È uscito oggi sul quotidiano La libertà un interessante articolo a firma di Luca Pallanch in cui, in occasione della prossima uscita (6 ottobre) del nuovo film di Roberto Faenza dedicato al caso Emanuela Orlandi, La verità sta in cielo, si riparla dello scomparso film di Crea. L’articolo riporta parti dell’intervista di Paolo Albiero a Crea su Cine70. Qui Crea affermò che il film venne sequestrato dalla Digos su mandato della famiglia Orlandi. Il film era una coproduzione italo-turca a Istanbul. Nella parte della Orlandi c’era l’ex miss Teenager 1982, Ombretta Piccioli, “in seguito stellina dei fotoromanzo”. Pare sia stato proiettato un’unica volta, al festival di Bellaria del 1984, poi è sparito. Si narra che la moglie di Crea abbia buttato l’unica copia rimasta, per evitare guai…
Olè ! Così si fa !
Non sei l’unico ad aver segnalato la bontà di questo gesto… in realtà siete solo miscredenti, il film poteva essere un capolavoro.
Stavo facendo dell’ironia. Chissà quali “guai” temesse la signora Crea. Al di là della questione intrinseca al valore del film, per me è stato un gesto da dissennata. Chi è che ne plaude il gesto ? La famiglia Orlandi ? Sbirulino ?
Anch’io stavo facendo ironia, così come la faceva un esimio membro di Gdr che, con ironia appunto, mi diceva che il gesto della moglie era un bene per tutti, dando per sottinteso che il film fosse una ciofeca ))
Un po’ di ironia, caro Pizzafichi, rende la vita meno pesante!
Non l’avevo còlta. Touchè.
In Turchia l’inverno scorso avevo parlato col regista Kunt Tulgar a proposito di questo film e del “gemello” avventura in Oriente…le discussioni erano sul vecchio forum di Nocturno.
La cialtronaggine di alcuni studiosi turchi purtroppo non mi ha permesso di indagare oltre e non mi ricordo neanche che cosa scrissi…
ma mi par di ricordare che fondamentalmente è un’opera di rimontaggio di un film di Kunt Tulgar (“Gizli Kuvvet” se non ricordo male) con alcune sequenze aggiuntive girate da Crea per montare 'sta storia italiana. In Turchia è uscito solo la versione originale del film di Tulgar. In Italia parrebbe che il film di Crea sia stato proiettato (in una copia lavoro solamente? col montaggio definitivo? una versione non definitiva?) e poi scomparso per problemi legali.
Di “Avventura in Oriente” idem…è sempre il film turco “Gizli Kuvvet” sul quale Crea doveva girare scene aggiuntive con una produzione egiziana (?) fallita di li a poco; il materiale di partenza era anche questa volta stato fornito da Tulgar (cioè il suo film “Gizli Kuvvet”)…e li non si sa se il film che voleva creare Crea è stato completato, se le scene aggiuntive son state girate, se il tutto è stato finito di montare. Pare di no.
Quindi, in sostanza, se ricordo anche tutta la lunga discussione sul forum di Nocturno, Avventura in Oriente e Liberate Emanuela sarebbero state due versioni alternative dello stesso film turco di Tulgar (Gizli Kuvvet aka Secret Force). Ma entrambe le versioni di Crea sono rimaste sulla carta, perché mai completate e mai uscite (o al massimo, per Avventura in Oriente, proiettate una sola volta). E’ giusta questa sintesi, Francesco?
Però sai, a me queste storie delle versioni alternative e “rigirate” o “rimontate” sono sempre sembrate sospette. Oggi, ad esempio, sappiamo che Armida non è un film di Mattei ma di Christos Kefalas, e che Mattei ha solo montato la versione originale greca (senza affatto girare ex novo, come inventava lui - che era un gran bugiardo - il 50% del film…). E’ vero che, in altri casi, ad esempio con Diamond Connection, Bergonzelli ha girato davvero nuove scene in Svizzera, ma lì era diverso, perché era stato allontanato dal set a calci dopo aver iniziato il film, come già gli era successo un’altra volta in Grecia con il film con Ajita Wilson poi ultimato da Omiros Efstratiadis.
Da quanto riportato nell’articolo di Pallanch (non so se riprenda quanto scritto da Albiero, immagino di si, dovrei riprendere in mano il numero di Cine70)
il film fu proiettato al festival di Bellaria.
Si, in sostanza è così. O perlomeno come mi ha raccontato Kunt Tulgar. Mi ha confermato che Crea era li sul set di “Gizli Kuvvet” in Turchia e che voleva montare su una coproduzione proprio con Tulgar per girare scene aggiuntive da inserire - una volta tornato in Italia - sul film turco e creare una prima versione italiana (Liberate Emanuela: Avventura in Oriente sarebbe stato un progetto nato dopo nelle idee di Crea).
A quanto pare però son sorti dissapori tra Crea e Tulgar o non è stato trovato un accordo (forse perchè la parte con le scene dove compare Tulgar - protagonista del film originale turco - sarebbero dovute essere accorciate e questo a Tulgar non andava giù?)
Fatto sta che Crea torna in Italia, comunque ha l’autorizzazzione da parte di Tulgar di usare il materiale del film per crearci qualcosa di suo ma senza la parte coproduttiva turca di Tulgar. Monta su “Liberate Emanuela” che - perlomeno Tulgar pensa che - non è mai andato oltre una copia lavoro. Probabilmente la versione proiettata a Bellaria NON era un montaggio definitivo: da questo momento in poi Tulgar perde qualsiasi traccia del destino della versione italiana e per lui non era mai uscito.
Rimane il fatto che il film PARREBBE essere stato proiettato a Bellaria e poi bloccato e sequestrato. Se era il montaggio definitivo o meno questo non lo sa nessuno.
Poi, un anno o due dopo Crea pensa di utilizzare nuovamente il materiale di “Gizli Kuvvet” per creare un altro film ancora, ovvero “Avventura in Oriente”: per far cio, decide di girare nuovamente delle scene aggiuntive. O meglio: questa fantomatica produzione egiziana (? anche Tulgar su questo era abbastanza scettico ma tant’è) propone a Crea di girare un film action. Crea pensa allora bene di riprendere in mano “Gizli Kuvvet” e girare queste famose scene aggiuntive.
Di questo film non se ne sa niente. Probabilmente si è arenato tutto, come diceva lo stesso Crea e che le famose scene aggiuntive non siano mai neanche state finite di girare e quindi il progetto è morto li.
Comunque, in definitiva, si…sia “Liberate Emanuela” che il fantomatico progetto di “Avventura in Oriente” utilizzavano come materiale di partenza il film turco di Kunt Tulgar “Gizli Kuvvet” con scene aggiunte, diverso montaggio e storia stravolta. Il primo, a quanto pare con il consenso di Tulgar. Il secondo, probabilmente, a sua insaputa o senza il suo consenso.
C’è da dire che “Gizli Kuvvet” in Turchia ha avuto un buon successo e, nonostante che non abbia mai trovato un vcd o una vhs (ma dovrebbero essere state pubblicate), i poster e le locandine originali si trovano praticamente dappertutto.
Di Tulgar - che parla un ottimo italiano - posso dire che aveva (e forse tutt’ora ha) un ufficio a Roma e ha collaborato con alcune produzioni italiane. Nel film di Enrico Caria “17: ovvero l’incredibile e triste storia del cinico Rudy Caino” gli interni son stati girati nell’appartamento (o studio?) di Tulgar. Non so se quello di Roma o a Istanbul (mi pare disse a Istanbul: d’altra parte vedo che nel cast ci sono anche alcuni attori turchi)
Sarebbe interessante contattarlo ed intervistarlo perchè su molto cinema sotterraneo degli anni 80 dovrebbe aver diverse cose da raccontare. Però a volte penso che provi a tirare un pò troppa acqua al suo mulino (leggi: di raccontare i fatti cercando di difendere i suoi interessi) e dall’altro è sempre offuscato da quel cialtrone di Ali Murat Guven che fa di tutto per screditare il ruolo dei molti registi italiani che hanno lavorato in Turchia, cercando di riscrivere la storia solamente a favore dei registi turchi. E si che è giornalista…vabè…
Si, per dire, anche su “Diamond Connection”, ‘sto cialtrone di Ali Murat Guven si incazza non poco a sentire il nome di Bergonzelli. Per lui il film è solo opera di…boh…di un regista turco, Vural Pakel penso, e liquida la versione di Bergonzelli solo come un “plagio o un rimontaggio non autorizzato” implicitamente negandogli la valenza di film (come se un film rimontato o manipolato non dovesse neanche esistere o essere preso in considerazione)…quindi, in questi casi di coproduzioni, versioni manipolate, conflitti tra registi stranieri e turchi, purtroppi ci si addentra in un territorio minato dove l’orgoglio nazionalista turco indice molto ben poco ad ulteriori indagini o approfondimenti. “Non è la versione originale, non merita neanche di essere menzionata”.
Vabè un giornalista e studiodo del cinema turco queste cose non dovrebbe dirle. Capisco l’orgoglio ma ignorare o far finta che non esista un film o rifiutarsi di studiarlo, mi pare una posizione un pò troppo talebana.
Mentre invece, se si parla con il solo Kunt Tulgar è molto più facile avere una conversazione neutra e storica di come si son svolti i fatti: mi pare una persona tranquilla e anche interessata a ragionare a fondo di questi misteri e segreti. E’ che purtroppo è sempre seguito da quell’altro cialtrone che si mette sempre nel mezzo a difendere pseudo orgogli nazionalistici
Poi vado a memoria perchè si era parlato di tante cose e ovviamente non registro mai niente. Può darsi anche che Crea era sul set del film in Turchia i qualità di coproduttore, ma non vorrei ricordarmi male su quanto mi fu detto. Di sicuro poi la coproduzione “in cambio” di Tulgar sul progetto “Liberate Emanuela” è caduta e Crea ha dovuto poi fare tutto da solo. Dice che ci so stati disaccordi…ora l’unica soluzione che mi viene in mente è che, essendo Tulgar il protagonista quasi principale della versione turca, è probabile che abbia avuto da che ridire sulla versione che voleva montare Crea (cioè “Liberate Emanuela” dove il ruolo di Tulgar o è minimo o del tutto assente). Ma queste son solo mie supposizioni: mi ha detto solo che poi ha fornito il materiale a Crea ma è uscito dal progetto di coproduzione
ah…la risposta è “no” per fare ulteriori indagini
In Turchia è probabile che ci torni - anche solo di passaggio - perchè ho altri progetti da altre parti per il futuro e spero di realizzare quelle.
Intervento interessante e dettagliato. Grazie Francesco.
Dovresti scrivere qualcosa sul cinema bis turco. Peccato che tutte queste tue ricerche vadano disperse.
mah…adesso sto facendo ricerche nella musica e ai film ci dedico poco tempo. poi ho dei casini personali e mi piacerebbe andare a studiare in cina per un pò, da quest’anno…se trovo una sistemazione e una dimensione di vita più soddisfacente, magari mi ci metto.
Ma, come detto, anche se dovessi tornare in Turchia quest’anno, non so se andrei per cercare queste storie…
Un saluto a Tutti. “Crea affermò che il film venne sequestrato dalla Digos su mandato della famiglia Orlandi.” Qualcuno conosce il periodo o la data del sequestro del film “Liberate Emanuela” ? Grazie
Da un ritaglio stampa del luglio 1984:
«Il regista Gianni Crea, che ha realizzato sulla vicenda il film “Liberate Emanuela”, ha spiegato con una dichiarazione le motivazioni che lo hanno spinto a realizzare questa pellicola che non ha ancora peraltro trovato una distribuzione. «Mi si potrebbe chiedere — ha detto il regista — come sia stato possibile realizzare un film su una vicenda dei cui tratti essenziali non si sapeva nulla e della quale si era ben lontani, come lo si è ancora oggi, dal conoscere la conclusione. La risposta è semplice: ho voluto analizzare il caso di Emanuela, il caso cioè di una ragazza assolutamente innocente e limpida, per elevare una protesta umana e sociale rivolta anche agli uomini preposti alle leggi e all’ordine, affinché si faccia tutto il possibile per sottrarre persone come Emanuela a slmili criminali agguati». «Chi — ha proseguito Crea — mi ha accusato di avere speculato su di una vicenda tanto drammatica, chi ha voluto alimentare una campagna denigratoria su di me e sul mio film — in base alla quale ho preferito non farlo uscire per qualche tempo correndo il rischio che una possibile soluzione intervenisse a svuotarlo di interesse — non ha tenuto conto, come il film dimostrerà, del fatto che il mio scopo era ed è quello di scuotere l’opinione pubblica su di un problema estremamente delicato e che va, purtroppo, continuamente aggravandosi. Ho inteso denunciare — ha detto ancora Crea — i legami internazionali che esistono tra organizzazioni criminali, spionistiche, terroristlche e di trafficanti di armi e droga, come il caso e il film hanno chiaramente indicato e che, infine, la figura di Emanuela, nobile protagonista del film è stata trattata con tutto il rispetto e la commossa partecipazione che le sono dovuti». «Quest’ultimo punto — ha spiegato il regista — è stato ampiamente riconosciuto anche dal legale della famiglia Orlandi, il quale dopo la visione privata del film mi ha espresso un giudizio di pieno riconoscimento dei significati e del valori dell’opera. Il regista Sergio Leone ha fatto osservare come film del genere andrebbero, semmai, incoraggiati, cosi come succede negli Stati Uniti dove polizia e cittadini collaborano nella soluzione dei casi. E’ anche da ricordare come dalla clamorosa scomparsa del figlio di Lindbergh in poi, moltissimi film si siano succeduti su rapimenti e sequestri di persona senza che nessuno abbia accusato i loro autori di aver speculato»».
Il sequestro della Digos, ammesso che quello che raccontava Crea sia vero, è dunque da collocare verosimilmente in epoca posteriore.
Grazie A.N. , si in effetti l’articolo del 9 luglio 1984 su Stampa Sera riporta quelle indicazioni. Poi abbiamo dei riscontri della proiezione nella seconda “Anteprima” del “Cinema Indipendente Italiano” dal 2 al 5 agosto 1984 a Bellaria. Successivamente sembrano perdersi le tracce sino a quella intervista riportata su «Cine70» del 23-05-2008, che non ho ancora potuto analizzare perchè di difficile reperibilità …appunto chiedevo se qualcuno avesse notizie in merito… a chi avesse avuto occasione di leggere l’articolo o possieda ancora il numero 11 interessato. .…E un giorno arrivò Crea intervista a Gianni Crea (25 pagine di ricordi e aneddoti in esclusiva) di PaoloAlbiero
Certo ammesso che quello che raccontava Crea sia vero.
Sarebbe anche interessante conoscere il contenuto dell’articolo del quotidiano “La libertà” a firma di Luca Pallanch che precede l’uscita (6 ottobre) del nuovo film di Roberto Faenza dedicato al caso Emanuela Orlandi se qualcuno ne abbia disposizione (in rete non ho trovato riscontri) Grazie.
A gentile richiesta, ecco l’articolo di Pallanch: http://www.filedropper.com/pallanch
Nel primo post ho erroneamente riportato che il quotidiano è La libertà, in realtà è La verità del 24 settembre scorso.
Il numero di Cine70 ce l’ho, ma lo devo andare a recuperare in qualche libreria in cui è disperso.
Altra “singolarita” inerente questo film
Rubata una copia del film su Emanuela Orlandi.
E’ stata rubata la copia su nastro del film che il regista Gianni Crea ha appena terminato di girare su Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana misteriosamente scomparsa nel pomeriggio del 22 giugno dell’anno scorso. La bobina era custodita presso gli stabilimenti della Gaumont italiana, dove nei prossimi giorni sarebbe stata visionata da alcuni funzionari della società cinematografica che avrebbero dovuto decidere se distribuirla.
Sia il regista che la Gaumont hanno sporto denuncia e intendono diffidare chiunque si sia impossessato della pellicola dal procedere ad ulteriori riproduzioni del film che si intitola “Liberate Emanuela”.
Il lungometraggio cerca di ricostruire, con un finale a sorpresa, la storia di Emanuela Orlandi, 16 anni, per la cui liberazione venne chiesta, pochi giorni dopo la scomparsa, la scarcerazione del terrorista turco Ali Agca, l’attentatore del Papa.
(4 maggio 1984 - Corriere della Sera)
Qualcuno è a conoscenza se effettivamente il film “Liberate Emanuela” fu proiettato al festival di Bellaria.(un giornale dell’epoca, “Corriere della Sera” il 30 luglio 1984 ne annunciava la presenza per il 2-3-4-5 Agosto)? Poi non se ne seppe nulla a riguardo. Qualcuno ha avuto la possibilità di verificarne la trama? Quale effettiva storia raccontasse? (in senso sommario chiaramente)
Troviamo inoltre delle discordanze nelle dichiarazioni del regista, attinenti un eventuale sequestro attuato: sulla base delle sue dichiarazioni al quotidiano Stampa Sera del 9 luglio 1984 (scelta del regista di non fare uscire il film per un certo tempo) e quelle dichiarate ad Albiero nel numero di Cine70 del maggio 2008 (sequestro attuato).In relazione a questo numero chiederei se la pubblicazione citata, possa essere acquistabile in qualche libreria.Grazie.
Ogni tanto qualche numero appare in vendita su ebay.
La collezione completa di Cine 70 è ormai un cimelio prezioso. I numeri più rari, come ad esempio il numero 1 originale (non la ristampa) vengono venduti a 80 e talora anche 100 euro: http://www.ebay.it/itm/CINE70-e-dintorni-anno-I-n-1-2001-Prima-edizione-EDICOLA-/151261157136?hash=item2337de1710:g:xy0AAOxyUgtTLveU