Marcello va a trovare il figlio ormai adulto mentre presta servizio militare.
Adoro questo film, opera matura e crepuscolare con due titani del cinema italiano che danno il meglio di se in una pellicola cupa e riflessiva, un difficile rapporto tra padre e figlio.
Nonostante quest’ultimo adulto ed emancipato, il padre obsoleto si ostina a viziarlo e coccolarlo, ma soprattutto: trattandolo come tale.
E’ il bel film basato sul dialogo, da guardarsi una sera comodamente seduti in poltrona con un buon whisky da sorseggiare con calma.
Anche se sembra una cosa banale, il film ti fa percepire il freddo e l’umidità di una plumbea Civitavecchia e ti rimette a tuo agio ogni volta che entrano in un locale.
Bellissimo, allucinante al massimo.
Vi confesso di aver visto il film per un paio di associazioni mentali degne di nota, la prima è che il film mi fu consigliato a suo tempo da un amica spagnola che mi chiamava Torrente (si all’epoca la somiglianza era innegabile.)
La seconda è che mi era venuto il dubbio sul pesce “Gronca” che fosse una sorta di pesce lupo, invece no, è un artefatto di nome e di fatto, esiste il Grongo che è una sorta di anguillone ma nulla a che vedere coi due pesci di cui sopra.
Innamorato di questo film, che vidi al cine alla prima, mi piace segnalare l’ottimo brd Gaumont (che rabbia soltanto all’estero, purtroppo, i capolavori nostrani in pregevoli edizioni home video) di ottima fattura audiovisiva (che, peraltro, rende alla perfezione le luci vivide e peculiari di Civitavecchia) con un buon corredo di extra.
Brava nel proprio ruolo, seppur breve, anche Annie Parillaud (vantaggi delle coproduzioni, note, italo francesi che ci hanno regalato, perle indimenticabili)…
…che tristezza che siano scomparsi tutti e due, anzi tutti e tre visto che anche Ettore Scola non c’è più…
