wronghissimo: sto finendo di rivederla a ridosso di better call saul e a parte lo stupore di ricordare molto meno di quanto credevo (praticamente è quasi come rivederla per la prima volta), ero come te certo che una reprise mi avrebbe lasciato esaltato la metà di allora e invece mi sta stragasando il quadruplo! prova del tempo superata anche oltre le più rosee aspettative, senza contare che rivista immediatamente dopo quell’altro moloch di BCS assume ancor più profondità ampiezza e radicalità e comunque la si voglia mettere e girare, la seconda e la quarta stagione sono davvero la sborra al potere.
i personaggi di BB fanno tutti cosmo a sé, ma jesse rimane davvero il mio predilettissimo (anche per questioni metabiografiche, essendo identico in tutto a un amico suicidatosi): di pari passo con walt è il meno monodimensionale, il più sfumato sfaccettato e meglio delinato, il più multidimensionale e imprevedibile, che va in più direzioni, mentre gli altri vanno a dritto da una sola parte fino all’ultimo (lo stesso walt compreso, da una certa in poi), quasi seguendo un automatismo logaritmico e viaggiando sempre con moto lineare uniforme. poi jesse è anche il più fragile, anzi forse è l’unico davvero fragile, e per contrappeso è anche l’unico che non muore!!! molto azzeccata inoltre l’interpretazione di jesse figlio mancato di walt o di walt padre mancato di jesse, anche se siamo più dalle parti di abramo e isacco…
intendiamoci, non che non siano tutti strepitosi per quel che sono chiamati a incarnare, anzi è una durissima lotta tra sublimi, ma sono molto meno sfumati e devo anche aggiungere che aaron paul quanto a picchi interpretativi caga in testa un po’ a tutti…
io un bel buchetto di scrittura l’avrei invece ahimè trovato. un buco logico nemmeno piccolo e trascurabile, nella quarta, peraltro meaculpescamente ammesso dallo stesso gilligan in sede d’intervista, e molto più imperdonabile e bypassabile dell’appunto logico mosso a metà discussione da almayer. vediamo se c’è chi lo individua/inodvina…