Decadenza (Antonio Maria Magro, 1976)

Con Antonio Maria Magro, Raf Vallone, Rossella Simili, Pietro Fraticelli

Per la serie “I capolavori che non vedremo mai”. Primo film di tale Antonio Maria Magro, che coinvolge nell’operazione - non si sa come - nientemeno che Raf Vallone. Il film esce e sparisce subito, inutile dirlo. Non si trovano immagini della locandina, oltretutto.

La trama, desunta dalla scheda del film presentata in censura, merita di essere riportata in modo INTEGRALE:

Il titolo e la trama non hanno esattamente smosso le mie sinapsi…

Magari tramite l’attuale moglie, Patrizia Deitos, si potrebbe contattare il regista che magari ha una copia. Dalla trama sembra assurdo…

Anche perché un balzo in avanti di “soli” venti anni non è 'sto granché.

le prime due righe sono ottime :smiley:

Salve a tutti. Mi chiamo Antonio Maria Magro e sono quel “tale” che a 15 anni scrisse una sceneggiatura cinematografica e riuscì a 17 a realizzare il film. Appunto: Decadenza. Non mi pare di avere ucciso qualcuno o di avere offeso le intelligenze del nostro squallido cinema italiano. Ragione per la quale non comprendo i motivi per i quali si debba aprire una discussione su un’opera giovanile e giovanilistica di nessuna importanza per alcuno. Comprendo invece, purtroppo, l’acredine, l’ironia fuori luogo e il sarcasmo con il quale questa discussione viene portata avanti. Non intendo fare l’esegesi del tristissimo dialogo che ho letto ma, mi si consenta di sottolineare qualche parola; non mi pare possibile che le persone che sono su questo Forum siano digiune di internet, sarebbe una follia…e dunque per quale recondito motivo mettere prima del mio nome “un tale”? In rete vi sono varie mie biografie (Wikipedia italiano, inglese e tedesco, Mymovies, IMDB, articoli di giornali, un sito molto vasto con altri miei film…e via dicendo…). Si può dunque definire il mio operato quello di “un tale”? Bah!
Non comprendo per quale motivo riportare una trama tratta da un “visto censura” quando SI SA perfettamente che sono il più delle volte scritti da “galoppini” delegati dalla produzione che non sanno nemmeno quale pellicola stanno trasportando a Roma al ministero ( parliamo del 1976…). Devo dedurre che prima di parlare del film, l’acuto critico non abbia usato Google e, quindi, non si sia accorto che “Decadenza” ha un Wikipedia nel quale vi è una trama per esteso (vera!) con annesse critiche di testate giornalistiche nazionali? E che, nello stesso Wikipedia, vi siano espresse le motivazioni dell’uscita del film nelle sale? Le modalità. Gli accadimenti. Non se ne è accorto? E per quale diabolico motivo parlare ironicamente di “capolavoro” senza averlo mai visto? A che scopo? A che scopo dire “ha scomodato nientemeno che Raf Vallone”!? Se Raf Vallone non avesse voluto interpretare il mio film avrebbe detto semplicemente: no, grazie! ( Se è per quello ho scomodato anche i Procol Harum!!!) Bah!
Non comprendo poi per quale motivo la trametta d’ufficio, scritta da chissà chi per pura formalità, avrebbe dovuto “smuovere le sinapsi” di altro acuto utente…Che addirittura afferma che non lo ha fatto nemmeno il titolo! Ma di che stiamo parlando? Bah!
E se i partecipanti a questa geniale disquisizione non hanno nessuna notizia del film, della locandina, della trama, delle critiche, di come trovare il “tale” ( tutte cose presenti su rete in modo molto evidente) come mai conoscono il nome di mia moglie dato che mi sono sposato un anno fa? Bah!
Misteri della vita e dei seguaci dell’inarrivabile cinema italiano! (la locandina è pure su IMDB)
Bah!
Chissà poi (ma tu vedi le coincidenze! …sulle quali ho fatto un programma di 53 puntate per Rai2 Notte…) per quale motivo vengo avvisato pochi giorni fa che su Wikipedia sono stati tolti gli attori comprimari delle numerose produzioni di prosa che ho fatto come protagonista nella Compagnia di Prosa della RadioTelevisione Svizzera (RSI). Molti dei quali nomi basilari del teatro italiano, cito per tutti Albertazzi e Paolo Ferrari…Non solo! Viene pure tolta la dicitura “ha dato la voce ad oltre un migliaio di documentari per la televisione”. Senza comprendere, vado 3 giorni fa a verificare questa notizia e vedo che la data in cui è accaduto questo è il 15 luglio 2018. Lo stesso giorno in cui è stato postato il primo geniale commento al mio filmettino adolescenziale! Incredibile…vero? Il 15 luglio un tale (non parlo di me…) si introduce nel Wikipedia che porta il mio nome e fa questa bella operazione! Vado a controllare (cosa che potete controllare anche voi) nella cronologia di Wiki e trovo questa frase altrettanto geniale: “…un migliaio di documentari…perchè non un miliardo?!”…Nello specifico, vorrei sottolineare che “un migliaio” era molto riduttivo. Infatti in realtà ho dato la voce a quasi 3mila documentari!
Non ho fatto nulla. La cosa mi lascia indifferente. La Vita è altra cosa. Ma non sono nato ieri. E il fatto che coincidano le date è assai strano. Soprattutto perchè le coincidenze non esistono.
Non è una novità ma trovo tutto questo molto triste, molto squallido, molto piccolo. Un mio caro professore di italiano del liceo diceva spesso: “A volte piangono anche le cose”. Purtroppo io piango poco ma le cose, intorno, continuano a farlo! Un po’ più di rispetto per un ragazzino che a 15 anni scriveva sceneggiature anziché farsi una canna sul muretto dei giardini Margherita a Bologna! Solo un po’ più di rispetto per quell’adolescente che non ha scritto né girato certo un capolavoro ma ha avuto il coraggio di tentare.
Molti saluti e grazie per avermi ospitato,
Antonio Maria Magro

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Caro Antonio Maria Magro,

ti do del tu perché siamo più o meno coetanei. Capisco perfettamente la tua amarezza per le parole che leggi su questo forum, ma sono certo che l’utente che le ha postate non intendesse in alcun modo offenderti. Esprimeva solo la sua ignoranza circa il contenuto del tuo film ormai invisibile da 40 anni (nel senso che lo ignora, come tutti noi).

In un altro forum internettiano oggi defunto, quello della rivista Nocturno, il sottoscritto aveva dedicato un ampio intervento al tuo film, esprimendo grande ammirazione (e stupore) per la giovanissima età del tuo esordio, e formulando la speranza di potere un giorno visionare quella tua opera (nella mia giovinezza ho vissuto a lungo a Riccione, e questo è un ulteriore motivo di interesse da parte mia).

Tutto ciò è solo per dirti che non c’è alcuna intenzione denigratoria da parte di noi appassionati di cinema, ma semmai solo ignoranza (appunto) riguardo le tue vicende biografiche e artistiche.

Ti prego, piuttosto, di soddisfare una mia curiosità, già espressa anni fa nella sede indicata: è visionabile in qualche modo il tuo film? Sai per certo se la copia-legge conservata alla CN è in stato di conservazione tale da permettere di venire telecinemata? In caso affermativo, essendo tu l’autore dell’opera, tramite una semplice richiesta al CSC potresti autorizzarne senza difficoltà il telecinema.

Molti auguri per la tua attività presente e futura.
Un saluto cordiale.

Andrea Napoli

Nessuna acredine. Ironia? Quella sì, certo, ma non fuori luogo.

Chiudo con le parole di Marco Giusti, che nella scheda del film sul suo dizionario Stracult esordisce così: Opera prima e unica di tal Antonio Maria Magro.

Ciao Andrea. Ti ringrazio per le tue belle parole che mi rincuorano…Al contrario di questo TAL signor Renato (nome e cognome veri sono evidentemente un mero optional) che continua la sua opera iniziata il famoso 15 luglio 2018. Ti invio con il copincolla delle notizie che, appunto l 15 luglio sono state genialmente tolte da Decadenza Wikipedia dopo anni ed anni nei quali non hanno evidentemente dato fastidio a nessuno. Ma dal 15 luglio è iniziata un’opera meravigliosa di caccia all’ “untore”. Eccolo. Da qui potrai evincere il motivo per il quale Decadenza è un capitolo chiuso:

"Curiosità


Ciao Andrea. Ti ringrazio per le tue belle parole che mi rincuorano…Al contrario di questo TAL signor Renato (nome e cognome veri sono evidentemente un mero optional) che continua la sua opera iniziata il famoso 15 luglio 2018. Ti invio con il copincolla delle notizie che, appunto l 15 luglio sono state genialmente tolte da Decadenza Wikipedia dopo anni ed anni nei quali non hanno evidentemente dato fastidio a nessuno. Ma dal 15 luglio è iniziata un’opera meravigliosa di caccia all’ “untore”. Eccolo. Da qui potrai evincere il motivo per il quale Decadenza è un capitolo chiuso:

"Curiosità

  • La sceneggiatura del film viene scritta da [[Antonio Maria Magro]] tra i 15 e 17 anni e subito realizzata.
  • La distribuzione del film è stata curata dalla [[Claudia Film]] di [[Guido Capello]]. Una casa di Indipendenti Regionali. La giovanissima età del regista e la concorrenza dei grandi marchi spingono [[Guido Capello]] a cedere il prodotto ad [[Alberto Grimaldi]] della [[PEA]] (Produzioni Europee Associate). Grimaldi, spinto proprio dall’età del regista, visiona il film a [[Roma]] nei suoi stabilimenti e accetta. Purtroppo, prima di arrivare ad una contrattualizzazione, la PEA deve andare incontro a grosse grane: il film di [[Pasolini]] (scomparso anni prima) “[[Salò o le 120 giornate di Sodoma]]” viene bloccato dalla Procura della Repubblica di Milano per oscenità e viene aperto un procedimento penale contro lo stesso Grimaldi. “[[Casanova]]” di [[Fellini]] non dà in Italia i risultati sperati dalla PEA e, per di più “[[Novecento]]” di [[Bertolucci]] ha forti problemi di distribuzione negli [[Stati Uniti]] per via della famosa “mezz’ora di bandiere rosse”, come fu definita da molti detrattori americani. Ovvio quindi che si veda costretto a recedere dall’intenzione di buttare sul mercato il film di un giovanissimo.
  • Magro resta molto colpito da questo evento. Per di più il film originale durava oltre 3 ore e mezzo. Costretto dalla produzione a tagliare un’ora e quaranta minuti per poter uscire nelle sale, dichiara di non riconoscere più come suo il film. Da quel momento e per altre motivazioni che non ha mai voluto rivelare, si dissocia dalla distribuzione e dichiara che “[[Decadenza]]” è stata un’opera giovanile e giovanilistica; buona solo per farsi le ossa. Non dispone a tutt’oggi di nessuna copia. E non lo nominerà più.
  • Direttore della Fotografia del film è [[Guido De Maria]], considerato uno dei più autorevoli pubblicitari e disegnatori italiani, papà del personaggio di [[Nick Carter]] e di “SuperGulp, i fumetti in tv”. Vincitore nel ’78 del [[Premio Regia Televisiva]]. Magro lo considera il suo unico Maestro di cinematografia insieme al montatore Giovanni Parenti da cui impara “l’arte del montaggio”.
  • Di “[[Decadenza]]” , girato in [[Technicolor]]-[[Techniscope]], Magro fa perdere le tracce. Probabilmente il negativo si trova in qualche polveroso magazzino della vecchia Technicolor a Roma.
  • Solo alla Cineteca Comunale di Rimini si possono trovare in VHS 50 minuti di scene estive tratte dall’opera e montate ad uso e consumo di una lontana manifestazione sui film girati in Riviera. Ma si tratta solo di un mix documentaristico.

== Collegamenti esterni ==

  • {{Imdb|film|0167876}}

Ecco, caro Andrea, uno dei punti contenuti per anni in wikipedia alla voce Decadenza che, ripeto:genialmente, qualche personaggio ha cancellato. (lo stesso giorno della cancellazione il signor “renato” ha aperto questo forum…Non vado oltre… )
Ma il genio che ha cancellato quelle preziose notizie non si è limitato solo a quello. Ha addirittura tagliato e rimontato a suo piacimento la trama (sempre contenuta nella voce “Decadenza” di Wikipedia). Una cosa del genere è follia pura, come potrai ben comprendere. Anche perchè ha finito con la frase “non resta quindi che la Morte”. Mentre la PRECEDENTE trama finiva con tutt’altre parole. Eccoti, sempre col copincolla, la trama che PER ANNI (fino al 15 luglio) non ha disturbato nessuno:

“Antonio Novelli, giovane attore, decide, alcuni giorni prima di uno spettacolo teatrale, di recarsi nella propria casa di [[Riccione]] per riposare. Nel breve tragitto in taxi è colpito da alcune banali frasi dell’autista sulla vecchiaia. Alla stazione scende dall’auto un anziano signore che ha il suo stesso nome, attore come lui: è se stesso in un ipotetico futuro nella medesima situazione sia fisica che spirituale. Il contatto con la stazione di [[Riccione]] lo riporta ai tempi di una trascorsa giovinezza, alle splendide giornate passate con Alessandra, probabile primo amore, fatto di baci, carezze e sogni di quell’età che egli porterà con sé probabilmente fino alla morte. L’ambiente raccolto della piccola villa, dove stabilisce un singolare quartier generale delle sue sensazioni, lo costringerà all’incontro con la maturità (immaginata e personificata) e la realtà fatta ancora di incognite, ma già piena di una vita vissuta intensamente; il che non lo esenterà dal chiedersi se in futuro non rimpiangerà gli anni trascorsi, se avrà o meno sprecato il tempo passato. Dopo le prorompenti e spensierate vacanze marine, egli contempla con la vivacità dei tempi del liceo, un’altra fetta di vita che fugge. Il desiderio di gloria (rappresentato da una immaginaria incoronazione nella [[Piazza Maggiore]] di [[Bologna]] filmata da se stesso) lo costringerà alla solitudine, nonostante i sogni rimasti irrealizzati e il desiderio di un disperato contatto umano. Sogno e realtà si confondono ed appare una giovane donna dai capelli rossi che gioca con un bimbo (se stesso?) a risvegliare inconsapevolmente un probabile complesso edipico di moglie, amante e madre.
Intanto il tentativo di dialogo tra il vecchio e il giovane nella villa sotto la tempesta rimane vano: anzi, in un immaginario processo in riva al mare, sotto violentissime sferzate di vento, il giovane giudicherà e condannerà impietosamente se stesso anziano per non aver saputo “vivere” compiutamente. Maria Helèna, la donna della maturità, lo distoglie momentaneamente con la rievocazione del primo incontro e dell’amore a prima vista. Ma anche questo rimane nel ricordo, spezzato solamente dagli interventi sconvenienti di un “assurdo e squinternato” direttore di un’orchestra stonata che vuole quasi rappresentare quel quid che, a nostra inconsapevolezza, disturba e quasi conduce verso binari folli e prefigurati l’esistenza. Il tutto per distogliere dal cammino evolutivo. Gli avvenimenti incalzano e l’incubo in cui intravvede una parte di verità in uno squallido luogo dove un ubriaco poeta lo porta a considerare i dolori che, non solo pesano su di lui, ma sull’intera condizione umana lo trascinano ad intravvedere la propria fine. Dopo avere compreso, in una immaginaria visita al paese natale alla nonna morta, l’impossibilità di stabilire con questa qualsiasi dialogo (dunque è ancora nel mondo dei viventi), ed avere assistito al parto simbolico del primo amore Alessandra (in un’alba di fuoco su scogli contro cui si infrangono rabbiose le onde), al Nostro non rimarrà dunque che la morte. Una morte simbolica, naturalmente, su una barca guidata da uno strano signore dallo sguardo freddo ed impassibile che fin dai primi fotogrammi e per tutto il corso del film, vedrà lui solo, di tanto in tanto. Il giovane attore tenta di fuggire al carico dei ricordi e alla paura del futuro. Nella sua affannosa e irrefrenabile fuga, sulla spiaggia, troverà un piccolo carillon. Questo oggetto piccolo e semplice lo blocca. Forse gli fa capire quanto la vita possa ancora offrirgli e quanto dalla stessa lui possa ancora afferrare con delicata leggerezza. La stessa leggerezza con il quale la piccola gondola suona e gira su se stessa lambita dalle onde. La speranza, sotto forma di un duplice arcobaleno concentrico che compare in quel preciso istante, traspare nel cielo e nei colori, seppur velati, dell’autunno che gli fa da cornice. La giovinezza (intesa come ritrovato coraggio di vivere) in fondo ha avuto la meglio.”

Eh già! La giovinezza, quindi la VITA, ha avuto la meglio!
Ora capisci cosa intendo, caro Andrea? E capisci come mai il creatore di questo forum continua ad intervenire asserendo che l’ironia non è affatto fuori luogo…Cita poi un dizionario di molti anni fa. Era evidente che a 15/17 anni io fossi un “tal”. Io ho girato altre 3 pellicole dopo il primo filmettino giovanile (che comunque è costato più di 600 milioni di lire…Non era uno scherzo, in quegli anni!)
Uni cuique suum! Tu sei una persona colta e gentile dai modi cortesi e decisamente volto alla verità e al recupero di cose interessanti. Qualcun altro vive di rancori, dispettucci e ironie da comari di sperduti paesini montani.
Grazie comunque, Andrea, del tuo interessamento e delle tue belle parole.
Colgo l’occasione, dato che la persona citata nella Voci di Wikipedia non lo può fare per convenzione, per un appello: dal momento che chiunque può entrare su Wikipedia e dare “contributi” mi piacerebbe che qualche anima pia (che vive la vita nella sua meravigliosa pienezza, senza raggiri né rancori sopiti) potesse riaggiustare la voce Decadenza come era prima del 15 luglio. Sarebbe giusto e corretto.
P.S. Mi chiedo come mai non ha tolto anche queste critiche uscite dopo il film che metto in calce e che si trovano (non so ancora per quanto) tuttora su wikipedia. Sottolineo che Dario Zanelli era il critico preferito da Fellini ed è stato a lungo Presidente del Sindacato Critici Cinematografici Italiani.
==Critica==

  • [[Dario Zanelli]], su “[[Il Resto del Carlino]]” di [[Bologna]], scrive: “Le ebbrezze e i turbamenti dell’età del malessere, il senso della provvisorietà di ogni esperienza umana e il timore dell’ombra che sempre insegue la luce trovano forma nelle scene più indovinate. Dall’opera di Magro si trae soprattutto il ricordo di un’emblematica stagione (“più lunga ed intensa di mille vite”) che rapidamente si allontana: se ne ricava il sapore di quell’acuta malinconia con cui gli adolescenti sentono il finire dell’estate, come intuendo che con essa già comincia a morire anche qualcosa in loro.”
  • [[Adele Gallotti]], sul “[[Roma]]”, quotidiano di [[Napoli]], scrive: “Un film che procura sensazioni forti come la colonna sonora”
  • [[Daniele Rubboli]], su “[[Il Popolo]]” di [[Roma]], scrive: “Questo film inserisce il suo giovanissimo autore tra i cineasti di serie A…Un film, splendido nella fotografia e brillante nel racconto, di una vita che Magro ha raccontato con intelligenza e delicatezza, attento soprattutto ad evidenziare questo ripensamento finale dell’individuo flagellato dai ricordi cui solo la morte potrà sottrarlo…E’ bello incontrarsi sugli schermi di “Decadenza” con Antonio Maria Magro perché si ha la dimostrazione pratica di tante cose. In primo luogo che si può lavorare bene nel cinema senza avere alle spalle i colossi della produzione.”
  • [[Miriam Urbani]], su “[[L’avvenire]]” di [[Milano]], scrive: “Il bilancio di una vita in una Riccione inedita…Raf Vallone ha definito la partecipazione a “Decadenza” una delle esperienze cinematografiche più significative di tutta la sua carriera.”

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P.S.2 Ribadisco che Decadenza era un tentativo filmico di un ragazzino, non un capolavoro. Sia chiaro.
Molti saluti e ancora molti ringraziamenti per avermi ospitato. Tante cose belle a tutti. Soprattutto a chi della Vita ricorre ancora a fatica il Senso.
Senza rancore,
Antonio Maria Magro

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Caro Antonio,

grazie per la tua interessante replica, e grazie per aver riportato queste interessanti notizie e citazioni relative al tuo film. Tutte informazioni che mi invogliano ancora di più a tentare di visionare questa tua opera. Io non mi rassegno. Proverò a informarmi circa l’esistenza della copia-legge alla CN (anche se si tratta di una versione abbondantemente abbreviata rispetto all’originale). E se capiterò a Rimini cercherò almeno di visionare la vhs con le scene superstiti, di cui ignoravo l’esistenza. Invito tutti a leggere su IMDB le brevi note sul tuo percorso artistico successivo e i nomi degli attori importanti con cui hai avuto occasione di lavorare.

Ancora un cordiale saluto.
Andrea Napoli

Buongiorno sig. Magro, grazie per il prezioso intervento, che condivido appieno e che ci ha permesso di conoscere
molte preziose informazioni.
Una domanda sorge però spontanea (invero non è del sottoscritto, ma di un illustre studioso di cinema, di cui immeritatamente me ne faccio portavoce):
risulta che lei sia nato a Lonadi il 5 giugno 1954. Quindi, se il dato è vero, lei ce lo confermerà o meno, quando ha girato
il film non aveva 17 anni ma 22.
Corretto o c’è qualcosa che ci sfugge?

Grazie e un caro saluto
Massimiliano

P.s. Renato è un gran cultore di cinema, ma ha un caratteraccio… lo lasci perdere :smiley:

Salve Massimiliano. Vedo che la mia vita continua ad essere oggetto di interesse e la cosa non mi piace molto. Sono abituato a stare più nell’ombra. Altrimenti avrei fatto altre scelte…Speravo che questo fosse un forum sul cinema non su una persona fisica. Non ho sentito parlare del’Ulivo e L’Alloro, di Storie di Seduzione, di Dov’era Lei a Quell’Ora?, della mia attività, delle oltre 500 produzioni che ha fatto per la Rai, di quelle della RSI, e via dicendo. Qui si nomina mia moglie, si fa ironia gratuita (questo Renato avrà un caratteraccio ma fa anche cose molto scorrette, molto), si copia una trama di un filmettino fatto da ragazzino preso addirittura dal visto Censura, si fa finta di ignorare chi io sia, si fa finta di non avere letto nulla di me…Tutto perfetto. Ma a questo gioco non ci sto. Lonadi non so né cosa sia né dove sia (ora andrò a consultare google). Poppi, nel suo dizionario sul cinema italiano, può scrivere ciò che vuole. Anche Wikipedia tedesco è d’accordo con lui. E’ così importante? A me non pare. Quello che c’è, è sulla rete e compare in tutte le biografie ufficiali. Peraltro io sono nato il 13 giugno e non il 5. Tanto meno a “Lonadi”. Ho realizzato un programma televisivo per certi versi rivoluzionario per Rai 2, 56 puntate…e neppure nulla su questo. Ma…vi sembra una cosa seria? Su, evitiamo le gossippate! Di questo passo finirete per tirare fuori anche Riccardo Fogli e la gravidanza…Mi sembrerebbe un po’ troppo. Tra poco Storie di Seduzione e Dov’era Lei a Quell’Ora saranno su piattaforme internazionali con i sottotitoli in inglese e io sto per iniziare, dopo molti anni, un nuovo film. Credo sia molto più interessante, a momento opportuno, parlare di tutto questo. Ma non certo adesso. Ora io ritorno nell’ombra e ci sentiremo più avanti.
Comunque, Massimiliano, grazie per la cortesia del lessico. E per la mancanza di ironia.
A vostra disposizione per le cose che ho citato tra qualche mese.
Saluti e molte belle cose a tutti,
Antonio Maria Magro

Guardi sig. Magro, questo è un forum di cinema, non è una rivista diretta da Signorini, mi creda.
Detto questo, senza polemica, poteva starsene nell’ombra, ovvio che intervenendo in un “luogo pubblico”
è lei che si espone in prima persona.
Detto questo, siccome non siamo gossipari, rinnovo quanto già scritto da A.N., ovvero se prima o poi riusciremo a vedere il suo film
e, magari, anche le sue successive opere.
Anche perché, giustamente, non si può parlare di aria fritta: non possiamo parlare del suo cinema se non l’abbiamo visto (certo, ultimamente
su internet è una cosa molto comune, ma qui non è costume).
Per cui, lei che è titolare dei diritti, si potrebbe attivare per accontentarci, non dico di renderle di pubblico dominio, ma almeno tenti di contattare qualche distributore, magari riesce pure a raggranellare un po’ di soldini.

Per quanto riguarda la nota biografica, ho riportato erroneamente Lonadi, ma è stato un errore di battitura, Ionadi…
Comunque, Poppi è persona molto documentata, sostiene la sua ipotesi avendo dati in mano. Lei li contesta: ne prendiamo atto…
In ogni caso mi creda, qui siamo solo interessati a poter visionare le sue opere, nulla ci importa della sua vita privata.

Saluti

Interessante discussione, me l’ero persa, sono contentissimo che questo topic non sia sparito nella migrazione!
È poi saltato fuori Decadenza o resta ancora invisibile? Sarebbe davvero bello vedere questo esordio registico di un ragazzo di 17 anni, così pieno di voglia di comunicare all’esterno la sua visione del mondo da riuscire a mettere in piedi alla sua giovane età una produzione cinematografica. Wow!

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La ripropongo, ad imperitura memoria. Sarebbe magari da spostare nel primo post.

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ps - aggiungo che ora wikipedia riporta il 1954 come anno di nascita del Dott. Magro (proprio come sosteneva il buon Roberto Poppi) essendo stato reperito un annuario pubblico dei diplomati del Liceo Ginnasio Luigi Galvani di Bologna, dal quale risulta che tale (lol) Antonio Maria Magro ha conseguito il diploma di maturità classica presso quell’istituto al termine dell’anno scolastico 1971-72.

Le bugie hanno le gambe corte. E magre.

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Confermo la VHS riminese:

https://bibliotecagambalunga.it/nbiprova/decadenza

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Cioè io scrivo “le bugie hanno le gambe corte” e tu 10 minuti dopo mi metti un link alla biblioteca Gambalunga?

:scatolificio:

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Mi ero perso la conversazione all’epoca, ma mi incuriosiscono molto le riprese riccionesi non che l’intero film. Dovrei trovare il tempo di visionare quei 50 minuti in biblioteca…

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Presentati alla biblioteca come gestore e fondatore del sito, manda un’email con link che facciano da credenziali, proponi di farti prestare la cassetta per riversarla e che poi gli farai avere la vhs insieme ad una copia in dvd del film riversato.

In passato l’ho fatto con altre bibilioteche, con il supporto del cineclub a cui appartengo, e funziona; basta dimostrargli un minimo di credibilità e collaborano volentieri per la preservazione di un’opera.

Poi, già che ci sei, prendi la palla al balzo e riversi pure La grotta di Alvaro!
Eddai, un piccolo sforzo!!! :slightly_smiling_face: :+1:t3:

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