Un’ atmosfera incredibilmente surreale e al contempo affascinante, un naufrago approda su di un isola a dir poco misteriosa, trova un altrettanto misteriosa villa disabitata nei cui sotteranei non può mancare un alquanto misterioso macchinario.
Avrò visto questo film una decina di volte, nel periodo in cui registravo le notti su odeon passava almeno un paio di volte alla settimana in un eccellente widescreen, la vhs ce l’ho ma non l’ho mai guardata, non so neanche in che formato sia.
La visione di questo film è un’esperienza unica, oserei dire: ti spiazza, genera un senso di spaesamento notevole. Debbo dire che-complice lo stordimento post-abbuffata natalizia-ci ho messo un po’ a capire perché mai nessuno cagasse il naufrago Giulio Brogi
Bella anche la location che, se non erro, viene indicata nei titoli di coda come isola di Malta. Nota architettonica: interessante il gioco di volumi dell’edificio dove si svolge il tutto (gli interni un po’ meno: ricordano le sale consiliari dei municipi fascisti).
Chissà se fu costruito per l’occasione: viene difficile pensare ad un siffatto edificio calato in quei luoghi irreali, in quella raduna vicina alla scogliera dove regna il nulla più assoluto.
C’è da dire che è da un po’ che non vedo il film, ma se non ricordo male mi dava come l’ idea che l’ esterno fosse uno e l’ interno fosse di un altro edificio.
visto finalmente…mi è piaciuto molto: nel suo lento incedere , un film affascinante ma mi ha lasciato anche molta inquietudine.
una perla da riscoprire del nostro cinema:D
Visto per la prima volta ieri sera: confesso che non m’ha convinto. L’idea di fondo è intrigante, degna di un racconto di Poe; ma alla lunga il giochino m’ha stufato, il tutto m’è parso terribilmente stiracchiato e ha finito col guastarmi quanto di suggestivo vi avevo inizialmente scorto. A mio avviso avrebbe funzionato di più come racconto breve, ad esempio in formato telefilm.
Se lo avessero girato in 45 minuti,avrebbe perso tutto il suo fascino,che secondo me,come per gli altri,sta nel fatto che il regista si prende il suo tempo.
I tempi dilatati fanno capire bene allo spettatore cosa sta succedendo,ed é interessante vedere varie prospettive della stessa scena che si presenta agli occhi del naufrago,in continuazione.
Qualcuno mi illuminerebbe su una cosa che non ho compreso :
perché il naufrago comincia ad avere delle piaghe in viso? é forse l’effetto della “registrazione”,oppure della scarsità di cibo?
È un effetto secondario della macchina: dona l’immortalità virtuale, ripetendo all’infinito gli eventi accaduti, ma è in qualche modo cancerogena e dona la morte ai soggetti
Ne parlano alcuni convenuti di Morel nel corso del film.
Emidio Greco dà conto in modo puntuale e molto interessante di molte questioni (incluse le location) del film in un dibattito dopo una proiezione nel 2007, il video dura 66’16" http://www.anac-autori.it/online/?p=1304
Greco, folgorato dopo averla vista, scelse Malta invece della location dell’isola tropicale del romanzo.
Interni costruiti dai nostri incredibili artigiani a Cinecittà, simulazione dei rivestimenti marmorei inclusa!!!
Greco e lo scenografo Amedeo Fago fecero erigere a Malta con maestranze e materiali lapidei locali l’edificio “espressionista” e “futurista” della villa, ma senza fondamenta…
…e il forte vento maltese fece cadere parte della costruzione già mentre veniva tirata su, per cui la vedo molto dura.
Esatto! La macchina di Morel fu individuata con un colpo di fortuna in una sala macchine, sempre di Cinecittà.
Come al solito ogni tuo post è interessante e ricco d’informazioni. Vista la passione ti consiglio anche il libro Pensa alla tua libertà, Il cinema di Emidio Greco: