L'autuomo (Marco Masi, 1984)

Con alcuni attori ignoti a tutti noi

Ebbene sì, è saltato fuori anche l’autuomo, del’ineffabile Marco Masi. 60 minuti di delirio. Almeno credo, perché ho retto circa 120 secondi, forse 130.

Evento epocale.

Mi fai commuovere… Cos’è, un telecinema? Dalla recensione su Mymovies pare un capolavoro…

Per me il film è una cagata pazzesca. Mi è rimasto in mente un dialogo tra l’uomo e la donna protagonisti:

Abele: “Riesci ad immaginarti l’infinito?”
Daniela: “No, l’infinito no.”
Abele: “Io invece lo scorgo, ogni tanto, nei tuoi occhi. Li guardo e immagino l’immortalità”

Quando si dice “volare basso”…

1 Mi Piace

Ma è saltato fuori dove? Da un po’ di tempo a questa parte è un film che mi incuriosisce assai. Qualcuno sa perché. :tuchulcha

1 Mi Piace

Susanna e’ di nuovo alla ricerca di un film perduto, l’oscuro Autuomo di Marco Masi.Recuperare un film perduto, mai distribuito e ricercatissimo da anonimi collezionisti: gli ingredienti ideali per una brutta storia che vedrà in scena con lei un investigatore privato e un cacciatore di pellicole rare. E un delitto inspiegabile sullo sfondo, immerso nel blu. Già, tutto quel blu… (Tutto quel blu, Cristina Astori, Il Giallo Mondadori).

1 Mi Piace

Stupendo! Lo cerco da un po’. Magari prima poi lo trovo :smiley:
Grazie per la bella notizia

Se non erro fu proiettato al Trevi non molto tempo fa, tra l’imbarazzo generale e la presenza dello stesso Masi

trovato e visto giorni fa. non un granchè, in effetti

L’ho recuperato anch’io e penso che ci si debba preparare mentalmente per poterlo vedere… è un reperto (storico) di quegli anni:
improvvisazione, autoproduzione, tentativo di fare un film di contenuti alti, imbevuto di ideologie varie.
Basta vedere l’inizio, la conferenza dove viene presentato l’automa… ma cosa vorrebbe essere quella? una sala conferenze? quattro persone in croce in una specie di stantìo salotto borghese… :slight_smile:

La serata al Trevi:

1 Mi Piace

Che fra l’altro mi han detto ci scherzava un po’ sopra nel presentarlo, conscio del fatto che non si tratta proprio di una pellicola di facile fruizione.

Abbiamo una nuova trilogia della vita, la trilogia di Gesù (a basso costo, tanta serietà, e un incapacità di raccontare una storia ‘normale’ fenomenale)

Questo e mio conclusione dope aver visto, finalmente, questo strano film.

La trilogia mi sembra;

Povero Cristo
La Cerimonia dei Sensi
e adesso, L’Autuomo

Tutti e tre con un personaggio che e, più o meno, Gesù.

Sbaglio, oppure ci sono altri film che non ho ancora visto di questo genere?

Ho tradotto quasi ogni battuta e sono curioso se qualcuno potrebbe spiegare esattamente quello che ho appena visto? Non ha nessun senso, sono astratti scene, una dopo l’altra. Vorrei pensare che manca un rullo (dato la durata) ma e impossibile dire?

Che film! :slight_smile:

1 Mi Piace

Sbaglio o avevo letto da qualche parte che è saltata fuori un’altra versione di L’autuomo di qualità migliore (rispetto alla durata però non saprei)?
Non posso però fare commenti sul film in sé perché non l’ho mai visto.

In merito alla tua domanda, un altro film che mi viene in mente con la figura del Cristo che torna sulla terra in modo a dir poco “trasgressivo” è il danese Il ritorno, uscito in vhs allegato a L’Espresso.
E poi non dimentichiamo White Pop Jesus. E pure Joan Lui a suo modo.

1 Mi Piace

Dimenticate il Gesù di Zeffirelli :awe:

1 Mi Piace

:joy: :joy: :joy:
Il più trash di tutti tra l’altro!

Che fatica arrivare in fondo!

Davvero un film senza capo né coda, che mischia in modo pericolosissimo ambizioni intellettualiodi, velleità poetiche ermetico-didascaliche e tematiche sociali da lotta di classe in acido, il tutto condito con una salsa pseudo fantasy rancida e indigesta. Il budget doveva essere talmente esiguo che non si prova nemmeno a far finta che le location e le situazioni varie siano verosimili; un’allegoria poveristica costruita con una continua giustapposizione di quadretti legati tra di loro in modo più o meno coerente da una trama tanto esile quanto fumosa.

Sembra davvero un filmetto amatoriale girato tra amici, una sorta di prova generale per realizzare opere future più mature e coerenti. E infatti mi par impossibile che sia davvero datato 1984 come leggo in giro, io gli avrei dato almeno dieci anni in meno. Oltretutto tenendo presente che l’altro film di Masi che ho visto, Il demonio nel cervello, pur essendo sui generis e sopra le righe è realizzato secondo tutti i crismi cinematograficamente parlando, è un film vero e proprio insomma, non una roba inclassificabile come questo autuomo.

Interessante la faccenda di Cristina Astori, che ha realizzato un giallo che ruota intorno a questa strampalata pellicola. Visto che la sua trilogia già ce l’ho ma non l’ho mai sfogliata, vedrò di leggermi i tre libri al più presto. :+1:t3:

Riassumendo, ecco un valido contributo che sintetizza il mio pensiero su questo film:

5 Mi Piace

Visionato oggi. Non so dirvi se sia più trash il film in sè o la serata al Trevi, di cui restano impressi: il chilometrico e pallosissimo intervento della “grande” giallista Cristina Astori a deliziarci su aneddoti e passioni della sua vita (di cui non ce ne cale un’emerita mazza!), con il Masi che passa tutto il tempo a ingurgitare acqua, a massaggiarsi energicamente la faccia e a grattarsi altrettanto energicamente il naso, dimostrando un’educazione e un’attenzione pari a sottozero. Il ringraziamento da parte del Masi nel suo ultrabreve discorso verso la produttrice del film, tale Maria Stella Blasetti, presente in sala, una carampana con acconciatura e trucco assolutamente improponibili, tipo Mabilia dei Legnanesi.
Quanto all’imbarazzante cast, chiedo lumi sull’identità del protagonista celatosi dietro l’usbergo di Tony Fox, con look a metà fra un Mario Cutini d’ordinanza e un eccebombiano Nanni Moretti. Chiedo infine conferma a Voi esperti forumisti nonchè estimatori dell’eponimo cineasta se colui che interpreta il cinico industriale, sia da identificare nello stesso Marco Masi con la sua inconfondibile capigliatura alla paggetto.

2 Mi Piace