Film realizzato sull’onda del successo di Tarzoon la vergogna della giungla, questa seconda fatica cinematografica di Picha però mi sembra meno riuscita.
Fondamentalmente il film si basa su una infinita serie di gag che possono funzionare benissimo come vignette (l’autore nasce infatti come umorista/vignettista) ma che tradotte in immagine in movimento risultano inefficaci, goffe, ingenue, a volte troppo naives e infantili. Talvolta cogli quale era la cosa che avrebbe dovuto far ridere ma non faceva ridere affatto, se avessi l’autore accanto faresti la risata a denti stretti di circostanza.
Per carità, delle altre fanno ridere, eh!
Però, tra questo difetto evidentissimo ed una trama / non trama in cui la storia non evolve e non si fa altro che seguire il girovagare del protagonista per un’ora e venti… insomma… il film stanca.
Di certo non aiutano neppure le animazioni estremamente rudimentali.
Stupisce che una roba così sia finita in concorso a Cannes. Sicuramente non ci è finita per meriti artistici ma per il polverone che la precedente opera del suo autore aveva sollevato.
Trascurabile, secondo me.