La Corta notte delle bambole di vetro (Aldo Lado, 1971)

Rivisto ieri, sia per via del martellamento continuo di questi giorni :smiley: sia perché avevamo deciso comunque di rivederlo per il quasi dimenticato cineforum gdr :frowning:

Concordo assolutamente sulla frase di Caltiki “…sai, la metafora politica c’è, è visibile, ma temo che all’origine fosse solo un pretesto per costruirci il film”: secondo me questa è la chiave di tutto nonché la chiave per poter valutare la pellicola di Lado in maniera più serena e senza preconcetti di sorta.

Il film è a tratti affascinante, inquietante (l’idea dell’uomo in catalessi e tutto il racconto in flashback, alcune inquadrature notevoli ecc ecc) ma c’è qualcosa di incompiuto che non lo fa filare del tutto liscio secondo me… e per questa incompiutezza che sicuramente non lo inserirei - ovviamente IMHO - tra i migliori “thriller” italici in assoluto: un buonissimo film ma non un capolavoro del genere insomma, sia per il fatto che a tratti si può avvicinare ad “Hanno cambiato faccia” di Farina (imho più riuscito), già citato negli altri post e che alla resa dei conti era un film praticamente politico mascherato da thriller-horror, sia per il pre-finale con la specie di orgia al Klub 99, davvero un po’ troppo affrettato. Ed è proprio questa “fretta” di concludere che crea confusione e, alla resa dei conti, lo rende “solo” un buon “horror-thriller” mascherato da film politico :D. Questa cosa naturalmente non è necessariamente un difetto, ma - imho - lo fa scendere di un gradino rispetto ad altre pellicole del filone. Volendo proprio fare dei raffronti, per non citare il solito Argento, già un film come “Una lucertola dalla pelle di donna” (tanto per restare su una pellicola che ha in comune con il film di Lado sia l’ambientazione straniera che l’attore protagonista, imho molto più efficace nel film di Fulci che qui… sarà perché i baffettini non gli donano? :-p) gli dà parecchi punti.

Passando ad aspetti più tecnico-produttivi… rivedendolo nell’appena sufficiente dvd Surf “Serie Z” :mad: (con un video dai buoni colori ma afflitto da troppo “rumore” e un audio eccessivamente basso e pieno di buchi) ho trovato davvero imperdonabile la scena girata alla stazione di Zagabria, che nel film doveva essere quella di Praga: io capisco le motivazioni della produzione (spiegate da Lado stesso nel prezioso commento al film postato da Brass), ma almeno, che diamine, potevano coprire in qualche modo (o limitarsi a non inquadrare) i poster che all’interno della stazione reclamizzavano un hotel di Zagabria e tutte le altre scritte in jugoslavo!

EDIT
Una mia curiosità per gli esegeti del film: ma all’epoca in sala quanto incassò? Ve lo chiedo perché dopo aver visto il pessimo trailer originale presente come extra del dvd Surf, dubito fortemente che un “promo” come questo, fatto davvero coi piedi, possa aver invogliato qualcuno ad andar a vedere la pellicola di Lado al cinema :smiley:

Ma rileggiti attentamente i miei e i tuoi interventi e valuta. Mi pare che da “miglior thriller italiano”, La corta notte… sia stato abbondantemente ridimensionato… Poi, è un film che può piacere, su questo non discuto. Valuto il film secondo i miei parametri e stop.

  1. Ho detto che, secondo me, c’è una evidente forzatura della metafora sul potere = l’hai detto anche tu (ti ho citato nell’intervento in alto: prego rileggere), così come l’hanno sostenuto anche altri. Insomma…

  2. Io ho detto che, IMHO, nelle recenti interviste sulla presunta metafora politica, Lado un pochino c’ha marciato (e la trascrizione del commento audio, effettivamente, conferma nulla sull’idea iniziale del regista). Di seguito, riporto, per la seconda volta, quello che hai detto TU e che tutto sommato mi trova d’accordo: […] la metafora politica c’è, è visibile, ma temo che all’origine fosse solo un pretesto per costruirci il film […] Ci siamo? :-p

  3. E’ un giallo/thriller? Secondo me sì, ma molto debole. Tu e altri sostenete il contrario: ottimo thriller, etc. Allora, cambiamo tutto: “tagliamo la testa al toro” e cataloghiamolo alla maniera di LiberAnomalia come UFO.
    A me può anche andar bene.

Sei d’accordo? No? Va bene uguale, guarda. Hai letto l’intervento di mister.steed? Io, in linea di massima, sono d’accordo con lui. Certo, personalmente non trovo il film affascinante, ma al di là dei gusti estetici personali, le nostre opinioni non sono completamente distanti.

Una mia curiosità per gli esegeti del film: ma all’epoca in sala quanto incassò?

Ho detto anche questo: 123.000.000 di lire (FONTE: dizionario Gremese). Non propriamente un gran successo. Avranno coperto le spese? Mah… :confused:

Stai facendo polemiche col sottoscritto? guarda che so quel che dico e scrivo, è inutile che metti i grassetti e mi dai, in buona sostanza, del tonto. Mi sembra che il tuo intervento sia un po’ troppo sopra le righe. Forse, più che con me, ti devi sfogare con qualcun altro, sia chiaro.
Io ho solo cercato di evitare il solito “volemose bene”. Tu, ripeto, hai demolito il film e sei legittimato a farlo, ci mancherebbe, ma non sostenere che in fondo la pensiamo tutti allo stesso modo. Rileggiti il tuo post iniziale…

Comunque, io non ho mai detto “miglior thriller italiano”, quindi non rivolgerti a me. Anzi, ha numerose pecche, compresa la questione (che ormai mi sta venendo a noia), della metafora politica.
Steed, di fatto, ha riassunto il mio pensiero.
Anche Shangai, da par suo, non ha certo parlato del film come un capolavoro assoluto.
In diversi stiamo dicendo che è comunque un ottimo film, punto. Tu no, tu ne hai parlato malissimo, e questo è un dato di fatto.
Dopodiché, ripeto, se qualcuno ti ha trattato alla cazzo nei post precedenti, beh, non è certo il sottoscritto.
Io ti ho punzecchiato quando hai voluto metter tutti nel calderone dicendo, si beh, insomma, la pensiamo allo stesso modo…
no, non è così. Te capì? stammi bene, caro, detto con amicizia :slight_smile:

Caltiki, quando mai ti ho dato del tonto?!
Ti ho solo messo in evidenza (sì, coi grassetti e allora?) i punti in comune nelle nostre opinioni: La corta notte… ha numerose pecche? Lo sostieni tu e lo sostengo anch’io, come Dr. Freudstein, mister.steed, Grazie’ Marì, aggiungo le perplessità di Marcello… Dov’è il problema?

Evitiamo pure il “volemose bene”, d’accordo: confermo l’opinione che, secondo me, il film è malriuscito. L’ho scritto più volte. Mi avete contestato il fatto di esser stato troppo duro: ho cercato di venire incontro alle vostre rimostranze (si fa così nelle discussioni corrette o sbaglio?), ora mi accusi di volemose bene…

Stammi bene anche te, nessun problema! :slight_smile:
Sempre detto con amicizia. E non scherzo.

E perché mai, mi sembra giusto che tu mantenga la tua opinione, non farti intimorire da qualche invasato…:slight_smile:
buona giornata

non per fare polemiche, giusto però per precisare:
la definizione di UFO è di Giorgio, non mia.
io l’ho solo ribadita perché la penso esattamente come lui.

rispetto al film, preciso che nemmeno io l’ho mai considerato il miglior thriller italiano… ma continuo a pensare che sia perfettamente riuscito e gravido di atmosfere splendide.

ma appunto, imho :wink:

Si, ma ora non genuflettiamoci tutti di fronte a Vianazzi che, pur potendo continuare a dir la sua, dovrebbe evitare toni un po’ da provocatore.

siamo tutti d’accordo che dire “miglior thriller” (che poi non l’ha scritto nessuno) o “peggior thriller”, fare classifiche o fare paragoni con film che non c’entrano un cazzo sparando la cartuccia conformista del “cinema alto” è un atteggiamento puerile o al massimo prepuberale e anche un po’ pre-eiaculatorio?

'scolta sto disco di Vasco! è il miglior album rock della storiaaeehh!!!

La corta notte non è il miglior thriller o il peggior thriller italiano, né una metafora sul potere… La corta notte è un film STU-PEN-DO!!!1!

genufletterci?
mica precisare che quanto ho scritto è un mio punto di vista equivale a genuflettermi.
mi sembra di aver sempre detto quello che penso senza genuflessioni :wink:
rispetto ai dibattiti con Vianazzi già dalla discussione su Zampa ho verificato di avere approcci e punti di vista differenti, quindi pace e bene.

la penso proprio così :slight_smile:

Basta OT. Ugondo ha le sue idee come tutti, basta attacchi personali e altri messaggi inutili altrimenti pioveranno cartellini peggio che in Belgio.

Riassumendo l’operazione critica andata in onda negli ultimi post: si prende un giallo meraviglioso quale “La corte notte”; giocato com’è sull’atmosfera e la suggestione è oggettivamente difficile stroncarlo frontalmente; allora si procede di lato, un aspetto marginale (la famigerata metafora politica ad esempio) diventa d’un tratto caratterizzante, il particolare lo si rende totale e la pellicola finisce per perdere la sua connotazione di genere. Ecco quindi che il film è diventato ibrido, maldestro dal punto di vista autoriale, incompiuto dal punto di vista narrativo. Un ufo. Il gioco del ridimensionamento è fatto.

Dato che sono io ad aver parlato di UFO ci tengo a precisare che l’ho detto nel senso che per me il film non è inquadrabile in nessun genere e questo è per me un grande merito.
Non è proprio un thriller, non è proprio un giallo, non è un film che si può reggere interamente sulla sua metafora del potere e della gioventù…
Insomma, per me è semplicemente un BEL FILM, chi se ne frega di dargli un’etichetta?
E io chiudo.

Fatica inutile. E non si tratta di far finta di non capire: semplicemente, mi pare evidente e ribadisco che si tratti innanzitutto di un film di genere che approfitta per fare anche un discorso sociale; né più né meno di quanto avvenisse con tanti altri horror anni 70/80, Romero e Carpenter in primis. A te non va bene, preferisci un’altra chiave di lettura? Padronissimo. Per quanto mi riguarda non ha senso sindacare su quali fossero gli intenti del regista, non abbiamo il dono della telepatia e non possiamo sbirciare nella sua cervice per scoprirlo: lo giudico in quanto thriller. E come thriller trovo che funzioni, angosci: non m’interessa fare accostamenti intellettuali con Pasolini più di quanto mi interessi farli fra Cronenberg e Fellini, ribadisco che si parla di mondi cinematografici diversi. Per te i personaggi di contorno del film sono superflui? A me pare di no, li trovo funzionali alla trama. Il finale non è inconcludente, mi ha terrorizzato ed è giusto per un horror: ci sta che tu possa trovarlo risibile, c’è chi dice lo stesso de L’esorcista. Ed è uno dei migliori titoli del suo genere, per quanto mi riguarda; che Lado voglia fare l’intellettuale e dica “ma non volevo fare un film del terrore” m’interessa poco, anche perché in un’intervista ha fornito una sua interpretazione di cosa si debba considerare horror che ho trovato ridicola. Carpenter in Essi vivono ha portato avanti una sua crociata dichiarata contro il capitalismo, gli yuppies e i mass-media; questo rende “meno fantascientifico” il suo film? Non direi. Come vedi, non rimangio nulla: probabilmente stiamo pure dicendo la stessa cosa, aldilà dei giudizi soggettivi sul film. Poi ci sta che, come rilevato da Brass, sia pure difficile inquadrarlo come genere; ma in fondo lo si potrebbe dire anche de L’inquilino del terzo piano, un bel film a prescindere dal considerarlo horror/thriller psicologico/dramma esistenziale/nouvelle vague/ecc.

La corta notte… non è un film risibile: ho detto solo che come giallo/thriller - rispetto ad altri - è debole. Poco thrilling per poter essere definito un buon thriller e poca detection per essere definito un buon giallo. Tutto qui. Ma non è un film risibile.
Ne ho elogiato l’ambientazione, il cast e la fotografia. Ho riconosciuto il fatto che almeno una scena sia realmente ben fatta e suggestiva (quella del frigorifero, anche se a livello narrativo appare del tutto slegata). Si è anche accennato al motivo delle difficoltà di un popolo tramite l’uso delle scarpe di qualità come “sogno quasi proibito” di molti cecoslovacchi. Quindi, non è stato stroncato frontalmente tantomeno lateralmente. Mi sono dissociato dall’opinione comune che lo cataloga come un film con un sottotesto socio-politico, che trovo assai poco convincente e le dichiarazioni di Lado nel commento-audio mi pare che, infatti, confermino nulla.

Brass - e non LiberAnomalia, va bene ho sbagliato - l’ha definito UFO, cioè, oggetto filmico non identificato che ritengo sia un’idea tutt’altro che malvagia, dato che loro stessi, in ditta, non erano sicuri della collana in cui inserirlo. Ma allora, cade la tesi che lo vede come “uno dei migliori thriller italiani”.

Ho detto che sono superflui perché credo che i comprimari di un qualsiasi film non debbano essere fini a sé stessi ma contribuire a delineare al meglio i contorni della vita del protagonista, del tipo, dei suoi sogni e desideri, etc. Tramite i comprimari scopriamo la forza ma anche le debolezze del protagonista.
Mi sembra che ne La corta notte…, i comprimari (tra l’altro, ottimi attori, IMHO, un po’ sprecati a causa di una sceneggiatura povera con dialoghi così-così), riempiano unicamente spazi vuoti, facciano quasi “contorno” senza una loro forza e identità ben marcate viste anche le potenzialità degli attori. Anche per questi motivi non mi pare poi 'sto gran film.
Poi, che possa piacere, non lo metto in discussione: d’altronde, il Vianazzi, è pur sempre quello che ha trovato interessanti film come Il mondo porno di due sorelle e L’occhio nel triangolo:smiley:
Dipende.

Aggiungo: Fellini, Pasolini, Aldo Lado, Bava, Argento, Cronenberg (un altro dei miei registi cult), Carpenter, Antonioni: la mia personale idea di cinema, li mette TUTTI sullo stesso piano. Tutti hanno la loro maniera di portare avanti un discorso cinematografico: c’è chi fa un certo tipo di intrattenimento e chi un altro tipo. Ma ciò che conta maggiormente, per me, sono i film: vedo il film - dunque commento.

In quel di ier sera ho provveduto anch’io alla revisione del suddetto film in modo da non contravvenire alle visioni del cineforum che non è deceased ma solo in vacanza fino a settembre.
Orbene sottolineo ancora una volta il fatto che secondo me è un ottima pellicola, ben girata e colma di suspance con alcuni tocchi di alta classe, per cui ancora una volta ne esco pienamente soddisfatto (visionato nel dvd Surf prontamente scartato dal cellophane per l’occasione).
Partiamo dai punti forti del film: sicuramente in primis le locations molto suggestive che danno all’ambientazione quel non so che di magico, sia quelle interne che esterne, bellissimo ad esempio l’inizio con la corsa in ambulanza per le vie della città.
Le musiche di Morricone sono coinvolgenti e giuste e sottolineano perfettamente le sequenze topiche.
A mio avviso è una pellicola con momenti colmi d’angoscia ,tralasciando le sequenze più importanti (nel teatro o quella finale) quando il protagonista fa ritorno a casa e non trova Mira,quel momento l’ ho sentito molto e l’ho trovato davvero ben girato, un altra cosa che mi ha colpito è quando Sorel spaventato per la ragazza ripescata nel canale che crede la sua Mira, viene colto da un senso di liberazione quando non vede il suo viso e felice si rivolge al collega dicendogli:“non è lei”.
Altri momenti colmi d’inquietudine sono i volti dei tesserati del Klub99, quando ascoltano il concertino, per non parlare del mancato scoprimento del cadavere dell’amica nella stanza del Klub ma ve n’è tantissimi altri, secondo me è davvero un gioiello di thriller.Vorrei citare anche l’angoscioso quadro surrealista e rivelatore sopra il camino a casa del professore, anche questo un tassello fondamentale per capire dove andrà a parare la trama.
Parlando del cast di contorno (a proposito mai visti così tanti ciechi in un film!)credo sia normale in una pellicola così che non vengano risaltati più di tanto i comprimari anche perchè tutto è incentrato sulla figura del protagonista, comunque non si può dire che Adorf non abbia una parte di rilievo, direi che la sua è fondamentale per lo svolgimento dell’indagine e soprattutto è anche ben delineata la sua personalità.La sequenza della sua morte è inquietante per non parlare della scena all’obitorio dove addirittura io trovo agghiacciante il suo ghigno di morte a bocca aperta sul tavolo.
Per rispondere a Ugondo riguardo alla trama esile (non concordo per me è più che buona), io da ignorante mi sento di dire che non è affatto sinonimo di brutto film, quanti grandi film hanno di fondo una esile trama? Se ci pensiamo un attimo davvero moltissimi ma per questo non vuol dire che non siano godibili.
Ho letto che il protagonista doveva essere Terence Hill, ma io ho trovato Sorel uguale identico a Franco Nero con capelli phonati a vento e baffazzo da sparviero.
Anch’io quindi mi schiero tra gli estimatori di questa pellicola che ripeto catalogo come thriller con una velata spruzzata di horror.

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Io giusto un paio di sere fa me lo sono rivisto: oh, m’ha angosciato da morire. Mica tanto metafora del potere, vuoi che nella realtà simili cose non succedano? Alla fine, siamo tutti un po’ ribelli: dovremo essere addormentati. Gran thriller, libero chi vuole di non farselo piacere.

Fra le scene che continuano a farmi correre un brividino lungo al schiena: il lampadario che tintinna durante la notte e il corpo di Mira nel frigo.

Ieri sera anche io sono riuscito a rivederlo.
Non posso che schierarmi con la fazione pro-Lado. Il film è un giallo-thriller molto particolare, che si discosta abbastanza dai canoni del genere e risulta estremamente personale. Proprio per questo mi trovo perfettamente d’accordo con la definizione UFO data da Brass.
Come già sottolineato location, musiche e fotografia sono i punti di forza; ma aggiungerei degli apprezzabilissimi movimenti di macchina che mostrano quanto l’esordiente regista fosse già padrone del mezzo.

La sottotraccia politica a me sembra ben presente: sia nel descrivere le differenze fra il blocco occidentale e quello sovietico, sia nell’angosciante finale.

La caratterizzazione dei personaggi mi sembra nella media del genere: non vedo in cosa Jacques/Adorf o Jessica/Thulin risulterebbero meno delineati rispetto ai co-protagonisti di un qualunque giallo anni '70, francamente.

L’unica lacuna che posso attribuire alla pellicola è una certa lentezza nella parte di detection, ma credo che il ritmo basso sia utile a far risultare ancora più dirompente la tensione nel finale.

Ribadisco, infine, che la bellezza della Bach in questo film è veramente esagerata.

Sarà un film validissimo e particolare, però io son riuscito a vederlo una sola volta e basta perchè m’ha angosciato non poco e poi mi son pure annoiato… ora son passati circa tre anni, forse lo rivedrò e magari riuscirò a capirlo pure un po meglio!!! :oops:

//youtu.be/lZvFGQJddms

Eh no, l’audio da considerare originale è quello italiano.

Una mia curiosità per gli esegeti del film: ma all’epoca in sala quanto incassò?

123.000.000 di lire (FONTE: dizionario Gremese). Non propriamente un gran successo. Avranno coperto le spese? Mah… :confused:

Coperte eccome. Il film costò pochissimo e poi molte persone che ci lavorarono (compreso regista e protagonista) non furono nemmeno pagate.