tardivo, tutt’altro che indispensabile (e tutt’altro che atteso impazientemente da una fanbase) rebootquel di exterminator di glickenhuas, voluto e prodotto dall’allora infaticabile duo golan-globus, (fresco di namsploitation/rambobis-movies con chuck norris come missing in action e rombo di tuono), del quale sembra quasi più una sua parodia involontaria tanto è il livello di mesto trashacchiume che sovrasta l’operazione. vedere il morbidone e gommoso ginty nei panni del giustrashere notturno con lanciafiamme e visiera dopo aver visto cuneyt arkin nella turksploitation (i due sembrano gemelli) impedisce in sé di prendere seriamente un forca-film che in ogni caso di suo ce la mette tutta per essere un epic fail da cima a fondo: i cattivi hanno un look a cavallo tra gli spot loreal/garnier e il clip di bad di micheal jackson: tra loro, in un ruolo minore troviamo un giovanissimo e allora sconosciutissimo john turturro, mentre mario van peebles, imbarazzantissimo, sembra il cosplay di un cacciatore di contaminati piovuto dal 2019 di martino. per non farsi mancare alcunché, la produzione ripesca dal fondo del pentolone i coevi breakdance-movies di firstenberg (altro federato dei produttori: si veda il coevo trancers) che cartolinavano i giustamente obliati beat street e breakdance, riportandoci in cringe-zone breaking electric boogaloo. a rafforzare il facepalming, rispetto al suo trucido predecessore, un’anodina violenza televisiva che più non si può: ciò nonostante il film approda nelle sale a ridosso dell’estate 1985 con un severo divieto ai 18 in prima istanza, successivamente calato ai 14 con 135 metri di tagli! a questo punto andrebbe capito se la versione rilasciata dalla multivision è quella della prima o della seconda visione cut.
i completisti, i filmbruttisti e gli sfegatati del revenge no matter who-what-why-how possono accomodarsi.
