare difficile pensare che con questi gesti simbolici pure un pò pacchiani si sposti qualcosa

epperò sono abbastanza convinto che mosse tipo togliergli la finale di coppa dei campioni sembrano cazzate ma fanno tirare il culo

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seguo con particolare attenzione la crisi prima e la guerra adesso in Ucraina, avendo avuto occasione di vivere un pò in Siberia, pensando di tornare in Russia a studiare e fondamentalmente essendo molto attratto dalla cultura russa, dalla sua storia e dal molta gente che ho avuto occasione di conoscere. Ma un conto è la cultura, uno l’attualità e la politca. Ed i suoi politici.

Ci si basa tutti su un concetto sbagliato ma profondamente inculcato nella mente dei cittadini e cercato di instillare anche alla popolazione di tutto il mondo: che l’Ucraina non esiste e questo ne giustifica l’invasione e il tentativo da parte di Putin di poterne decidere destini e assetti.

L’Ucraina esiste, è sempre esistita: l’alfabeto cirillico è nato nelle terre che oggi sono l’Ucraina. La chiesa ortodossa russa è nata nelle terre che oggi sono Ucraina. Il concetto stesso di Rus’ è nato nelle terre che oggi sono Ucraina quando ancora in quella che oggi conosciamo come Russia si pagavano dazi e servitù ai canati dell’Orda d’Oro mongola. Insomma, voler negare l’esistenza dell’Ucraina come entità innanzitutto storica e culturale è una falsità totale ma perseguita con tutti i mezzi possibili dai canali di disinformazione di una autocrazia che si muove come tutte le altre autocrazie (mi viene in mente anche la Cina che, ovviamente, usa gli stessi identici mezzi).

Putin dice che questa operazione serve a “denazificare” l’Ucraina e sotituire gli uomini al potere con altri uomini: che vuol dire?
Vuol dire sostituire dei presunti “nazisti” (ma Zelenskyi non mi pare proprio che lo sia) con altri burattini fascisti e asserviti all’ultranazionalismo revanscista, restauratore, imperialista e di stampo mafioso-ultracapitalista asservito a Putin e la sua cricca di amici che faranno del paese l’ennesimo stato-fantoccio come la Bielorussia, un tipicissimo esempio di stato fascista-repressivo totalmente asservito agli interessi personali di Putin…
Non dimentichiamoci che Piazza Maidan è stata la prima, grandissima prova di volontà di democrazia del popolo Ucraino contro il governo fascista/nazista crato dalla Russia. Ed ora la Russia parla di “denazificazione” quando per 20 anni ha imposto presidenti nazisti per controllare ed assoggettare il paese ai suoi sporchissimi interessi.
Sostituire i capi politici del governo ucraino significa solo crearsi uno stato-burattino che risolta il problema del libero accesso dell’oligarchia del gas russo ai porti del Mar Nero. Allo stesso tempo sono anni che anche le frontiere dei paesi baltici sono messi sotto pressione dalle mire russe di riprenderne il controllo. Anche qui lo scopo è semplice e, se tutto va come deve andare in Ucraina (ovvero una rapida e devastante sconfitta della democrazia e l’asservimento del paese a Putini), il prossimo obiettivo saranno i paesi baltici: solo controllandoli, Putin avrà una fascia di territorio totalmente controllato dalla Russia che va dal Mar Nero al porto militare di Kaliningrad: ovvero il libero controllo delle vie di mare a nord e a sud: dopo l’Ucraina, il Baltico è il prossimo obiettivo.

Ma c’è una altra considerazione che va presa in serio studio: la Cina.

Mi fa ridere (o meglio, mi fa schifo) vedere come la Cina non tanto che appoggi Putin (tra dittatori, giustamente, ci si intende) ma che lanci proclami di salvaguardia delle entità nazionali e territoriali che suonano false, ipocrite e disgustose alla massima potenza: soiltanto ieri 9 caccia militari cinesi hanno sorvolato Taiwan: come nei periodi più bui del covid l’anno scorso, la Cina approfitterà dell’attenzione mondiale rivolta alla crisi Ucraina per intensifiare e forse attuare il tentativo mai nascosto e semre sbandierato al mondo di riassoggettare militarmente Taiwan, considerata parte indissolubile e inalienabile dell’impero cinese. Le dichiarazioni del primo ministro cinese ieri erano assolutamente rivoltanti, in tale senso, accusando l’Occidente di non capire un cazzo di storia cinese (perchè i cinesi, ovviamente la conoscono: si, dalla propaganda illiberale continua e massificata) e che, come sempre, gli affari interni della Cina non devono riguardare nessun’altro.

Cosa significa questo con la crisi Ucraina? Una cosa molto semplice: la Cina nelle ultime riunioni del partito e alle riunoni dell’ONU ha sempre parlato di Asia ed America, sottolineando come il ruolo dell’Europa non abbia nessunissimo peso nello schacchiere delle forze mondiali. Questo significa che si potrebbe arrivare ad un tentativo di polarizzazione degli equilibri mondiali semplicemente schierato in due megadittature (Russia e Cina) contro la tanto disprezzata democrazia di stampo occidentale.

Il fatto è che sia Russia, sia Cina, sia Europa, sia America è che sanno tutti benissimo che nessuno può fare a meno del gas russo, dell’export verso Russia e Cina, dei biliardi di dollari che l’Occidente - teoricamente libero e democratico - versa ogni anno a queste due megadittature. Lo sanno benissimo Putin e Xi Jinping: sanno benssimo che potranno fare quello che gli pare perchè nessuno oserà mai veramente mettere in gioco le economie di paesi che si basano sull’export e gli scambi commerciali con i due despoti. Lo sanno benissimo e sanno benissimo che qualsiasi sanzione sarà o di semplice facciata o di scarsissimo effetto.

Il problema è che se la Russia avrà facile gioco in Ucraina e la Cina ne approfitterà per intensificare gli attacchi su Taiwan dopo che l’anno scorso in piena attenzione mondiale rivolta al Covid ha praticamente annientato qualsiasi struttura democratica e liberale ad Hong Kong violando tutti i trattati e gli accordi che ne garantivano l’autonomia fino al 2049 in barba a tutto il mondo, si creerà una tensione politica che rischia veramente di sfociare in una guerra mondiale veramente distruttiva. SOno due superpotenze dittatoriali ma son dotate di armi nucleari, di un potenziale esercito di quasi un miliardo di butattini con cui le democrazie dovranno aver a che fare. I possibili scenari mi paiono ovvi.

Allora cosa possiamo fare? Lasciar fare a Putin quello che vuole? E’ il via libera ad altre autocrazie a perseguire sulla medesima strada del “siamo invincibili e potenti e ridisegneremo gli equilibri mondiali secondo le nostre leggi ed i nostri interessi, fanculo alla democrazia che non serve a niente e alla pace intesa come in occidente”.

Ma c’è, fortunatamente, un fattore di fondo che potrebbe rapresentare veramente l’unica via di salvezza: la corrosione interna del potere di Putin. Da profondo democratico come sono, io penso che in realtà quant sata facendo Putin negli ultimi anni, sia in realtà l’inizio della sua fine. Conosco bene la Russia - ci ho abiato, ho anche lavoricchiato, son finito dentro (e fu una bellissima esperienza, a pensarci bene), ho chiavato (perchè no) - conosco la Cina, conosco Taiwan (dove ci ho vissuto per studio nel 2019-2020), conosco benino l’Asia dove ci vivo praticamente da 17 anni per periodi più o meno lunghi: al di la della paura di esprimere le proprie idee personali in certe dittature, le nuove generazioni vogliono la pace, rifiutano la guerra come strumento di coercizione, non son così stupidi come i rispettivi governi pensano o vogliono farli diventare, non son burattini nonostante venngano spesi miliardi di dollari in propaganda e disinformazione ogni anno per raggiungere questi scopi e creare nuove generazioni di decerebrati totali. Esiste il dissenso, esistono i movimenti democratici, esistono gli attivisti, esiste un popolo che dovrà prima o poi torare alle elezioni per decidere e valutare l’operato di Putin.

E’ solo su di loro, uniti ad effettive sanzioni mondiali contro la Russia ed altre manifestazioni di protesta per isolare il paese nei confronti del resto del mondo che potranno sgonfiare un dittatore che per troppo tempo è stato lasciato libero di fargli fare quello che voleva. E se Putin cadrà come tutto il mondo libero e democratico spera - e come moltissimi russi altrettanto sperano - sarà anche il via libera ad una escalatin delle tensioni interne anche nell’alleata Cina dove son 70 anni che le minoranze etniche stanno subendo silenziosamente ogni tipo di genocidio e lavaggio culturale come in nessun paese che possa dichiararsi minimamente libero.

Son mesi decisivi: stiamo camminando sll’orlo di qualcosa che potrebbe essere veramente catastrofico ma, se l’economia in qualche modo è asservita ad interessi transnazionali che on tengono in gran conto i valori umani, ricordiamo sempre e non dimentichiamo mai che l’uomo, in quanto essere senziente e (si spera) razionale ha sempre la possibilità di opporsi ad ogni forma di ingiustizia. Bisogna vedere solo quanto questo conflitto da locale diventerà globale, scoperchiando vecchi e nuovi tentativi di dominio che vanno ben al di là del solo Donbass o di una Ucraina ce dovrà servire come ennesimo stato-burattino.

Certo, l’Ucraina ha i suoi scheletri nell’armadio: per troppi anni un governo filonazista è stato diretta emanazione di Putin (che ora vuol denazificare il paese…dimenticadosi che i veri nazisti ce li ha messi lui e l’Ucraina ha fatto di tutto per cacciarli e crearsi una vera autonomia democratica), ha rifiutato di creare maggiori autonomie per la popolazione di etnia russa nelle aree che oggi sono all’origine del conflitto, sta lottando contro mali incancreniti come corruzione e mafia - retaggi di un sottosviluppo economico-culturale da troppi decenni manipolato e voluto da Mosca - ma perlomeno l’Ucraina esiste, ha diritto ad esistere e ad essere riconosciuta da tutti come territorio su cui nessuno può far valere falsi diritti storici o culturali.

Perchè se non deve esistere l’Ucraina come entità autonoma e distinta, allora perchè devono esistere ridicolissime ed odiose identità politiche come la Repubblica del Donbass? Quelle veramente non hanno nessunissima ragione di esistere se non nella mente di un megalomane ultranazionalista come Putin.

Poi… mi crogiolo nella mia ignoranza ed impotenza davanti a questi 2-3 ometti che vogliono usare l’umanità solo per i propri interessi personali. Ma fosse per me, io userei corda e sapone per una faccia da faina come uel verme di Putin e dittatori simili.

Scusate lo sfogo.

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Comunque, per chi fosse interessato a tutti i delicatissimi equilibri geopolitici dall’Ucraina alla Russia stessa, all’Asia centrale, conflitti, giochi di potere e di interesse che a tutt’oggi si ripercuotono in mille modi sulla pace e la sicurezza mondiale, consiglio di leggere il libro “Il grande gioco” che racconta in modo appassionato e avvincente almeno 200 anni di storia recente, spiegando in modo molto chiaro anche come mai a tutt’oggi la Russia (e l’Urss prima) pongano al vertice delle proprie agende politiche la paranoia e la paura di possibili minacce esterne e quindi anche di come le politiche interne abbiano avuto sempre una caratterizzazione diciamo non proprio liberale. Leggetelo, si capiscono molte cose anche di drammatica attualità

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Che tu ci creda o no, mi sono letto tutto il tuo wall of text.
Si capisce che è uno sfogo buttato giù d’impeto, però l’ho letto con interesse proprio perchè hai esperienza diretta di molte delle realtà interessate, cosa che probabilmente nessun altro di noi può vantare.

Secondo me in questi giorni, molto più che altre volte, siamo davanti alla possibile morte della democrazia e dello stato di diritto come noi europei occidentali lo concepiamo: una formula vincente e destinata con il tempo ad espandersi a tutti gli stati, semplicemente perchè è nell’interesse di ogni individuo e quindi auspicabile da tutti.
E’ invece no il modello di “pace” (tra molte virgolette) basata sulla economia globalizzata, che ci hanno venduto come stabilizzazione automatica dell’ordine mondiale dovuta all’interconnessione degli interessi, si sta di fatto dimostrando l’opposto: una serie di legacci che impediscono invece di prendere qualche serio provvedimento persino contro una tale inammissibile ed ingiustificabile aggressione ad uno stato sovrano.
“ben svegliato, non è da ieri” mi direte, la Cina sono anni che sta li a dimostrarlo, visto che nessuno può permettersi di criticarla con qualcosa di più incisivo di un simpatico buffetto…però appunto la Cina sta li, non invade nessuno se non con gli sghei, c’è una bella differenza.

E allora secondo me bisogna uscire dalla bolla di illusione, e decidere bene da che parte stare, e…niente, tanto non contiamo un cazzo comunque :smiley:

Se c’è una via di uscita positiva (secondo il nostro punto di vista) io al momento non ne vedo, onestamente. Solo soluzioni perdenti.

Dopo aver visto le proteste nelle città russe, e la repressione e gli arresti, è venuto naturale anche a me pensare che fossero tutti chiodi che Putin si sta battendo sulla propria bara…ma sarà vero? qual’è l’entità della maggioranza silenziosa che invece approva il suo operato imperialista? e vuoi che non abbia messo in conto un’eventuale perdita di consenso, visto che fino ad ora non ha perso una scommessa?
Non riesco ad essere ottimista come Bastardnasum

Quindi in che direzione andiamo? boh
Per ora prepariamoci alla pioggia di cazzi in culo che arriveranno rasoterra sotto forma di bollette ed inflazione (e io c’ho pure l’auto a metano, bio parco).

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Guarda, ti dirò: se l’operazione Ucraina va a buon fine per Putin, questo darò il via libera alla Cina di riconquistarsi definitivamente Taiwan come ha già fatto con la forza (seppur con metodi diversi) con Hong Kong nel 2020: Xi Jingping starà a guardare come e quanto l’opinione pubblica, la politica ma soprattutto le banche e l’economia mondiale (non) reagiranno nei confronti di Putin. Ed allora capirà che anche lui avrà buon gioco su Taiwan (prima, e poi sulle isole contese con le Filippone) contando su una sostanziale incapacità delle democrazie di mettere in pratica gli strumenti per difendere i valori democratici.

Che ci piaccia o no, siamo noi che dobbiamo contrastare queste dittature: perchè difficilmente l’economica globale lo puole o lo vuole fare. Già vediamo il discorso del gas: sarebbe semplicissimo mettere in ginocchio l’economia russa se tutte le nazioni libere sospendessero le forniture di gas. Ma non lo farà praticamente nessuno. E questo Putin lo sa. Così come la Cina o altre dittature locali sanno benissimo che le nostre economie non possono permettersi di perdere miliardi di Dollari per motivi puramente ideologici o “romantici”. E questo da loro potere. Il potere di far veramente quello che gli pare, oggi molto più che in passato perchè gli interessi economici ormai sono infinitamente più importanti di quelli democratici o civili.

Io sto dalla parte della liberà dei popoli, contro tutte le dittature che angariano i vicini e lavano il cervello al proprio interno. Ma so benissimo che stare da una parte non significa risolvere il problema. Significa solo parteggiare. Le capacità di decisione, purtroppo, le hanno chi ci comanda. E spesso, comandano anche contro il buonsenso sapendo decisamente di prendere decisioni agli occhi di noi “nessuno” totalmente in disaccordo con i tanto sventagliati proclami democratici.

Io spero che se l’uomo - e quindi anche l’uomo russo e tutti quanti vivano in paesi dove la libertà è solo una creazione artificiale e manipolabile - abbia ancora a cuore i valori fondamentali della società umana, debba fare di tutto per isolare i capi che li governano con la forza ed il terrore. L’opposizione in Russia c’è… col tempo sta crescendo, soprattutto in Siberia, nelle regioni ad est di Mosca, fuori dalle due grandi città di Mosca e San Pietroburgo, moltissimi odiano Putin (come in Turchia quasi tutte le nuove generazioni di Istanbul odiano Erdogan e lo vorrebbero vedere morto ed anche ad Ankara, Erzurum, Van ho conosciuto tantissimi giovani che la pensano uguale: il problema è che ad uno di passaggio 'ste cose si possono dire. Ad un vicino di casa, magari no)… e chissà che queste voci non comincino a diventare sempre più grosse e che finalmente sia l’occasioneper sfidare la paura. L’Ucraina perderà questa guerra, sicuramene - non ha i mezzi per affrontare la Russia - ma sta dando una lezione: che fino all’ultimo uomo, comunque proverannno a difendere la democrazia che, attraverso un cammino lungo, difficile e contraddittorio, stanno cercando di perseguire. Perderanno, ma spero che facciano capire che l’importante è dimostrare che ci si può opporre. Se non si comincia mai a reagire, non cambierà mai niente.

Vediamo. Non son ottimista neanche io: ragiono solo per possibili scenari e non si va incontro ad un futuro rose e fiori.

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Meno male io so’ disoccupato, senza auto e mezzo cieco da un occhio e non posso neanche usare il motorino… ma luce e gas comunque si pagano tutti… che siino dannati, 'sti stronzi…