Mercoledi 25 maggio, ore 24:00, Rete 4
FULL METAL JACKET
(id., 1987, USA)
Guerra
Regia di Stanley Kubrick
Con:
Matthew Modine
Vincent D’Onofrio
Robert Lee Ermey
Durata: 116 minuti
Trama:
Un gruppo di reclute deve completare il suo addestramento militare sotto il comando del punitivo sergente Hartman. Terminato l’addestramento, una di queste reclute, il soldato Joker, parte si trova in Vietnam come corrispondente per il giornale Star & Stripes, ma viene coinvolto in un’azione di guerra.
Battute memorabili:
“Sono contento di essere vivo. Vivo in un mondo di merda, ma sono vivo. E non ho più paura”
“Come diceva John Wayne: Un giorno senza sangue è come un giorno senza sole”.
“I morti sanno solo una cosa: che è meglio essere vivi”
“Qui vige l’eguaglianza. Non conta un cazzo nessuno!”
“Il Vietnam mi può uccidere, ma non me ne importa”
Curiosità:
Il film ottenne la candidatura agli Oscar solo per la sceneggiatura non originale, senza, tra l’altro, vincere la statuetta. Basato sul romanzo di Gustav Hasford “The Shortimers”: l’autore aveva cominciato a lavorare al suo romanzo mentre era in Vietnam, e basò molti dei personaggi (e dei loro nomi) su quelli realmente conosciuti.
Full Metal Jacket è il secondo film di guerra di Kubrick: trent’anni esatti prima aveva già girato “Orizzonti di gloria”, capolavoro dell’antimilitarismo.
Con 17 milioni di dollari Parris Island e il Vietnam furono ricostruiti nei pressi di Londra, con quattro elementi di compensato, alberi finti e una fabbrica abbandonata.
Nel film vi sono vari riferimenti a Topolino, tra cui la canzoncina finale che cantano i soldati mentre marciano nella città in fiamme, e un immagine dietro a Joker nella redazione del giornale.
Vincent D’Onofrio ingrassò di circa 30 chili per il suo ruolo del soldato Palla di lardo.
L’ex sergente istruttore dei marines R. Lee Ermey (che aveva preso parte, non accreditato, anche all’altro capolavoro sul Vietnam, “Apocalypse Now” nel 1979) fu impiegato come consulente per
imparare i modi dell’esercito americano. Realizzò una dimostrazione su videocassetta in cui urlava e ostentava insulti e linguaggio osceno per quindici minuti senza fermarsi, continuando imperterrito. Stanley Kubrick rimase così impressionato che decise di ingaggiarlo per il ruolo del sergente Hartman.
R. Lee Ermey sbatte le palpebre raramente durante le sue scene. In altre scene, invece, il sergente Hartman non muove mai una delle sue braccia: questo perché Ermey rimase coinvolto in un incidente con la jeep durante la lavorazione del film. All’una di notte slittò fuori strada, rompendosi alcune costole, e invece di fermarsi, continuò a guidare e ad usare i lampeggianti contro le altre auto, finché un’automobilista non si fermò per soccorrerlo.
In alcune scene, sullo sfondo, è visibile una roccia che assomiglia molto al monolito nero di “2001: Odissea nello spazio” (1968). Anche Kubrick lo notò, ma affermò che non era un riferimento voluto.
Quando il soldato Joker si prepara ad uccidere il cecchino, mentre alza la pistola, nasconde il suo simbolo di pace alla vista dello spettatore.
Nella versione originale, quando il soldato Cowboy (Arliss Howard) usa la radio per chiedere rinforzi, la voce di Murphy, il soldato che risponde, è probabilmente quella di Stanley Kubrick.
L’iscrizione “I Am Become Death” (Sono diventato la morte) è scritta sull’elmetto del soldato Animal (Adam Baldwin): è una citazione del “Bhagavad-Gita”, scritto da J. Robert Oppenheimer dopo l’esplosione della prima bomba atomica a Alamogordo.
La figlia Vivian di Stanley Kubrick appare in un cameo durante la scena nel Vietnam in cui Joker e Rafterman (Kevin Major Howard) vanno a vedere una fossa comune. Vivian può essere vista con una cinepresa in mano mentre riprende la fossa.
Full Metal Jacket non è come sembra un film in due parti, ma in tre: l’addestramento; l’offensiva in Vietnam; la parte finale del cecchino. La parte centrale è delimitata dalle scene con le prostitute (quella con Joker e Rafterman, e poi quella con tutti i soldati).
A quanto dice il regista John Boorman, Stanley Kubrick voleva scritturare, per il ruolo di Hartman, Bill McKinney. Ma Kubrick dopo averlo visto in “Un tranquillo weekend di paura” era terrorizzato dall’idea di incontrarlo dal vivo.
Kubrick chiese a R. Lee Ermey di schiaffeggiare davvero D’Onofrio come richiesto nello script, per ottenere un effetto realistico. Ermey però rinunciò a farlo dopo che D’Onofrio lo avvertì di non provarci nemmeno. Per risolvere la cosa Ermey e D’Onofrio “recitarono” solamente lo schiaffo che fa volare via il berretto di Palla di lardo. Kubrick non se ne accorse, e l’aneddoto è venuto alla luce solo dopo la morte del regista.
Michael Allred fece un provino per il ruolo di Joker, ma Kubrick lo scartò, preferendogli Modine.
Durante la scena di Natale nel campo d’addestramento, Hartman fa riferimento ad un cappellano di nome Charlie. Così si chiamava anche il prete nella prigione di “Arancia meccanica” (1971).
Il film, a parte le scritte “A Stanley Kubrick Film” e "Full Metal Jacket”, non ha titoli di testa.
La sirena che si sente durante l’offensiva al campo di Tet è la stessa che si sentiva in una scena de “Il dottor Stranamore” (1964).