Solo oggi ho scoperto questo formidabile film austriaco, sicuramente uno dei migliori film sui serial killer che io abbia mai visto.
È la storia di un uomo che, dopo un’infanzia ricca di traumi di vario tipo, uccide una donna senza alcun motivo, bussando alla sua porta e sparandole addosso.
Dopo qualche anno di prigione esce e, spinto da un irrefrenabile bisogno di violenza, cerca di aggredire tre persone non riuscendoci.
Quando riuscirà a rifugiarsi in una casa isolata dove abita un’anziana con la figlia e il figlio ritardato scatta l’ultraviolenza…
Per me è un grandissimo film, davvero strepitoso.
Registicamente (e fotograficamente) è davvero bellissimo, con un uso frequente e vertiginoso di dolly altissimi che hanno sempre il loro perché. La scelta delle inquadrature negli interni mi ha ricordato quello che per me è il miglior Richard Fleischer (Terrore Cieco, Lo Strangolatore Di Boston).
Il protagonista è bravissimo e pazzissimo, da brividi.
Belle anche le musiche, anche se forse un po’ datate.
Consiglio caldamente questo film, teso, sporco, violento, sgradevole e anche disturbante.
È un’ottima messa in scena della follia e dell’ossessione, se vi capita sottomano non fatevelo sfuggire.
Io ho visto il film nella vhs francese (doppiata) che si intitola SCHIZOPHRENIA.
So che esiste un dvd tedesco nel corretto formato 1.78:1 (la vhs era fullscreen) ma è in tedesco senza sottotitoli.
Esiste un’evidente affinità artistica, infatti, se non una derivazione, tra Kargl e Buttgereit. Anche se nell’intervista contenuta nel catalogo della 4a edizione del PesarHorrorFest il teutone ha glissato sulla questione.
Beh, sì, sono abbastanza d’accordo anche se l’affinità rimane soltanto concettuale visto che dal punto di vista tecnico Kargl appartiene davvero ad un altro pianeta, credo che sia palese.
In ogni caso trovo che un film come Angst esplori molto di più (e meglio) la psiche di un pazzo rispetto ad un film come il per me mai abbastanza sopravvalutato e ingiustamente celebrato Schramm.
È un vero peccato che, a quanto pare, Kargl non abbia più fatto altro dopo questo film
Beh…Buttgereit ha dimostrato che col super8 e col 16mm si possono fare cose egregie. Kargl è sicuramente più “classico” nell’impostazione. Buttgereit ha più coraggio (o sfrontatezza) sperimentale. Provengono da due semenzai nettamente differenti, con diverse influenze, in Buttgereit l’underground (untergrund) berlinese pesa tanto, lo stile ruvido deriva da quel magma energetico grezzo derivante da quella scena e quel contesto culturale. L’accostamento mi era sorto spontaneo - e glielo comunicai subito a Buttgereit - per l’aver entrambi calato storie di individui anonimi in geografie ancor più anonime, cinemi, in sostanza, in cui l’analisi antropologica (forse più che psicologica) è strettamente connessa con la sociologia degli ambienti, che poi si rivela come l’elemento cardine di un orrorre (del) quotidiano, un disagio esistenziale che terrorizza per la sua “normalità” da cronaca nera. Kargl risulta più misurato, più glaciale, in un cinema che sembra essere senza scampo, i suoi piano-sequenza sono implacabili, come la fissità della m.d.p… Buttgereit inserisce degli elementi grotteschi che fanno cortocircuitare la seriosità tragica degli assunti, e si sposta sempre su dettagli che a volte invece di aiutare l’opera di scarnificazione del reale, lo ridicolizzano per eccesso.
nella cover del dvd postata da Brass mi sembra di leggere in piccolo il nome di Buttgereit. in merito a cosa è citato?
non riesco a distinguere bene:confused:
strillo pubblicitario?
cmq, da quel che ho letto, questo film mi interessa parecchio. ormai ho già fatto la mia “nuova” ordinazione thraumesca, la prossima però lo contemplerà di certo.
aggiungo, però, che non penso che Schramm sia sopravvalutato;)
ma io sono del gruppo dei fans:D
Dovrebbe essere presente negli extra con un’introduzione al film e/o un’intervista al regista. Non ho capito bene… Comunque è certamente presente negli extra.
Visto. Lo psycho-thriller definitivo… E tra i film più insostenibili di sempre.
Geniale il lavoro alla mdp di Zbig Rybcynski prima che regista sperimentale, diplomato a Łódź proprio come operatore.
Per il film inventò una serie di marchingegni tipo un complesso sistema di corde per girare l’incredibile piano sequenza in cui il protagonista allucinato corre tra gli alberi.
…Spero che qualcuno si decida finalmente a rieditarlo sottotitolato e con gli extra della doppio disco già uscita in Austria… Se non sapete come procurarvelo fate un fischio.