ti domando se esistevano i prossimamente degli hard…
Certo, quasi sempre… Spesso anche 5-6 trailer.
ti domando se esistevano i prossimamente degli hard…
Certo, quasi sempre… Spesso anche 5-6 trailer.
fantastico. non riesco proprio a immaginarmeli. avevano frasi di lancio? voice over?
in rete non se ne trova neanche uno
Prendete e godetene tutti…
Ai più giovani dico di guardare il primo servizio per capire cosa fosse il “rito collettivo”.
MERAVIGLIA! GRAZIE!
i poster all’inizio e lo spot del rabarbaro zucca = lacrime!!
peccato l’audio poco chiaro funestato dai rumori del proiettore. per un attimo all’inizio ho letto cinegiornale rodar
Bellissimo servizio. Certo, cosa darei per vedere chessò un Polselli in sala. Già in visioni con 6-7 persone ne guadagna immensamente.
Diciamo che il cinema sta prendendo la via della sala giochi: bello, con tanti difetti affascinanti, ma obsoleto.
altro mal vezzo che mi fa tirare li peggio morti e che ha preso piede attorno al 2017 e oggi è radicalizzato è l’accensione delle luci in sala non appena partono i titoli di coda, “per questioni di sicurezza” (temono che le persone inciampino andandosene ed è il motivo principale per cui spesso non fanno entrare a film iniziato), totalmente incuranti del fatto che il film possa continuare o che vi siano spettatori (alzo la mano) che amano scorrere il rullo dei crediti finali fino al fade out. è senz’altro uno dei motivi per i quali vorrei far cagnara per reclamare i soldi spesi o che mi allontanano dal tornare in sala ed è strano che non sia ancora stato additato (forse capita solo dalle mie parti o forse sono il solo a esserne così infastidito)
altro mal vezzo che mi fa tirare li peggio morti e che ha preso piede attorno al 2017 e oggi è radicalizzato è l’accensione delle luci in sala non appena partono i titoli di coda, “per questioni di sicurezza” (temono che le persone inciampino andandosene ed è il motivo principale per cui spesso non fanno entrare a film iniziato), totalmente incuranti del fatto che il film possa continuare o che vi siano spettatori (alzo la mano) che amano scorrere il rullo dei crediti finali fino al fade out
Come ti capisco!
Una volta, eravamo rimasti in due: io e una mia amica; a quel punto un lavoratore, vedendomi ancora seduto, mi ha detto: “guarda che non c’e’ la scena dopo i titoli di coda”. Ho cercato di spiegargli che mi piaceva anche quella parte del film, magari ci sono riuscito!
Ciao!
C.
A me piace restare durante i titoli di coda, è un modo per decomprimersi e pensare un po’ a caldo al film. Dalle mie parti accendevano le luci ben prima del 2017, fortunatamente adesso la maggior parte delle sale le tiene spente per un minuto o due. Meglio di niente.
Non mi sono mai allontanato dal grande schermo, semmai ne ho solo diminuito la frequenza.
Cause e motivi del decadimento del cinema, in termini molto ampli, penso siano noti ormai a tutti. Io personalmente non sopporto l’impostazione attuale delle sale, dominate da film e contenuti troppo impostati, ragionati, igienizzati. Manca la cosiddetta cazzimma, la voglia e la tenacia di rappresentare senza alcun schema quel che si vuole, come si vuole ma questo più che altro penso sia un fenomeno la cui responsabilità sia da ascrivere non solo ai mestieranti bensì al mutamento della società.
Oltre a queste ragioni, i prezzi sono diventati a dir poco folli. Andare in un multisala o in un saletta d’essai non fa differenza, la somma del biglietto addizionato a quella di un popcorn, di una busta di patatine o di una bevanda corrisponde oramai a quello di una cena a basso costo. E per quale astrale motivo dovrei pagare più di dieci euro di biglietto per la solita monocolore commedia frizzantina oppure per il blockbuster-parco giochi di turno?
Oggi siamo tutti più selettivi. Non abbiamo più la pazienza di andare in sala e spararci due ore di un film che magari poi ci delude. Il tempo scorre troppo velocemente e il modulo proposto dai servizi di streaming ci va incontro, non ci piacciono i primi minuti di film? Pazienza, si cambia intrattenimento con l’ausilio di un pollice e via al nuovo titolo. Comodamente, dal proprio divano. Pagando un solo abbonamento.
Secondo me il cadavere del cinema (intendendo ovviamente solo quei titoli destinati a circuitazioni per sale a livello interlocale) ha iniziato ad andare definitivamente in necrosi dopo il 2019.
Uno lo beccammo al defunto cinema Esperia, quando mio padre ci portò a vedere non ricordo cosa. Si incazzò come una jena e non volle più saperne di andare al cinema.
altro mal vezzo che mi fa tirare li peggio morti e che ha preso piede attorno al 2017 e oggi è radicalizzato è l’accensione delle luci in sala non appena partono i titoli di coda,
Ultimamente al The Space vicino casa mia non lo fanno più: lasciano le luci spente per tutto lo scorrimento dei titoli di coda o quasi.
Mah, per me I titoli di coda odierni servono solo a celare le scene post credits. Dieci minuti di rullo contenenti anche il nome del barista che ha portato i caffè all’aiuto regista sono senza senso. Faccio spesso il confronto con i titoli di coda sui film che passa Cine 34. Qui ci sono informazioni, nell’altro caso righe che passano.
Che si accedano pure le luci a beneficio di chi non voglia perdere inutilmente una porzione di tempo della propria vita e non intenda cadere sugli scalini verso l’uscita.
In questo caso ben venga l’HV o più semplicemente Imdb per recuperare le informazioni veramente utili.
Sui titoli di coda sono daccordo, anche a me piace rimanere fino alla fine, non tanto per leggerne le informazioni ma come momento di decompressione e “uscita mentale” dal film. Purtroppo le luci si accendono quasi sempre prima e la maggior parte della gente si alza subito, e soprattutto chi mi accompagna nelle visioni raramente condivide questa cosa e mi obbliga ad uscire.
Ma diciamo che è un aspetto questo dei titoli di coda che può infastidire, ma non certo rovinare l’esperienza.
nel mio caso è un fastidio tra tanti altri già annoverati che mi hanno progressivamente allontanato dalla sala, non lo colloco sicuramente in cima. ma contribuisce. e lo dico da ex frequentatore compulsivo e onnivoro. ciò detto non sono comunque d’accordo che i titoli di coda siano un’accozzaglia insensata di dati inutili. senza contare che spesso sono anche animati o ricchi di eastern eggs metafilmici squisiti. senza contare che sono d’accordissimo con chi li reputa funzionali alla digestione critica.
per me I titoli di coda odierni servono solo a celare le scene post credits.
ma foss’anche? tanto in molti casi accendono subito le luci e non ce le fanno vedere.
Ognuno ha la sua sensibilità ed i suoi gusti, ci mancherebbe e quindi lungi da me voler sminuire questa attrazione verso i dieci minuti di chiusura pellicola (melius, video).
Personalmente ribadisco che vedere un’interminabile sequenza di righe iperdettagliata mi sgonfia le gonadi. Hai colto però un punto: i titoli animati. Solitamente sono quelli i veri credits rilevanti e li vedo sempre con piacere ma, diciamo la verità, non durano mai più di due/tre minuti. Alla fine di questo blocco spesso compare la prima scena post credits.
Solitamente resto in sala fino alla fine quando voglio assolutamente riconoscere un pezzo della colonna sonora che conosco ma non mi torna in mente oppure un pezzo sconosciuto che mi è piaciuto. Ahimè, purtroppo si tratta sempre della penultima informazione e quindi faccio le ragnatele se so già che non c’è un’ultima scena.
Il loop finale come area decompressiva tipo camera iperbarica? Posso capirlo ma non è una mia esigenza. Magari ho appena visto uno slasher iperindustriale…
Quanto alle luci accese prima delle scene fantasma, torniamo al discorso che dipende dalla qualità della sala. Mediamente dove vado io non le accendono se c’è qualcosa da vedere ancora (il buio sulla interminabile lista della spesa è un chiaro indizio che devi aspettarti qualcosa). In qualche caso accendono qualche luce “spia” solo per favorire l’uscita a chi delle scenettte finali (in alcuni casi vere perdite di tempo) non interessa nulla a differenza nostra.
Solitamente resto in sala fino alla fine quando voglio assolutamente conoscere un pezzo della colonna sonora che conosco ma non mi torna in mente oppure un pezzo sconosciuto che mi è piaciuto.
ecco. il che non mi pare un dato di poco conto. a me ha fatto annotare e (ri)scoprire tante formazioni interessanti e belle o colmato amnesie.
[titoli di coda]
A me piace vedere quali sono i luoghi dove il film e’ stato girato, non sempre queste informazioni ci sono e - anche quando ci sono - non sempre riesco a fare in tempo a leggerle.
Ciao!
C.
Esatto! Ormai sono così lunghi che devono scorrere molto veloci, e, se tu volessi leggere bene un dettaglio che ti interessa, rischi pure di non riuscirci. Quindi alla fine sono pure quasi inutili!
Ciao!
Ho letto, non mi ricordo dove quindi prendete quest’informazione con le pinze, che nei titoli di coda la produzione rischia una causa da parte delle maestranze, se non vengono elencate tutte le persone che hanno partecipato alla realizzazione della pellicola, ecco perche’ sarebbero diventate chilometriche e scorrerebbero cosi’ rapide!
Aggiungiamo a questo la pressocche’ scomparsa dei titoli di testa ed e’ chiaro come la maggioranza delle persone non sappia piu’ chi faccia i film, a parte conoscere le compagnie di produzione/distribuzione; le cui pubblicità vengono mostrate con evidenza prima dell’inizio del film.
Per cui si va a vedere “un film della Marvel”, come si va a mangiare da una nota catena di ristoranti (tanto sono progettati per fornire cibo con lo stesso sapore indipendentemente dal luogo in cui il ristorante si trova); pensate se, anni fa, si fosse detto: “vado a vedere un film della Titanus”!
Ciao!
C.
PS: mi sa che sto andando OT…
pensate se, anni fa, si fosse detto: “vado a vedere un film della Titanus”!
Ciao!
Ai tempi d’oro della MGM in effetti si faceva un ragionamento simile. Soprattutto riguardo i musical. Il leone se non di cinema di qualità era sinonimo di spettacolarità. Ma è anche vero che terminavano con la scritta ‘the end’ e non avevano la pretesa di farti sapere pure i nomi di passanti vari. Anche perché non gliene frega niente a nessuno. In primis ai diretti interessati.