L'arma di Squitieri

Squitieri possiede una maniera unica, e straordinaria al tempo stesso, di rappresentare la disperazione e la malinconia…
…rivedo “l’arma”, sempre, con immenso piacere. :clap:

Avverto gli interessati ke è appena uscito in edicola con la collana “A tutte le auto della polizia - La serie di film preferita da Quentin Tarantino” a soli 6,90€ !

Preso, buon dvd (audio e video) salvo una tendenza al bleu e quadro granuloso negli esterni notturni (doveva essere un master rovinatissimo e logoro assai), una curiosità: sapete dirmi se è cut (i testi parlano di 94 minuti a fronte dei circa 84 del dvd)? :confused:

Videoarcheologia.it, che di solito è affidabile, lo dà per integrale.

Il DVD è di complessivamente discreta qualità video, con master pulito ed evidente rumore video presente solo in alcune scene buie.
Segnalo che in fascetta è indicata la presenza di due tracce audio italiane: quella mono e quella rielaborata in 5.1; in realtà solo una di queste è presente.
L’audio è comunque sufficiente, anche se è registrato a basso volume.

Il film non ha praticamente nulla di poliziottesco, forse solo la percussiva, buona colonna sonora di De Piscopo.
Si tratta di un drammatico, dal ritmo forse un po’ lento, ben diretto e ben interpretato.
Il finale è assurdo (il cecchino aveva visto la moglie allontanarsi col bambino; perchè allora sparare alla schiena di un uomo seduto?!)

Io vedo in questa pellicola un’analogia con “Repulsion” di Polanski. (commento weird :slight_smile: )

è il senso del film, un mondo in cui la mancanza di reali punti di riferimento interiori di valori e sicurezze, trasforma il protagonista (che altri non è se non un uomo medio) in un giustiziere, in un uomo che dopo aver subito per anni la quotidianità chiuso nel suo nido caldo, una volta buttato di fronte alla realtà cerca di ristabilire l’ordine delle cose, e del suo mondo vacuo ormai distrutto, con la violenza, l’unico forma di espressione e linguaggio che lui (e altri analfabeti affettivi come lui) siano in grado di comprendere e parlare.

Se fossi uno psicologo ti direi che è un finale in cui assistiamo ad un vero e proprio “transfert”.

Veramente per finale assurdo io intendevo solamente l’ultimo minuto di film ossia l’incredibile (e inverosimile) scelta del cecchino di sparare in quella situazione.
Null’altro.

appunto quello che ti ho scritto…

il cecchino non è altri che la rappresentazione della maggioranza silenziosa che come Flores trova nella violenza l’unica maniera per proteggere il proprio mondo avulso; il cecchino gli spara non perchè in pericolo ma per eliminare quello che secondo lui può minacciare il suo personale ordine delle cose.

pensa all’inizio del film, che bisogno c’era di sparare alla schiena del ragazzino? Alla fine il cerchio…quadra :smiley:

Ora ho capito. La tua analisi è ottima. Se è tua complimenti!

…Proprio il fatto che il “cecchino” vede chiaramente lo scampato pericolo (e ciò nonostante proceda ugualmente) è la riprova che, probabilmente ergendosi a tutore di un proprio personale modo di valutare l’ordine costituito e (magari) trovando una ragione di vivere nel gesto che si appresta a fare rivestendolo di assoluto, egli ha deciso comunque di procedere all’eliminazione di un ostacolo a quello che (nel suo intimo) appare l’ordine costituito ed inviolabile a prescindere dal fatto che sia cessato ogni rischio (è un altro dei mirabili personaggi, creati dal regista in questo gran film, che guarda la realtà da dietro i vetri e la modella a suo piacimento rifiutando ogni concreto rapporto personale autentico con gli altri individui). :rolleyes:

Ne discutevo con La Belva…

Probabilmente il cecchino è un poliziotto in pensione che imbraccia il fucile di precisione e lo fa secco. Impressionante il livello di minuziosità con il quale Squitieri ci mostra la fase preparatoria del cecchino, mi hanno impressionato la cura nel vestirsi e farsi il nodo della cravatta e la faccia determinata e seria con un alto livello di nervosismo del vecchiaccio.

E’ chiaramente un film contro le armi in mano a privati cittadini che possono essere conquistati da un incontrollabile fanatismo e mania di usarle non appena se ne presenti l’occasione.

bellissimo film, che ha una freddezza agghiacciante, un senso di frustrazione mascherato con la quotidianità.
Satta Flores qui è un grande…

bhe il film non è brutto anche se mi è piaciuto molto di più il giocattolo con uno strepitoso Nino Manfredi!!!

Era da un pò (qualche mese) che il dvd de “L’arma” aspettava di essere visto…cavolo, dovevo vederlo subito!

Mi sono letto tutti i vostri commenti e sono d’accordissimo con voi…anche io avevo considerato il finale (l’ultimo secondo) un pò assurdo ma, dopo le vostre spiegazioni, l’ho capito! Grazie! :slight_smile:

Consigliatissimo.

Uè Gatto è da un pò che oltre a “L’arma” di Squitieri latiti anche tu.
Fatti vedere più spesso.
Au revoir

Mai visto,esiste la versione in dvd?

Certo che esiste, uscito da molto tempo per giunta.Leggi bene tutto il thread.

Lenmar, 'sta frase è a dir poco superflua…
La discussione reca l’icona “DVD” e se leggessi, non dico tutte, ma almeno il primo messaggio della prima pagina, lo sapresti…

ragazzi scusate ma leggo il forum mentre lavoro (un pò anche per svagarmi!) quindi spesso vado di fretta…se ho commesso un torto irreparabile son qua per ripararlo!!!

L’ho rivisto ultimamente e devo dire che ha sempre un grande fascino , merito soprattutto di Satta Flores , anche se a me era piaciuto piu’ " Il giocattolo " , forse anche perche’ lo vidi al cinema … comunque entrambi i film sono molto validi !!! :slight_smile:

rivisto ieri notte il film di Squitieri.
dvd AY.

avete ben detto tutto voi. è un gioiello autentico. impossibile non pensare a film come “Il Giocattolo”, oppure “Dillinger è morto”… o perfino “A mosca cieca”.
resta cmq un film strepitoso, sorretto da un cast eccezionale, da una regia formidabile…
allucinato, disperato, cupo.
un incubo amaro, feroce, grottesco.

il frame finale è da applauso in piedi anche se si è a casa da soli e non è la prima visione.

continua a restarti in testa.
ci resta.