#alive - #saraitda (Il Cho, 2020)

Joon-woo un giovane disadattato coreano, passa le sue giornate chiuso in casa a giocare col computer, tramite i media e i contatti con altri videogiocatori scopre di un epidemia in corso, sempre più vicina, riuscirà a salvarsi?

Disponibile già oggi su netflix, promette bene. Ancora non l’ho visto ma sono molto ottimista al riguardo, con i vari Kingdom e Train to Busan le aspettative non saranno deluse, sembra che coi non morti i coreani ci sappiano fare.
PS:Speriamo che per il buon @King_Ghidorah si possa rifare dalla catastrofica visione di Almost Dead e continuare a sviare nefaste pellicole.

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Visto oggi.
Un film che ci offre una visione diversa, inedita, sul tema zombi. Perchè è si una storia di sopravvivenza, ma anche di amicizia, e si svolge praticamente tutta tra quattro mura e con due soli interpreti (comunque bravi). Ed è rivolto sicuramente ad un pubblico giovane.
Il finale è consolatorio.

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VIsto! E lo boccio a pieni voti, un noioso film per ragazzi che offre ben poco di nuovo al panorama zombesco, ha sinceramente tradito le aspettative, dopo i 2 titoli connazionali citati nel primo topic mi aspettavo molto di più.
Ottimo il boiling point iniziale, frenetico si ma molto meno violento di quanto ci si potrebbe aspettare, cosa che genera un pessimo presagio.

Tutto visto da lontano, il morso Romeriano sul collo è solo da intendere non viene mostrato nulla.

Si capisce subito che stiamo guardando un film per il pubblico adolescenziale, maschile e femminile, guardato con non poco sforzo fino a dover cedere all’inesorabile aiuto dell ffwd nell’ultima mezz’ora.
Peccato, c’erano tanti buoni presupposti.

Un paio di dettagli odiosi:

  1. Il protagonista lo hanno deciso Babalò, coi capelli corti ossigenati, cazzo non puoi dopo 20 giorni passati mostrarlo identico, fa vedere almeno una scena dove si rade o si tinge i capelli. 20 giorni chiuso in un appartamento senza acqua corrente, fallo marcire un po’.

  2. La ragazza è ossessionata nell’innafiare la sua piantina, non sono un esperto, ma è una Sanseveria, pianta nota per essere innaffiata a dir molto una volta al mese, vabbeh ma qui cerchiamo er pelo.

Chi ha letto “World War Z” di Max Brooxs ci troverà molto del racconto di “Kondo Tatsumi”.

Tornando al genere “Zombi da appartamento” mi sento di consigliare un paio di titoli più adatti al pubblico adulto:

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Non avevo clikkato l’ultimo spoiler di @geepy, si concordo

Riguardo il finale, in linea col buonismo di tutto il film, però carina questa cosa che ci rimanda al fatto che sia stato lui coi social e il suo hashtag a permettere di individuare i vari superstiti.

Visto ieri sera, a me invece è piaciuto molto. Certo, è un film per GenZ, non per gli scafati iperesperti di zombie come noi, che ci addormentiamo pure con All of us are dead, c’è molta poca emoglobina, ma il design degli zombie è buono, e pure le reazioni più “intelligenti” (ne parlano anche all’inizio in TV). Una maniera diversa di affrontare la questione, non siamo dalle parti di Train to Busan, più da quelle del citato World War Z, ma non per questo lo disdegno.

Ovviamente ne hanno fatto un remake in USA.

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Priceless il tormentone con cui il geek balla da solo: