Brice de Nice (James Huth, 2005)

Film demenziale che segue però sviluppo narrativo “serio”, siamo dalle parti di Ace Ventura per capirci, con la differenza che la vicenda non è un giallo ma una sorta di racconto di formazione.

È la storia di Brice, figlio di papà tontolone e pieno di soldi, popolarissimo in città e pieno di “amici” che lo idolatrano per approfittare di lui; trentenne bambinone, è ossessionato dal mito del surf e insegue il sogno di diventare un campione della disciplina, in una nizza dove il mare è sempre piatto come una tavola.
Incapace in realtà di instaurare rapporti sociali solidi e autentici e totalmente dipendente dai soldi di papà, vive nel suo universo dorato in cui non deve preoccuparsi di problemi o difficoltà; di punto in bianco però il papà viene arrestato (riciclava con le sue industrie i soldi della mafia) e Brice, a cui tutti voltano le spalle, dovrà imparare a cavarsela e a sopravvivere nel mondo reale… Ovviamente a modo suo!

Film demenziale assolutamente riuscito, con battute e gag a raffica una dopo l’altra che ti fanno sbellicare dalle risate; è il classico film che diventa fenomeno di massa e di cui la gente continua per anni a citare le battute e replicare le scene nelle serate tra amici.

Protagonista e mattatore assoluto Jean Dujardin, che qualche anno dopo vincerà l’oscar con The Artist.

Inedito in Italia, vale comunque la pena di recuperarlo, anche solo perché come già detto in Francia è diventato un fenomeno di costume.

Incredibilmente 11 anni dopo esce un seguito, Brice 3 (solo la scelta del titolo ci lascia intendere l’idiozia di fondo che pervade tutta la saga…), stesso regista e stesso interprete, che è uscito anche in Italia col titolo di Brice contro Brice… Non l’ho ancora visto ma si trova su prime (solo lingua italiana purtroppo).

1 Mi Piace