Film distopico e militante, a quanto pare inferiore al libro da cui è tratto, ciononostante IMHO godibile (e la profetica scena della sostituzione della faccia via computer di un personaggio ripreso in tv per ingannare il pubblico giustifica da sola l’esistenza di questo film).
Sceneggiatura di Steven de Souza (specialista di questi fumettoni) e regia (probabilmente l’anello debole del film) di Paul Michael Glaser.
Ho trovato una scansione amatoriale della pellicola in 35 mm (a cui ho sincronizzato l’audio italiano), open matte, con graffi e spuntature… l’effetto grindhouse è eccellente, ma i frames ci sono tutti.
Carino in italiano, imprescindibile in inglese: uno dei momenti più alti di Schwarzenegger grazie alle battute a raffica con il suo inconfondibile accento.
Era uno di quei film che da regazzì videoregristrai e vedevo non dico una volta alla settimana ma quasi, e anche oltre 30 anni dopo risulta pur sempre godibilissimo, notato negli anni qualche dettaglio e qualche curiosità, tra cui il cameo del caro amico Schwarzy: Franco Columbu
Altra cosa che mi era sfuggita, la limousine di Killian è una Maserati, ho trovato un articolo sul web, tra le quali spicca un foto di quella che potrebbe essere l’actual car del film:
dovrei rileggere il libro per darti una risposta precisa, ma lo ritengo un calembour tra einstein e ein stein che in tedesco significa sia far di conto che andare a fondo (nel senso di colare a picco). mi ricordi in che passaggio del film viene detta? io sul finale ricordo lui che nel doppiaggio italiano esclama un colpisce nel segno: potrebbe essere là?
non mi si sblocca nulla. ho visto il film l’ultima volta nell’89 e oltre quella boutade finale ricordo solo pochi frammenti isolati. mi pare anche di ricordare che il conduttore fosse alan king dritto dalla quitters inc, ma probabilmente è un mio falso memento. ottima occasione dunque per recuperarlo originale nei prossimi giorni!
considera comunque che il libro, pur conservando un retrogusto distopico-fantascientifico da decima vittima, è per ambientazione personaggi e storia molto diverso dal film, e tutt’altro che così autoironico.