Tutto quel parlare sulle prime volte in videoteca mi ha fatto tornare in mente uno dei primi film presi a noleggio, o meglio scelti da me personalmente: “Il mistero del lago scuro”.
Mi piace pensare che sia stato il primo in assoluto.
L’ho recuperato, in inglese, per riguardarlo dopo più di 30 anni.
La fascetta della VHS, recuperata su internet
gioca sulla presenza come protagonista dell’Henry Thomas di E.T. qui raffigurato anche in una posa ciclistica che richiama una famosa scena…
Probabilmente fu per questo che lo scelsi.
Adoravo questo film, tanto che dopo la prima volta lo noleggiai di nuovo per guardarlo con un amico al quale ne avevo parlato.
Rivedendolo oggi capisco perché: il film ha tutti gli elementi che all’epoca potevano farmi impazzire; c’è un mistero, a tinte anche horror, e un ragazzino coraggioso e intelligente che indaga per risolverlo.
Il mistero ruota intorno a uno stagno (non un lago come il titolo italiano suggerisce) che potrebbe ospitare un bunyip, mostro del folklore degli aborigeni.
Non so se sia un fatto culturale australiano - il film è australiano, dimenticavo di dirlo - o una necessità della sceneggiatura, ma vediamo gli adulti trattare i bambini senza sufficienza. Anzi quasi da loro pari.
Inoltre non c’è il solito contesto degli adulti iper-razionali che credono siano tutte sciocchezze, piuttosto li vediamo a volte parlare tra loro esprimendo dubbi sulla situazione.
Il ragazzino è in gamba (anche troppo, forse) e per niente antipatico.
La visione da adulto mi ha fatto notare la bella ambientazione australiana, le sottili differenze con le produzioni americane del periodo, ma anche dei messaggi e delle metafore che il film contiene, peraltro niente di troppo urlato o retorico.
Il finale mi piace perché se da un lato il mistero viene risolto e non c’è alcun mostro, gli ultimi fotogrammi con l’apparizione dello sciamano aborigeno suggeriscono che in fondo la magia esiste. E il protagonista ne è felice, non spaventato.
Che io sappia non esiste DVD italiano.