Se non erro il titolo doveva essere “La corta notte delle farfalle” (e infatti ci sono riferimenti durante il film ad esse), salvo poi diventare “bambole di vetro” a causa dell’uscita de “Una farfalla con le ali insanguinate” poco prima.
La critica italiana, si sa, non brilla certo per intelligenza.
Concordo sul grande valore di questo giallo, sull’inquietantissima ambientazione, sulla meravigliosa, ma veramente, colonna sonora.
E su Barbara Bach.
BELLISSIMO,FANTASTICO uno dei più bei thriller del nostro belpaese, colpiscono l’atmosfera malsana che avvolge la pellicola dall’ inizio alla fine e poi la presenza di personaggi ambigui il tutto accompagnato dalla magistrale performance di Jean Sorel; una trama del tutto originale, e poi ragazzi il finale…cavolo mi ha lasciato a bocca aperta,pensate che mi ci sono voluti alcuni minuti per riprendermi :-p. Considerando i vostri commenti positivi circa il dvd della Surf, lo aggiungerò alla mia videoteca nella sezione GLI ITALIANI LO FANNO MEGLIO.
CHI L’HA VISTA MORIRE non mi è piaciuto molto :(, era cominciato molto bene poi si un pò perso strada facendo per approdare poi ad un finale che mi ha totalmente deluso(il movente per carità meglio lasciar stare) mentre LA CORTA NOTTE DELLE BAMBOLE DI VETRO invece dall’ inizio alla fine mi ha fatto impazzire. Comunque i critici italiani non capiscono un c
o, hanno solo occhi per il filone drammatico-sociale-pessimista...ma DAI!!!meglio non parlare poi del pubblico, lobotomizzato dalla commedia alla Neri Parenti, Pieraccioni, Muccino e Verdone(CN TUTTO IL RISPETTO per i suoi primi film).Grandissimo LADO
Ottimo DVD. Rivisto dopo anni dalla sua visione televisiva mi ha ugualmente regalato dei grandi momenti di grande cinema.
Chi è il cantante del ponte? Adamo?
Ma quelle scene finali con teche e vetrinette dove sono state girate? Ha tutta l’aria di un museo criminale.
rettifico, non è Adamo
Ho letto tutto il topic, ma mi sembra che nessuno abbia dato la notizia dell’uscita in DVD italiano di questo grande film.
Su Thrauma e su altri negozi è previsto all’incirca per il 27 aprile a 9,9 €.
Surf Video (Cecchi Gori), non danno dettagli sul formato:
http://www.thrauma.it/dettaglio.php?dettaglio=dvd&id=21675
Cosa ci possiamo aspettare dall’edizione Surf? Io non ne ho idea…
PS: salve, sono nuovo del forum e approfitto per salutare tutti
E’ effettivamente un bel film, con una grande fotografia, ma mi sembra esagerato parlare di capolavoro, tra l’altro la parte centrale mi sembra un pochino fiacca, scorre a rilento. Ovviamente Lado è un Regista con la R maiuscola, il film è molto ben curato anche nella sceneggiatura e nei particolari come spesso non avveniva con i film di genere, ma se paragonato a L’ultimo treno della notte mi sembra che non regga il confronto, questo si un capolavoro assoluto.
Sorel aveva la faccia giusta per la parte, ma non mi sembra che questa richiedesse o che lui abbia fornito una grandissima interpretazione come qualcuno ha detto.
Un plauso comunque alla Surf, che ha immesso nel mercato grandi film, con una qualità buona /ottima e a prezzi tutto sommato ragionevoli; e per questo si può anche perdonare l’infelice idea di chiamare la collana “Serie Z”.
buon film girato in una magica città e con un filo esoterico/mistico che lega le intrecciate vicende di un uomo in stato di morte apparente che cerca di ricordare i suoi ultimi giorni di vita
il finale è qualcosa di indimenticabile, vero punto forte della pellicola
Piacevolissima revisione odierna,davvero un gran bel film.Lado gira un ottimo thriller permeato da un’atmosfera inquietante di grande effetto aiutato anche da location perfette.Bella l’idea di base che vede il protagonista in stato di morte apparente cercare di ricordare gli ultimi giorni di vita,elemento che permette al racconto di svilupparsi tramite due storie parallele:quella sul tentativo di rianimazione del cadavere e i flashback sui pensieri del cadavere stesso intrecciando il tutto alla perfezione con un uso molto efficace del montaggio veloce,senza sbavature di sceneggiatura e sublimando il tutto con un finale davvero agghiacciante.Ottima anche l’elgante fotografia (vedasi la scena in cui Sorel si nasconde nella stanza buia illuminata solo al centro dal quale scompare nascondendosi nell buio).Buona anche la prova del cast,Sorel perfetto per la parte,Adorf come sempre grandioso,azzeccati gli attori chiamati ad interpretare lo stuolo di personaggi decisamente ambigui del quale il film è pieno.
Di Lado ho visto solo 3 film (questo,L’Ultimo Treno,Chi L’Ha Vista Morire?) e non mi ha mai deluso (forse un pochino Chi L’Ha Vista…) confermandosi regista sempre molto attento al dettaglio e alla composizione dell’immagine donando sempre una certa classe formale ai propri film cosa che sicuramente lo colloca fra i migliori esponenti del nostro cinema dell’epoca.
Poi solo il fatto che il suo nome è l’anagramma del cognome è un epic win
Finalmente sono risucito a re-visionare questo film.
La cosa non mi sorprende, vista l’insulsaggine di soggetto e sceneggiatura. Si salvano solo fotografia, cast (come esempio di qualcosa che oggi sarebbe nemmeno pensabile fare. C’è addirittura Ingrid Thulin!) e ambientazione.
Alcuni di voi hanno messo in evidenza un presunto aspetto socio-politico de La corta notte…, ovvero, una metafora sul potere: mi dissocio completamente.
1 ora e 25 minuti di vuoto pressocché assoluto, poi, d’improvviso, la tirata reazionaria come (furbo) espediente per tentare di dar un minimo di sostanza ad un film “tutto fumo e niente arrosto”…
Io credo ci voglia ben altro per metaforizzare, soprattutto l’idea di partenza, ben chiara. Qui sembra più che altro una virata improvvisa come tentativo di salvare una storia in pericoloso avvitamento intorno al nulla.
Veramente sono dichiarazioni dello stesso Lado, contenute ad esempio negli extra del dvd Blue Underground.
“Negli anni Settanta, in Italia, c’era una situazione politica molto delicata: quando dei magistrati particolarmente pignoli volevano indagare su affari poco leciti, sospetti, venivano immediatamente trasferiti e spediti a lavorare in qualche paesino della Sardegna o del Sud; venivano, insomma, letteralmente sepolti vivi. Quindi ho scritto il film cercando di riproporre una sorta di parabola politica.Ciò è esplicativo in un dialogo del film in cui si afferma che il potere ha bisogno del sangue dei giovani per alimentarsi, cosa che succede tuttora.I giovani di cui parlo sono quelli che oggi sono spediti a morire in guerra, che subiscono tristi condizioni lavorative… questo succede perché il potere, per accrescere la propria forza, deve succhiare il sangue e le energie dei più giovani”.
Se poi a te non piace uno dei migliori thriller italiani e non sei d’accordo con la visione del regista non ci strapperemo le vesti…
Degli aspetti politici del film con tutti i vari sottotesti e metafore ne parliamo diffusamente io e lo stesso Lado nel commentary al film presente nel DVD francese.
Dopo codesta spiegazione rivaluto il titolo, l’unica cosa che di questo grandissimo giallo non avevo apprezzato. Giorgio ricordati della trascrizione, quando hai un pò di tempo…
Partiamo dalla trama:
Praga, inizio anni '70: da un certo periodo di tempo, la polizia ravvisa la sparizione di alcune ragazze che spesso, nemmeno vengono ritrovate. Un giornalista, assieme a colleghi e amici, decide di investigare dopo la misteriosa scomparsa della sua nuova fidanzata. Le indagini, osteggiate dal commissario locale, lo portano in contatto con l’enigmatico Klub99, in apparenza, un circolo dell’alta società praghese dedito alle belle arti e agli scacchi che in realtà, si scoprirà essere una vera e propria setta segreta colpevole della sparizione delle ragazze, in cui si praticano strani riti orgiastici e magici. Il giornalista viene scoperto e narcotizzato con una speciale droga che provoca la catalessi e successivamente, abbandonato tra i cespugli di un giardino. Ritrovato casualmente da un inserviente, viene portato in ospedale per accertamenti e per un ultimo, disperato tentativo di rianimarne il corpo data la precisa volontà di colleghi/amici. Nulla da fare: il giornalista viene dichiarato morto (ma in realtà, nonostante la paralisi, è vivo e pienamente cosciente di tutto) e trasferito nell’aula d’anatomia dell’Università cittadina per essere sezionato a scopo didattico. Ma il docente/chirurgo è il capo della setta che con un preciso affondo di bisturi direttamente al cuore, ucciderà il giornalista proprio ai primi segni di risveglio dalla catalessi.
[LEFT]Si accennava, alla “corta notte praghese”: trovate forse analogia tra la trama di questo debole thriller italiano con il tentativo di riforme politico-economiche da parte di Dubcek e i carri armati sovietici che entrarono a Praga nel 1968? No, ora, invece, si parla della situazione socio-politica italiana degli anni '70…
Il dialogo cui accenna Lado, da voi riportato, più che esplicativo sembra didascalico all’eccesso, dato che, lo ripeto, per 1 ora e 25 il film gira a vuoto su una trama esile-esile. Lo “spiegone” tenta di rendere malamente un’idea che dal film non traspare minimamente; altro che sottotesto: a me sembra una forzatura e fatta pure a posteriori. Anche Fulci, a seconda del periodo e in base a quello che scrivevano i critici francesi, si autodefiniva ora “lovecraftiano”, ora “artaudiano” ma non è detto che lo fosse realmente…
Lado può dire quello che gli pare, ci mancherebbe, il film è suo, ma rimane un film proprio malriuscito, sia come thriller che come - sostiene lui - metafora dei giovani praghesi/giovani mandati a morire in guerra in generale… [/LEFT]
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Caro John Trent, visto che teoricamente siamo su un forum di cinema, anziché rispondermi stizzito e farne una questione personale (cosa veramente fuori luogo) perché non provi a portare argomenti a sostegno della tua tesi? Miglior thriller italiano, appunto: perché?
Questo non è certamente uno dei migliori thriller italiani. E’ sgonfio, pieno di lungaggini e personaggi inutili. Anche il finale del film denota una carenza di idee, risolta con un comodo espediente-shock.[/LEFT]
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Ho la VHS Shendene da più di 10 anni e mi basta. Di Lado ho letto interviste nonché diversi interventi, anche su Nocturno. Cosa cambia? Vedo il film, mi faccio un opinione e commento. [/LEFT]
Non mi è chiaro in base a quali parametri i personaggi del film sarebbero “inutili”. Quanto alle lungaggini, mai notate: non so se si possa definirlo o meno “il miglior thriller italiano” (ognuno premia quel che vuole, suppongo) ma uno dei più originali e angoscianti sicuramente. Definire la trama “debole” mi sembra pazzesco: riguardate certi cessi nostrani del calibro de La polizia brancola nel buio o Bugie rosse per farvi un’idea, sant’Iddio… i risvolti politici mi interessano poco, Lado ci ha giocato un po’ per fare l’intellettuale ma per quanto mi riguarda resta un ottimo film di genere e brividi me ne ha regalati a iosa.
Esatto secondo me questa è l’ottica giusta per giudicare il film.Personalmente quando metto su il dvd lo faccio perchè ho voglia di vedermi un film angosciante e dalle atmosfere cupe così come è La Corta Notte,questo è ciò che gli chiedo e questo è ciò che mi da.Questo dover cercare sottotesti politici,per quanto esplicati successivamente dal regista,fa perdere il senso della “magia cinematografica” che ha questo film.Dopotutto è un thrillerbasato su di un uomoin stato di morte apparente che ripercorre mentalmente i suoi ultimi giorni di vita,bisogna un attimino sospendersi dalla realtà e lasciarsi trascinare dalla storia,dalle inquadrature,dalla fotografia,dal montaggio,insomma dal CINEMA.
Grave errore di Lado, quello di cercare a tutti i costi una “profondità” che non ha (per fortuna).
Come avete detto voi è un gran bel film di genere, che vedo e rivedo sempre con interesse… Ah Là, nun te devi vergognà…magari ce ne fossere di film come i tuoi…
Eh ma Lado ha questi vezzi da intellettuale, in un’intervista ribadiva che sia questo che l’ultimo treno della notte e chi l’ha vista morire? non si potevano definire horror/thriller, che lui aveva voluto girare dei film di denuncia contro il potere… lo perdoniamo, via.
ma si, dai, perdoniamolo; tutto sommato la frustrazione dei registi considerati di serie B è comprensibile, via (anche se per il sottoscritto naturalmente ingiustificata).
Che significato ha il ruolo di Ingrid Thulin? E quello di Mario Adorf? La mia impressione è che la produzione avesse la possibilità (e la necessità) di avere un cast di forte richiamo e si siano cuciti addosso a questi attori dei ruoli senza uno scopo ben preciso. Andò male ugualmente, dato che il film incassò solo 123.000.000 di lire…
La trama non solo è debole ma è anche inconcludente. Se non si fosse utilizzato il montaggio a flashbacks, la cosa sarebbe stata ancora più marcata.
Sui presunti risvolti politici del cinema di Aldo Lado e di questo film in particolare, mi pare che siamo tutti d’accordo ed infatti è quello l’aspetto che contesto maggiormente: La corta notte delle bambole di vetro mi sembra, più che altro, un giallo para-argentiano, che ha mancato - caso fortuito? - il titolo zoologico (era la moda: mosche, uccelli, lucertole, paperini e quant’altro; stavolta sarebbero state le farfalle) e che ha un soggetto IMHO ispirato in parte da The Premature Burial di E.A. Poe e in parte (come ha giustamente notato anche Marcello qualche post addietro) da Rosemary’s Baby di Polanski.
Anche Sergio Martino ha fatto un film con diverse cose in comune con La corta notte… (vedi Tutti i colori del buio), ma non l’ha mai ammantato di letture socio-politiche che questi film non hanno mai avuto. Anche per questo stimo registi come Martino e Lenzi, per la loro onestà intellettuale.
Non so voi, ma a me sembra che Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Petri e/o Salò di Pasolini siano film ben più adatti de La corta notte delle bambole di vetro come metafora del potere…
ma quale metafora? nel primo c’è un tizio che ammazza la bolkan e poi non succede più niente e nel secondo c’è gente che si incula e mangia la merda.