e per il sommo gaudio et giubilo rodariano torna a grande richiesta il cavallino arrò arrò, ormai una griffe iconica per far credere agli spettatori che il film contenesse chissà quali caroselli di zoofilia eccedenti la bestia. in realtà l’ANPA può dormire sonni pacifici perché nel caso de quo di equinorastia neanche l’ombra.
quattro anni prima di sette femmine per un sadico, lemoine coniuga sbandate threesomare (il titolo originale è gli scardinati) e vezzi autoriali in un sessodramma cerebrale. non so come sia arrivato in sala ma imdb lo classifica hard.
ma io mi chiedo una cosa,perche’ non c’ero ,ma quando la gente andava a vedere questi film convinta di vedere cavalli in azione,e poi ,come dici tu ,neanche l 'ombra,all’uscita,non menava il gestore del cinema?
Coi cavalli non lo so, ma è successo almeno in tre città, Milano, Roma e Genova, che il pubblico tornò alla cassa inferocito chiedendo i soldi indietro in quanto il promesso film a luci rosse era di un rosso molto sbiadito.
quando si dice vivere il cinema con passione…ma difatti mi sono sempre chiesto,questo uso di manifesti "depistatori"se non avesse avuto effetti collaterali spiacevoli per gli esercenti
A volte non era neanche questione di tagli, ma erano proprio i film a essere modesti anche come soft. Per la cronaca il film di Roma fu LA CALDA BESTIA DI SPIELBERG per cui venne, si, realizzato anche un corredo hard (all’insaputa delle due protagoniste Longo e Gori, che mai hanno fatto scene hard, e pare anche del regista), ma che nella versione originale soft è molto contenuto (se non l’hai visto fallo perché è uno dei film più idioti che esista). Solo che al cinema Ambasciatori venne spacciato come hardcore. Ne parlarono anche i giornali. Credevo essere un caso unico, ma Andrea Napoli ha riportato, con altri due film, altri due casi, come scritto sopra, a Milano e a Genova.
Con il nullaosta censoriale del film di Lemoine circolerà inoltre Conigliette ultrasex (1986), antologia prodotta dal torinese Alessio Bolonotto (che del film di Lemoine era il distributore italiano) sotto l’egida della sua Major Cinematografica. Mentre il bozzetto del carteggio italiano sarà utilizzato anche per quello del composite La calda pelle della bestia (1984), sempre prodotto da Bolonotto.