Credo che la persona più adatta a risponderti sia @Pitt_Doenitz , che ogni tanto bazzica ancora da queste parti.
Credo che la persona più adatta a risponderti sia @Pitt_Doenitz , che ogni tanto bazzica ancora da queste parti.
si nel 2009, una miniserie di sei episodi con fantastichini e senza monni (pacciani era massimo sarchielli), che ricordo bella come una bottiglia rotta in culo. ma sono io che so’ stronzo eh. considera che per me l’unico che per umori e graficità si è avvicinato maggiormente alla vicenda è stato teti. tremenda la serie e tremendo il filmetto di ferrario.
Ieri sera per curiosità mi sono andato a rivedere questo film visto che è presente su Prime, lo rivedo per la seconda volta dopo 15 anni (all’epoca vidi il rip dalla Capitol) e sinceramente, non so perchè, me lo ricordavo molto molto meglio…in fin dei conti è un filmetto mentre il “boss” lo ritiene un capolavoro. Con questa seconda visione ho rivalutato in positivo e ritengo superiore il film gemello di Camillo Teti pur avendo quest’ultimo tantissimi limiti e delle parti che sfociano quasi nel grottesco. Le ricostruzioni dei delitti in questo film ci sono tutte mentre nel film di Teti sono in tutto 3 ma queste battono 4-0 quelle realizzate da Ferrario che trovo davvero scialbe e prive anche di suspense mentre le altre sono realizzate nettamente meglio…in tal senso non capisco queste essendo cosi caste come abbiano fatto ad ottenere la censura all’epoca. Comunque qui sui delitti ci sono le sovraimpressioni con data e luogo come nel montaggio originale e non ho riscontrato le scene rabbuiate nelle ricostruzioni degli omicidi come diceva Pulici. Comunque non ho letto il volume di Spezi da cui è tratta la pellicola ma è stata fatta una ricostruzione del profilo del papabile mostro che secondo regge davvero poco e niente, credo che lo scrittore interpretato da Leonard Mann sia quindi una sorte di impersonificazione di Spezi stesso…in questa pellicola hanno usato come perno narrativo la figura del giornalista e nell’altro quella della laureanda in crimonologia per poi costruire attorno alla storia di questi personaggi la storia del Mostro, si arriva comunque ad un nulla di fatto in ambedue le pellicole ma propendo per quella di Teti che rispetto a questa ha dalla sua un minimo di fascino e suspense che qui latita.
va pur detto che il limite di ferrario - che non diventa mai forza - è di aver voluto fare un instant a giochi ancora apertissimi, con mille piste ancora aperte o che si sarebbero aperte di lì a pochi anni. teti vince perché l’ha direttamente buttata sull’exploitativo con trucidissime scene degne del fulci newyorchese (mai capito il solo divieto ai 14, all’epoca mi impressionò un totale; per converso è misteriosissimo quello ai 18 per ferrario, che tutto sommato si tiene orizzontale e quasi blando).
sarebbe interessante un’altra serie che riprocessi per filo e per segno tutto, che io affiderei a sollima.
bel film ,il migliore sul mostro,in effetti basato su articoli e libro di spezi,che all epoca puntava su un mostro solitario ma di buona famiglia anche se perversa,insomma sembrava avere gia le idee chiare su chi puntare,stranamente xo dopo molti anni il buon marione cambia idea e si fissa su bislacche idee sui sardi…chissa’ perche…
“…teste che saltano non se ne vedono, non si capisce un cazzo… ragazzi io andrei a casa” questo era il lapidario commento di alcuni spettatori presenti alla prima visione del film nella sala dell’ormai defunto “Cinema della via Durini” sito nel capoluogo lombardo nel lontano aprile 1986.
Mi sono solo limitato a riprodurre in maniera squisitamente cronachistica e documentaristica ciò che accadeva in sala. Facendomi interprete dei “desiderata” del pubblico di allora, forse la gente si aspettava un giallo di stampo argentiano. Comunque e al di là di tutto ricordo un film che propone la ricostruzione di un killer totalmente distante da quelle che saranno le future indagini. Pur disponendo del dvd che mi riprometto di riguardare quanto prima rimasi anch’io più favorevolmente impressionato dal quasi coevo film di Camillo Teti “Firenze l’assassino è ancora tra noi” non foss’altro per un’ottima ricostruzione di certe atmosfere buie e inquietanti che fecero da cornice ideale alle azioni del mostro (o dei mostri) e dei relativi macabri rituali.
è esattamente il contrario,il film di ferrario,complice spezi,si avvicina pericolosamente a certe tematiche che probabilmente dovevano restare occulte…non posso scendere nello specifico,ma le indagini sono andate eccome,nella direzione di cui parla il film
Lo vidi solo in sala ma mi pare che la figura del maniaco sia il solito ragazzo viziato e introverso con problemi della sfera psico-sessuale. Comunque mi riprometto di riguardarlo
un po piu di un ragazzo,si ,nel film,ma bisogna conoscere bene la vicenda reale,per capire meglio i riferimenti del film.comunque è una pista che fu battuta sia da polizia che carabinieri,ma …è una storia lunga e complicata.da un punto di vista solo cinematografico cmq ci sta che il film non sia piaciuto granche’,ha momenti noiosi e lenti,il film di teti devo rivederlo ,forse è piu godibile come slasher movie
Mi aggiungo anche io alla cerchia di utenti che hanno trovato noioso il film di Ferrario, e al contrario molto teso quello di Teti (e che onestamente preferisco).
Ma per carità, Spezi è stato uno dei più grandi pallonari che hanno gravitato intorno al caso, giustamente condannato per aver provato a produrre prove false (tra l’altro provando ad incastrare gente che, oltre a non entrarci nulla, aveva avuto screzi personali con lui in passato…guarda un po’! Non parlo dei sardi ovviamente) e magicamente tirato subito fuori dal carcere dopo una ventina di giorni.
concordo ababstanza con quanto scrivi e difatti in un post sopra se scorri ho scritto che chissa come mai il buon marione dopo che nel 86 puntava su un certo personaggio e certi ambienti,poi negli anni ha preso di mira sardi e parenti di sardi
In linea con il mostro di Ferrario il film di certo Paolo Frajoli ma in realtà diretto da Gianni Siragusa dal titolo “28 minuto”, noto anche come “Tramonti fiorentini”, datato 1991, in cui si ricostruisce la figura del mostro con un giovane (un Christian Borromeo alla sua fortunatamente ultima apparizione) affetto da turbe di natura psicosessuale.