seguo con particolare attenzione la crisi prima e la guerra adesso in Ucraina, avendo avuto occasione di vivere un pò in Siberia, pensando di tornare in Russia a studiare e fondamentalmente essendo molto attratto dalla cultura russa, dalla sua storia e dal molta gente che ho avuto occasione di conoscere. Ma un conto è la cultura, uno l’attualità e la politca. Ed i suoi politici.
Ci si basa tutti su un concetto sbagliato ma profondamente inculcato nella mente dei cittadini e cercato di instillare anche alla popolazione di tutto il mondo: che l’Ucraina non esiste e questo ne giustifica l’invasione e il tentativo da parte di Putin di poterne decidere destini e assetti.
L’Ucraina esiste, è sempre esistita: l’alfabeto cirillico è nato nelle terre che oggi sono l’Ucraina. La chiesa ortodossa russa è nata nelle terre che oggi sono Ucraina. Il concetto stesso di Rus’ è nato nelle terre che oggi sono Ucraina quando ancora in quella che oggi conosciamo come Russia si pagavano dazi e servitù ai canati dell’Orda d’Oro mongola. Insomma, voler negare l’esistenza dell’Ucraina come entità innanzitutto storica e culturale è una falsità totale ma perseguita con tutti i mezzi possibili dai canali di disinformazione di una autocrazia che si muove come tutte le altre autocrazie (mi viene in mente anche la Cina che, ovviamente, usa gli stessi identici mezzi).
Putin dice che questa operazione serve a “denazificare” l’Ucraina e sotituire gli uomini al potere con altri uomini: che vuol dire?
Vuol dire sostituire dei presunti “nazisti” (ma Zelenskyi non mi pare proprio che lo sia) con altri burattini fascisti e asserviti all’ultranazionalismo revanscista, restauratore, imperialista e di stampo mafioso-ultracapitalista asservito a Putin e la sua cricca di amici che faranno del paese l’ennesimo stato-fantoccio come la Bielorussia, un tipicissimo esempio di stato fascista-repressivo totalmente asservito agli interessi personali di Putin…
Non dimentichiamoci che Piazza Maidan è stata la prima, grandissima prova di volontà di democrazia del popolo Ucraino contro il governo fascista/nazista crato dalla Russia. Ed ora la Russia parla di “denazificazione” quando per 20 anni ha imposto presidenti nazisti per controllare ed assoggettare il paese ai suoi sporchissimi interessi.
Sostituire i capi politici del governo ucraino significa solo crearsi uno stato-burattino che risolta il problema del libero accesso dell’oligarchia del gas russo ai porti del Mar Nero. Allo stesso tempo sono anni che anche le frontiere dei paesi baltici sono messi sotto pressione dalle mire russe di riprenderne il controllo. Anche qui lo scopo è semplice e, se tutto va come deve andare in Ucraina (ovvero una rapida e devastante sconfitta della democrazia e l’asservimento del paese a Putini), il prossimo obiettivo saranno i paesi baltici: solo controllandoli, Putin avrà una fascia di territorio totalmente controllato dalla Russia che va dal Mar Nero al porto militare di Kaliningrad: ovvero il libero controllo delle vie di mare a nord e a sud: dopo l’Ucraina, il Baltico è il prossimo obiettivo.
Ma c’è una altra considerazione che va presa in serio studio: la Cina.
Mi fa ridere (o meglio, mi fa schifo) vedere come la Cina non tanto che appoggi Putin (tra dittatori, giustamente, ci si intende) ma che lanci proclami di salvaguardia delle entità nazionali e territoriali che suonano false, ipocrite e disgustose alla massima potenza: soiltanto ieri 9 caccia militari cinesi hanno sorvolato Taiwan: come nei periodi più bui del covid l’anno scorso, la Cina approfitterà dell’attenzione mondiale rivolta alla crisi Ucraina per intensifiare e forse attuare il tentativo mai nascosto e semre sbandierato al mondo di riassoggettare militarmente Taiwan, considerata parte indissolubile e inalienabile dell’impero cinese. Le dichiarazioni del primo ministro cinese ieri erano assolutamente rivoltanti, in tale senso, accusando l’Occidente di non capire un cazzo di storia cinese (perchè i cinesi, ovviamente la conoscono: si, dalla propaganda illiberale continua e massificata) e che, come sempre, gli affari interni della Cina non devono riguardare nessun’altro.
Cosa significa questo con la crisi Ucraina? Una cosa molto semplice: la Cina nelle ultime riunioni del partito e alle riunoni dell’ONU ha sempre parlato di Asia ed America, sottolineando come il ruolo dell’Europa non abbia nessunissimo peso nello schacchiere delle forze mondiali. Questo significa che si potrebbe arrivare ad un tentativo di polarizzazione degli equilibri mondiali semplicemente schierato in due megadittature (Russia e Cina) contro la tanto disprezzata democrazia di stampo occidentale.
Il fatto è che sia Russia, sia Cina, sia Europa, sia America è che sanno tutti benissimo che nessuno può fare a meno del gas russo, dell’export verso Russia e Cina, dei biliardi di dollari che l’Occidente - teoricamente libero e democratico - versa ogni anno a queste due megadittature. Lo sanno benissimo Putin e Xi Jinping: sanno benssimo che potranno fare quello che gli pare perchè nessuno oserà mai veramente mettere in gioco le economie di paesi che si basano sull’export e gli scambi commerciali con i due despoti. Lo sanno benissimo e sanno benissimo che qualsiasi sanzione sarà o di semplice facciata o di scarsissimo effetto.
Il problema è che se la Russia avrà facile gioco in Ucraina e la Cina ne approfitterà per intensificare gli attacchi su Taiwan dopo che l’anno scorso in piena attenzione mondiale rivolta al Covid ha praticamente annientato qualsiasi struttura democratica e liberale ad Hong Kong violando tutti i trattati e gli accordi che ne garantivano l’autonomia fino al 2049 in barba a tutto il mondo, si creerà una tensione politica che rischia veramente di sfociare in una guerra mondiale veramente distruttiva. SOno due superpotenze dittatoriali ma son dotate di armi nucleari, di un potenziale esercito di quasi un miliardo di butattini con cui le democrazie dovranno aver a che fare. I possibili scenari mi paiono ovvi.
Allora cosa possiamo fare? Lasciar fare a Putin quello che vuole? E’ il via libera ad altre autocrazie a perseguire sulla medesima strada del “siamo invincibili e potenti e ridisegneremo gli equilibri mondiali secondo le nostre leggi ed i nostri interessi, fanculo alla democrazia che non serve a niente e alla pace intesa come in occidente”.
Ma c’è, fortunatamente, un fattore di fondo che potrebbe rapresentare veramente l’unica via di salvezza: la corrosione interna del potere di Putin. Da profondo democratico come sono, io penso che in realtà quant sata facendo Putin negli ultimi anni, sia in realtà l’inizio della sua fine. Conosco bene la Russia - ci ho abiato, ho anche lavoricchiato, son finito dentro (e fu una bellissima esperienza, a pensarci bene), ho chiavato (perchè no) - conosco la Cina, conosco Taiwan (dove ci ho vissuto per studio nel 2019-2020), conosco benino l’Asia dove ci vivo praticamente da 17 anni per periodi più o meno lunghi: al di la della paura di esprimere le proprie idee personali in certe dittature, le nuove generazioni vogliono la pace, rifiutano la guerra come strumento di coercizione, non son così stupidi come i rispettivi governi pensano o vogliono farli diventare, non son burattini nonostante venngano spesi miliardi di dollari in propaganda e disinformazione ogni anno per raggiungere questi scopi e creare nuove generazioni di decerebrati totali. Esiste il dissenso, esistono i movimenti democratici, esistono gli attivisti, esiste un popolo che dovrà prima o poi torare alle elezioni per decidere e valutare l’operato di Putin.
E’ solo su di loro, uniti ad effettive sanzioni mondiali contro la Russia ed altre manifestazioni di protesta per isolare il paese nei confronti del resto del mondo che potranno sgonfiare un dittatore che per troppo tempo è stato lasciato libero di fargli fare quello che voleva. E se Putin cadrà come tutto il mondo libero e democratico spera - e come moltissimi russi altrettanto sperano - sarà anche il via libera ad una escalatin delle tensioni interne anche nell’alleata Cina dove son 70 anni che le minoranze etniche stanno subendo silenziosamente ogni tipo di genocidio e lavaggio culturale come in nessun paese che possa dichiararsi minimamente libero.
Son mesi decisivi: stiamo camminando sll’orlo di qualcosa che potrebbe essere veramente catastrofico ma, se l’economia in qualche modo è asservita ad interessi transnazionali che on tengono in gran conto i valori umani, ricordiamo sempre e non dimentichiamo mai che l’uomo, in quanto essere senziente e (si spera) razionale ha sempre la possibilità di opporsi ad ogni forma di ingiustizia. Bisogna vedere solo quanto questo conflitto da locale diventerà globale, scoperchiando vecchi e nuovi tentativi di dominio che vanno ben al di là del solo Donbass o di una Ucraina ce dovrà servire come ennesimo stato-burattino.
Certo, l’Ucraina ha i suoi scheletri nell’armadio: per troppi anni un governo filonazista è stato diretta emanazione di Putin (che ora vuol denazificare il paese…dimenticadosi che i veri nazisti ce li ha messi lui e l’Ucraina ha fatto di tutto per cacciarli e crearsi una vera autonomia democratica), ha rifiutato di creare maggiori autonomie per la popolazione di etnia russa nelle aree che oggi sono all’origine del conflitto, sta lottando contro mali incancreniti come corruzione e mafia - retaggi di un sottosviluppo economico-culturale da troppi decenni manipolato e voluto da Mosca - ma perlomeno l’Ucraina esiste, ha diritto ad esistere e ad essere riconosciuta da tutti come territorio su cui nessuno può far valere falsi diritti storici o culturali.
Perchè se non deve esistere l’Ucraina come entità autonoma e distinta, allora perchè devono esistere ridicolissime ed odiose identità politiche come la Repubblica del Donbass? Quelle veramente non hanno nessunissima ragione di esistere se non nella mente di un megalomane ultranazionalista come Putin.
Poi… mi crogiolo nella mia ignoranza ed impotenza davanti a questi 2-3 ometti che vogliono usare l’umanità solo per i propri interessi personali. Ma fosse per me, io userei corda e sapone per una faccia da faina come uel verme di Putin e dittatori simili.
Scusate lo sfogo.