Chi era Maurizio Merli?

Inoltre,non sempre gli inseguimenti automobilistici presentavano tutta 'sta pericolosità.In alcuni film di Lenzi si vede benissimo che l’azione è eseguita con una certa lentezza e poi hanno variato la velocità di ripresa,mica c’è bisogno di controfigure per cose simili.

No,perchè il regista intervistato non era sceso in dettagli.

Te lo confermo c’è una controfigura nelle scene in moto,è riconoscibile ache perchè hai capelli più lunghi di Merli.Addirittura in un fotogramma lo si vede con degli occhiali da sole scuri per non renderlo riconoscibile.

A riguardo di Roma Violenta a mio parere l’inseguimento è fatto interamente da Merli (anche quando scalcia sul parabrezza), tolte però le sequenze in cui abbate un chiosco e dei bidoni.
Comunque l’unico modo è prestare un po’ di attenzione quando si (re)visionano le pellicole!

Allora avevo visto bene!Credo che l’utilizzo dello stunt sia però limitato alla soli sequenza della scalinata.

[COLOR=“Black”]Comunque vi ringrazio tutti, sta uscendo veramente un topic molto interessante, al di là di ogni aspettativa![/COLOR]

I frame li fornì Luca Rea, che curò la “Serata Italia Taglia”, mercoledì 6 novembre 2002, presso il cinema Lumière di Bologna, dove fu trasmessa l’intervista di cui sopra.

Consiglio, poi, i più giovani e inesperti esegeti di pesare sempre con attenzione la fonte da cui vengono diffuse infomazioni su questo o quell’attore, regista, ecc… C’è gente che, a forza di gettare sterco sugli altri, prima o poi soccomberà sotto quintalate di maleodoranti feci.

Secondo te è possibile recuperare l’intervista completa?

Tornando a Merli,mi pare ovvio che nelle sequenze acrobatiche di particolare difficoltà lo controfigurassero.Era un attore,mica uno stuntman!Però non aveva problemi a interpretare scene potenzialmente pericolose,a differenza da attori come O’ Keefe che si cagava sotto per un nonnulla(o da un Milian che semplicemente non era capace).Quanto alle maldicenze,come giustamente rilevava A.N.(ma che fine ha fatto?E’ un po’ che non si fa sentire)gli artisti sono dei gran bugiardi e non c’è da stupirsi se minchionano i fans.Diciamo che quando più persone dicono le stesse cose(è il caso di Merli,del quale tutti confermano il pessimo carattere e la prestanza fisica)viene spontaneo pensare che qualcosa di vero ci sia.

Se non sbaglio in passato su Nocturno qualche volta non postava il figlio di Merli?Sarebbe bello farlo partecipare…

MAGARI!

Sì, Corrado, ma un conto è romanzare e condire i racconti con qualche sapida bugia, un conto è divertirsi a sputtanare sistematicamente gli altri, inventando maldicenze e cattiverie.

Ah,su questo ti dò ragione.Ne conosco pochi,di artisti che calunniano vergognosamente i loro colleghi…

Gli sceneggiatori,poi,sono i peggiori…:084:

I peggiori, secondo la mia esperienza, sono senza dubbio gli attori, i più nevrotici e i più narcisi.
Tra gli sceneggiatori ho incontrato tanta gente davvero splendida e pochi, ma colossali, stronzi.

Come promesso, sperando di fare cosa gradita, eccovi alcuni estratti dal commentary a Roma A Mano Armata che apparirà nel dvd di Roma A Mano Armata edito dalla NeoPublishing, di prossima uscita.

Giorgio Brass: Hai mai avuto dei rapporti diretti con Maurizio Merli?

Dardano Sacchetti: Sì, io l’ho conosciuto. Ho conosciuto Merli proprio grazie a Umberto, l’ho conosciuto prima di fare Roma A Mano Armata. Umberto stava girando a Napoli “Napoli Si Ribella” o “Napoli Violenta”, adesso non mi ricordo bene il titolo (! ndGB). Io andai a trovarlo sul set e c’era Merli con la moglie, si era appena sposato.
Molto simpatico, Merli era un ragazzo tranquillo, pulito, uno che si riteneva fortunato nel fare un mestiere che gli piaceva e gli piaceva avere quel tipo di successo, lui non si dava particolari arie.
Era un ragazzo un po’ borghese, molto conservatore, sia nelle idee politiche che nella vita di tutti i giorni e quindi faceva il cinema un po’ da outsider rispetto ad un mondo del cinema che in quelli anni lì era o tutto di sinistra, e quindi di un certo tipo, o tutto trasgressivo, e di un altro tipo.
Lui era un po’ una mosca bianca.
Era un ragazzo semplice, simpatico, tranquillo, faceva i suoi film…
Quando ha capito che la parte muscolare dei suoi personaggi era importante ha cominciato ad andare in palestra per mantenere un certo aspetto fisico, una certa vigorìa, sottoponendosi anche, secondo me, a degli stress che poi sono quelli che poi gli sono costati la vita.

Giorgio Brass: Ma lui come aveva vissuto questo dualismo con Tomas Milian?
Dato che inq uesto film loro due erano le due grandi star, i due grandi nomi, ci fu un compromesso per fare in modo che tutti e due riuscissero ad avere la stessa importanza?

Dardano Sacchetti: Il compromesso fu fatto dando una barca di soldi a Tomas Milian, perché Tomas non voleva fare questo film.
Loro si sono picchiati sul set, quando Tomas gli dava i calci glieli dava sul serio. Non si piacevano.
(…)
Merli si sentiva di incarnare il personaggio della destra, lui si era molto identificato nel suo personaggio e forse questo era un suo limite nel senso che ha confuso il ruolo di attore con sé stesso e faceva un pochino il commissario anche nella vita.
Per lui bisognava ripulire l’Italia dagli scippatori, dai ladri, dai rapinatori, bisognava picchiarli, ucciderli, mandarli in galera.
Lui vedava Milian come l’esponente della trasgressione, era esattamente quello che lui non voleva, quello che combatteva.
Quando dava la caccia a Milian gliela dava sul serio, non lo vedeva come un attore che interpretava un ruolo, lo vedeva come se fosse un delinquente o qualcosa del genere.
hanno avuto pessimi rapporti ed Umberto ha faticato molto per riuscire a tenerli.
Lui ha fatto una scelta nel film: ha scelto Merli a scapito di Milian anche perché Umberto è più un regista d’azione, in quanto anarchico, poi, si identificava molto nel commissario violento, che picchia e che agisce.
(…)
Quando ci fu la prima all’Adriano il pubblico esplose in un’ovazione per Milian e fischiò Merli, cosa che accadeva per la prima volta in un poliziesco.
Merli uscì dalla prima in lacrime perché non se l’aspettava, perché quello che era il suo pubblico l’aveva tradito e aveva sposato Milian (…).
Eravamo tutti quanti all’Adriano per la prima, tutti tranne Milian, e Merli avvicinò Lenzi dicendogli: “La prossima volta dobbiamo essere più cattivi, te l’avevo detto… Niente più concessioni all’ironia o al divertimento”.
Lui si era sentito preso in giro e in effetti Milian, che è un attore molto raffinato, molto furbo, sicuramente più bravo di Merli come attore, era riuscito a giocare molto col suo personaggio per metterlo in difficoltà.

(…)

(…) Merli si vestiva esattamente così anche nella vita, porta degli abiti che venivano pagati dalla produzione che poi lui si teneva e quindi comprava gli abiti non necessari al ruolo, ma che piacevano a lui.

Che Merli e Milian si odiassero era cosa risaputa,come l’episodio dei calci “autentici” in una scena di Roma a mano armata.Invece è inedita quest’immagine di un Merli fragile e gentile,lui che veniva sputtanato da tanti che han lavorato con lui…è anche vero che come rilevava Paolo gli attori sono spesso degli egocentrici invidiosi e cattivissimi,sempre pronti a parlar male di un collega.
A proposito di Merli,ricordo che pure Bobby Rodhes ne aveva un pessimo ricordo.A sentir lui,aveva cercato di soffiargli la ragazza…

oddio… su un paio di affermazioni di sacchetti si potrebbe discutere

già il passaggio annotato da giorgiobbrass in cui confonde Napoli violenta con Napoli si ribella… vabbè

anche che tutto il cinema dell’epoca fosse o di sinistra o trasgressivo… mah! io nel mondo nel cinema non c’ero allora e neanche adesso, ma insomma guardando dal di fuori anche su due piedi mi appare una generalizzazione un pò troppo generalizzata, anche rimanendo nel solo poliziesco

per il resto gli aneddoti su merli sono oggettivamente interessanti, se…

Vasbbè,son punti di vista discutibili su cui ho spesso discusso con Sacchetti.Del resto,per rimanere nell’ambito del poliziesco ho trovato poco convincente anche la sua tesi sulla matrice politica de La Polizia è sconfitta,ma tant’è.Comunque lui non ha peli sulla lingua,e se descrive Merli come persona simpatica vien da credergli.Piuttosto,m’ha colpito quest’immagine di un Merli in lacrime per i fischi del pubblico,Corallina Tassoni style…mah?

>Merli uscì dalla prima in lacrime perché non se l’aspettava perché quello che era il suo pubblico l’aveva tradito e aveva sposato Milian (…).

E’ inoppugnabile - date e incassi alla mano - che Merli abbia continuato a girare diversi altri film, tra cui alcuni di grande successo, dopo “Roma a mano armata”, quindi mi sembra quanto meno avventato affermare che “il suo pubblico l’aveva tradito e aveva sposato Milian”.

Probabilmente si riferisce all’episodio specifico in cui il Gobbo riscosse più simpatia del Commissario Tanzi. Almeno così la interpreto io alla luce di quanto sentito nell’audio commentary di RAMA della No Shame in cui Sacchetti menziona lo stesso episodio.