il phonestalking movie per eccellenza, spanne oltre il film di walton (specie quanto a morbosità), tra manichini come se non ci fosse un domaniac e un persecutore feticista che eleva il dirty talking ad arte da grafomane in un rimpiattino dapprima tutto cerebrale, poi preoccupantemente fattivo, con tanto di imprevista reazione della vittima (una vetrinista non meno ambigua di chi lo perseguita), esasperata dalle continue violazioni del proprio spazio personale.
insomma, dalla regista dell’altrettanto curioso morboso notevole e poco visto/conosciuto mafu, un originale stalk and revenge con tutti in jolly nel mazzo per diventare uno stracultissimo. anch’esso gustato in prima al cinema in una caldissima giornata di giugno assieme a uno sparuto drappello d’altri astanti, sobillato da un trailer che già mi rese prevenuto in positivo. difatti piacque solo a me e l’anno dopo consumai di revisioni la vhs vivivideo.
da recuperare in un’ideale tripletta con l’altrettanto stracultone oltre ogni limite e il poco visto/rilanciato chiamami di notte dell’anno dopo.
diane lane molto arf arf nel ruolo della sua vita, micheal woods purtroppo perso per strada dopo questa notevole prestazione da depravato classy.