Jake e Jessie stano da poco insieme, in quella prima fase del conoscere i genitori di lui, come a consolidare la relazione, uno step obbligato nell’evoluzione della coppia, da qui inizia a porsi molte domande, troppe, un esagerazione…
“Sto pensando di finirla qui” ditevelo anche voi se per caso iniziate il film…
Ok netflix si è comprata Jesse Plemons, e dop aver appena visto Game Night e il fatto che a un certo punto parlano di giochi da tavolo, si comincia involontariamente a volerlo materializzare sottoforma di sequel ideale, poi invece no, non c’è niente da ridere, lei si fa tante di quelle domande e di quei viaggi che… niente la prima parte ammetto che è piacevole, ci si mette comodi sul divano e si ascolta la conversazione nell’auto, poi il tutto deraglia quando arrivano a casa dei genitori, deraglia che neanche il disastro di Balvano!
I genitori sono interpretati dall’ottima Toni Colette che sembra quasi tornare sui passi di Hereditiary, il padre è David Thewlis uno dice naturalmente, vuoi che non si trasformi in licantropo?
Va bene, è il cinema che a me non piace, se tornassi indietro non lo riguarderei, utilizzerei le due interminabili 2 ore per dormire o fare altro, ulteriore fastidioso il fatto che sia presentato in un odioso 4:3 con due odiose bande nere ai lati, ste ricerche di dettagli inutili per distinguere ciò che perde in partenza.
Si mi ha fatto venire il nervoso, l’ho guardato a scatola chiusa dopo aver visto un bell’ 8 sull IMDB, poi oggi che è su netflix da nenache un giorno è già a 7.4, sarà una downward spiral come i mugshot dei fumatori di crack.