Si sa quando e come sarà disponibile per il pubblico questo nuovo editing?
Per adesso sta facendo il giro dei festival, dovrebbe uscire in HV l’anno prossimo.
in tutte le versioni, i personaggi sono assai meglio delineati nella prima, che è anche più austera e autorevole. la seconda è egemonizzata dagli eccessi e dai capricci di caligola ed è tutta un susseguirsi di baccanali, orge, processi arbitrari, condanne a morte etc. la consecutio è comunque totalmente sbarellata, non mi sembra trascurabile: vale per tutte la prima scena che vediamo nella versione italiana, che nella vs da 156’ è in termini cronologici piazzata mezz’ora buona dopo, se non oltre. poi ci sarebbe anche da stabilire una volta per sempre quanto sia vera e quanto leggendaria la fantomatica versione da 210’ con inserts “maladolescenziali”, un paio di foto dei presunti quali vennero postate nel forum di nocturno. continuano a esserci due fronti opposti: chi la ritiene una pinocchiata metropolitana e chi ne spergiura l’esistenza e l’avvenuta proiezione a cannes.
il recut di cannes 2023 è purtroppo passato in cavalleria; si sa quanto dura?
consiglio comunque a tutti la visione del making of, non foss’altro per un rush in cui mcdowell a letto col cavallo (probabilmente sedato alla bisogna) sente questo agitarsi e balza via dal letto spaventatissimo. contiene anche per intero il dialogo tra caligola e longino prima che venga martoriato proculo, con mcdowell che passeggia e palleggia sopra gli archivi bibliotecari, purtroppo coi dialoghi obliterati dal commentary
ok mi rispondo da solo: ben 173’. e buona parte di questi sono a quanto pare scene mai viste prime nelle versioni precedenti. assolutamente da vedere prima di lasciare questo mondo.
Proprio questa austerità a me non cala, perché mi pare che il film non fosse stato girato con quell’intento. De gustibus!
La fantomatica versione da 210’ è un mito, abilmente sfruttato dal Guccione: per brevissimo tempo mise in vendita, sul sito Penthouse, il workprint della sua versione spacciandolo per questo leggendario Cannes cut. È leggermente più lungo della versione rilasciata, di roba aggiuntiva c’è solo qualche inquadratura, in bianco e nero, probabilmente dal montaggio di Brass. Curiosamente c’è l’audio in presa diretta con le voci originali di Theresa Ann Savoy e Paolo Bonacelli (si sente pure un suggeritore che gli urla le battute :D).
La nuova versione dovrebbe seguire filologicamente la sceneggiatura riscritta da McDowell e lo sceneggiatore londinese da lui coinvolto, pare manchi solo la scena della tortura di Proculus (in tal caso hanno fatto bene). È stata montata interamente con take alternativi rispetto alla versione circolante.
Il film non penso sarà mai un capolavoro, però ha un fascino particolare e tutti sti casini e misteri non fanno che amplificarlo.
a me invece pur essendo la scena più volgare e imbarazzante del lotto non è affatto spiaciuta. contestualmente e nell’economia del narrato e del contenuto non sfigura, ed è anche molto coraggiosa se si considera l’anno in cui è stata rivolta a un pubblico. devo dire che a me il film piace proprio perché ambidestro e antifrastico: il kitsch che lambisce il trash, lo chic che collide con lo choc, l’ediperiodici/lo squalo che balla il can can a braccetto con preziosismi paraviscontiani, attori di razza immersi nel furore pansessuale, l’apollineo e il dionisiaco che fanno kickboxing, il potere-giocattolo in mano a un bambino che lo smonta fino a smontar se stesso, fellinismi barocchi, scoppi visionari al limite della lisergia, estetismi da decadentismo, l’hard mai così aristocratico nel piglio e nella gestione, apologia e parodia sfarzo e bassa materia che fanno lingua in bocca. è un film che fa dell’imperfezione e dell’autoindulgenza virtù, che non offre limiti e non ne accetta. è un capolavoro di prosa storiografica degenerata. come non amarlo (d)alla follia.
qua in ogni caso occorre badare agli esiti, non agli intenti. quelli restano nell’immateriale e nella nostalgia di quanto mai sarà. non intendevo dire che prediligo i passaggi austeri, ma che questi ultimi sono quelli che meglio delineano i personaggi di contorno e contrappuntano il protagonista che da una certa in avanti invece si carica la quasi totalità del film (che del resto è il suo regno) sulle sue sole spalle. questo spaccamento netto lo si avverte soprattutto nella costruzione narrativa delle edizioni italiane. quella da 156’ rimescola un po’ le carte, ma anche ridà ordine alla cronologia degli eventi (a tal proposito resta a prova di filologia e di comprensibilità la vhs dell’espresso che non arriva neanche ai 90’, davvero una botta di droga tagliata malissimo)
a quanto leggo, la nuova versione si direbbe quasi un caligola a sé e anche se il mio sesto senso dice che potrebbe piacermi meno, non vedo l’ora di farla mia, anche perché pare risalti ancor più le prestazioni attoriali e dia più carne a personaggi che in quelle fin qui viste non vanno al di là della bozza (come cesonia). sarebbe inoltre il lusso avere accesso a tutte le 96 ore di girato, ma qui si sfocia nell’utopia.
Per chi avesse voglia, il sito più accurato sulla questione rimane quello di Ranjit:
Il suo libro, di cui ho alcuni capitoli che mi mandò, non è mai stato pubblicato, e credo che mai lo sarà.
Soprattutto perché va a rivelare quanto il film non fosse altro che una colossale truffa da parte di Guccione ai danni di Rossellini, che ci rimise soldi e salute. Il famoso megabudget arrivava infatti principalmente dall’Italia, non da Penthouse.
Della sceneggiatura di Vidal c’è poco, il rapporto tra lui e Brass si guastò presto, Vidal pensava che il film fosse dello sceneggiatore, Brass l’opposto.
3 personaggi, 3 idee differenti in testa: per Vidal un film politico, per Brass un film politico ma divertente/scanzonato, per Guccione un porno/softporno con grandi attori. Quando incontrai Brass mi disse chiaramente che sarebbe stato impossibile riprendere in mano il progetto, era passato troppo tempo per ricordarsi precisamente cosa avesse in testa all’epoca. Quindi tutte queste edizioni sono sballate perché non sanno il motivo per cui Brass girò una particolare scena, e dove questa scena avrebbe dovuto incastrarsi.
bisogna tuttavia dire che la media matematica fuoriuscita è grandiosa.
Ultimate Cut in Blu-ray a fine gennaio, solo in Spagna:
https://www.amazon.es/Caligula-Ultimate-Especial-incluye-libreto/dp/B0CPZ67DPL/ref=mp_s_a_1_1?crid=5SJ707DOPGWK&keywords=caligula+ultimate+cut&qid=1704447393&sprefix=Caligula+ultima%2Caps%2C108&sr=8-1
Io ho il br spagnolo della Resen, con audio italiano. Mai visto così bene, il film. È la versione di 156’. Mi basta, e avanza…
Ci sono 16’ in più. Chissà… Però non c’è uno straccio di extra.
Vanno levati anche i 6 minuti e passa di luce rossa (con tanto di elefante gay) guccioniana.
Ma in realtà è tutto girato alternativo, non dovrebbe esserci un singolo fotogramma proveniente dalla vecchia versione.
Mi hai fatto venire curiosità. Non costa neanche tanto.
Quindi alla fine questo è semplicemente un obbrobrio creato da Thomas Negovan, che ha montato a suo piacimento il girato di Brass. Come se io prendessi il girato di Arancia Meccanica, rimontassi il film a mio piacimento, e poi lo rilasciassi in BR. Alla larga…
L’unica cosa che mi ingrifa è il poter vedere scene o dialoghi di cui ho letto ma che fino ad ora sono stati invisibili; l’operazione in sé ha dei presupposti discutibili (che vuol dire un montaggio finalizzato al “recupero delle interpretazioni”/“il film montato da Brass sarebbe stato dimenticato come una delle tante eccentricità del periodo”?) ma vedremo.
Tinto già dieci anni dopo non era più quello degli anni 70, e gli unici capaci di replicare il suo stile di montaggio dell’epoca sono già polvere. Avrei preferito una selezione delle ore di girato ma vabbè. Si tratta ovviamente di puro feticismo.
si. e comunque leggendo le impressioni di giusti a riguardo si evince che è come rivedere per l’ennesima caligola, ma sotto forma della cosa più o meno vicina a come avrebbe potuto essere se avessero lasciato in pace brass. ma ripeto anche che ormai l’omelette è fatta e andrebbero valutati gli esiti. sugli intenti la parola chiave rimane vattelapesca.
l’ho riguardato di recente con nuove interviste, ecc.
secondo guccione…tinto brass non voleva donne “penthouse” ma scelse invece donne più anziane e brutte tipo “fellini”
inoltre ignorato “50%” della production design di Danilo Donati
“Caligula Director Tinto Brass Slams ‘Caligula The Ultimate Cut Screening”
oh…???
la “versione brass” non esiste realmente (forse in frammenti…)
tinto brass…chi non ha mai sentito di registi “lavoratori su commissione”…
(a causa del suo ego)
tornato alla sua amata “indipendenza” e “libertà creativa”
con il suo cult movie “Action”…che quasi nessuno menziona…
Gore Vidal? bandito dal set (!)
a causa del “Sua Maestà” Brass
… la sceneggiatura fosse stata girata “1:1” il film costerebbe il doppio (almeno)
Beh, le donnine alla Penthouse poco ci azzeccavano con Brass o con Vidal o con Caligola. Brass non era certo un “lavoratore su commissione”, aveva una chiara idea su come realizzare il film, che ad un certo punto si scontrò con quella di Vidal: il primo pensava più ad una commedia/farsa, il secondo ad una tragedia. Ma il vero problema fu Guccione, e come fregò i soldi a Rossellini, mandandolo in bancarotta.
PS: lo spazio per argomentare con frasi compiute c’è, senza bisogno di usare frammenti di pensiero, per fortuna non siamo su Twitter.
McDowell ne ha parlato di recente:
Vidal consegnò la sceneggiatura ma non piacque né a McDowell né a Brass, e si rifiutò di fare revisioni. I due quindi decisero di rifarla in proprio, il primo pure chiamando sul set un amico sceneggiatore di teatro (non accreditato). McDowell riporta pure una battuta che Brass diceva a mò di minaccia: “Se Gore Vidal non sta zitto, farò leggere a tutti la sua sceneggiatura”.