Lo Chiamavano Jeeg Robot (Gabriele Mainetti, 2016)

Libero di esprimere il tuo pensiero. Io, nel frattempo, sono ben libero e lieto di essere stato “vittima” di tale allucinazione. Non svegliatemi, mi raccomando…

Ho visto il dvd in edicola, credo con Panorama o L’Espresso a 14,90€

Mah. Ci lamentiamo quando Bellocchio confeziona la solita puttanata intellettualoide…ci lamentiamo anche quando, come in questo caso, esce un onesto e per me avvincente film d’intrattenimento (intelligente)… ma cosa minchia vogliamo infine? E si che siamo su Gdr…

Come al solito in edicola un paio di euro in piú rispetto ad amazon o addirittura al negozio

Quoto Caltiki. Se si rompe tanto la minchia a Mainetti, allora ve lo meritate, Nanni Moretti. E Bellocchio. .

L’ho visto in blu ray l’altra sera e, anche se mi è piaciuto, trovo un po’ esagerato l’hype che si è venuto a creare attorno al film.

Trovo la prima parte incredibilmente più riuscita della seconda. Quando il film vuol fare il cinecomic a tutti i costi perde freschezza e vigore, almeno secondo il mio punto di vista. Lo scontro finale tra il buono e cattivo mi è onestamente parso una mezza poveracciata ed è un peccato perché fino ad allora (anzi, fino alla morte della ragazza) il film era davvero bello.

Sono abbastanza d’accordo con il commento di Areknames, specialmente per quello che riguarda le interpretazioni. La Pastorelli funziona bene e non è un caso che gli sceneggiatori abbiano scritto il personaggio ispirandosi a lei dopo averla vista al Grande Fratello. Alla fine nemmeno recita, è molto naturale e infatti nell’intervista degli extra è identica a come la si vede e sente nel film.
Marinelli è bravo ma effettivamente non cresce mai. Uno lo vede nella prima scena e pensa: “Minchia se questo è già così al primo minuto chissà che roba diventerà alla fine del film se diventa il supercattivo” e invece no. Cambia solo il look. Notevolissima comunque la scena in cui canta Un’Emozione Da Poco e molto interessante l’idea del suo personaggio malato di televisione con l’ambizione ormai abbandonata di far parte del mondo dello spettacolo.

Una cosa che mi ha un po’ demoralizzato (ma qui si verrebbe a creare un discorso lunghissimo) è che ormai siamo arrivati a un livello tale che quando in Italia si fa una scena dove un personaggio salta da un cavalcavia e cade su un furgone sottostante sembra che si sia girata la scena action del secolo. Voglio dire, quello che altrove è banalissima routine qui da noi viene percepito come qualcosa di straordinario. Fermo restando che fa sempre piacere vedere un film italiano dove ci sono scene simili e non solo gente che parla e piange bisogna riconoscere che alla fine della fiera l’azione presente nel film è davvero limitatissima. E l’inseguimento iniziale è un’altra poveracciata per come è girato e concepito.

Comunque non vorrei dar l’impressione di fare le pulci al film perché in ogni caso mi è piaciuto e mi ha intrattenuto. Fa ben sperare per il futuro ma trovo che gli elogi siano stati un po’ eccessivi.

Il blu ray è ottimo e, mi sbilancio, credo che abbia il miglior backstage mai fatto per un film italiano recente. Una lunghissima featurette articolata in più capitoli dove intervengono tutti, montata molto bene, con un sacco di immagini backstage girate ottimamente. Un ottimo lavoro davvero, un backstage appassionante.

Poi ci sono parecchi altri extra tra cui il corto Tiger Boy che, assieme a Jeeg e al corto Basette (ispirato a Lupin III) forma un’ideale trilogia.

Non selezionato per la corsa agli Academy Awards. Alla fine è prevalso “Fuocoammare”, un documentario. Scelta imho molto discutibile.

Era prevedibile.

La scelta del film di Rosi puzza di politico (peggio: di “correttezza politica”) lontano chilometri. Ma personalmente dubito che finirà nella cinquina dei candidati effettivi…
P.S. Verrà trasmesso lunedì prossimo, in prima serata, su RAI3!

Lo vidi al cinema e ovviamente m’è piaciuto. È bello vedere finalmente un film italiano diverso di cui non solo non ci si deve vergognare ma addirittura si può andarne fieri. Avercene. Però sono anche d’accordo sul fatto che è veramente esagerato tutto il parlare che se ne fa. Capolavoro qua, capolavoro là. Il problema è sempre quello, come diceva giustamente giorgio: siccome in italia non siamo abituati a vedere un cazzo, come esce qualcosa di leggermente più sopra le righe e più particolare, tutti a bocca aperta a gridare al miracolo. E mo’ si parla addirittura di oscar? Madonna…

Ripeto, avercene. Forse con tutto sto parlare, magari qualche produttore si muoverà, quindi ben vengano sti film, però… calma, ragazzi. Pensare che negli anni d’oro del cinema di genere italiano un film così sarebbe stato uno dei tanti. Oggi invece CAPOLAVORO! In spagna e in inghilterra sti film sono all’ordine del giorno. Che cosa triste…

Ah Tony…

Eh eh.

Comunque dicendo che parlare di oscar mi sembra esagerato non intendevo che invece fuocammare se lo merita molto di più, eh. Era in generale. Anche perché fuocammare non l’ho neanche visto…

Concordo. Al solito in Italia si passa da un eccesso all’altro.

Ecco… allora vedetelo prima: Fuocammare mi sembra lo diano stasera o domani sera in tv, poi mi direte se non era il film da candidare agli Oscar. Io non ho visto ancora “Jeeg”, quindi mi astengo da un giudizio, tuttavia credo che, per quanto interessante, dai post che ho letto non penso che possa arrivare al livello del film di Rosi… e ho detto film e non documentario, dato che documentario lo è solo a tratti. E non lo dico per una questione di film d’autore vs film di genere (io peraltro distinguo solo tra film belli o brutti), anche perché l’Oscar per il miglior film straniero è sempre un terno al lotto, se consideriamo i titoli italiani che lo hanno vinto in passato, ossia capolavori assoluti e film considerati mediocri (Il giardino dei Finzi Contini) o solo discreti (Mediterraneo).

Per il resto non posso che concordare con Caltiki: in Italia se non si creano due partiti contrapposti non siamo contenti e le analisi obiettive vanno sempre a farsi benedire… purtroppo in questo paese la dote che manca più di tutti è l’onesta intellettuale, ad ogni livello.

Concordo. Pur non avendolo ancora visto, fuocammare sembra molto più un film “da oscar” come s’intende, certo. Comunque spero tu non abbia pensato che io stessi dicendo che fuocammare non sia un bel film che non si merita un oscar, e jeeg è molto più bello, perché non è così, fidati. :smiley: Comunque sto discorso degli oscar lascia il tempo che trova, secondo me. Spesso sono sacrosanti, per carità, ma alla fine ogni anno lo devono dare per forza a qualcuno, quindi quello che c’è premiano. Per me comunque sono sempre stati una stronzata, solo il concetto di “premiare” un film rispetto ad un altro, il fatto che ci sia una anche solo una competizione nell’arte, lo trovo assurdo. Poi è tutto abbastanza pilotato, molti oscar sono comprati solo per fare pubblicità al film… mah. Tutto questo non ha niente a che fare con l’arte e quindi il cinema, secondo me. Vabbè, qua andiamo su un altro discorso.

In conclusione: sia jeeg che fuocammare sono bei film. Che dimostrano che l’italia può ancora dire qualcosa e che si spera non siano solo i soliti fuochi di paglia. Fanculo i premi! Godiamoci solo i film belli e basta!

Visto ieri sera, concordo con Caltiki & Zardoz, gran bel film, pochi cazzi. E se è dovuto ai pochi personaggi o al romanesco, bof, non mi pongo proprio il problema, spacca il giusto e va bene. Tra l’altro non sono un patito di supereroi, e onestamente la tendenza di Hollywood a fare solo remake o film x bimbiminkia crescuti male (leggi Marvel & co.) m’ha stufato, oltre a dirci molto sullo status intellettuale del paese a stelle & striscie. Ma qua il Mainetti fa un gran bel servizio, e onestamente la ficca alla grande in quel posto alla Marvel e alla sua ghenga di film fatti con la fotocopiatrice; siamo più dalle parti di Unbreakable a mio avviso. Ah, visto coi miei genitori, classe 36 & 41, che se lo sono bevuto tutto fino alla fine apprezzando molto, e stupendomi alquanto.

Proiettili tipo SoftAir? A distanza ravvicinata fanno un male cane, e sparati nello stomaco ti stordiscono.

Più banalmente, i delinquenti hanno un senso dell’umorismo piuttosto macabro a volte. Tipo gli Apache che trovavano divertente accenderti un focherello sotto la testa, dopo averti appeso per i piedi.


p.s. A me piace proprio in quanto appassionato di fumetti, non di cinecomix. Si vede che a regista e sceneggiatore piacciono in egual misura.

Per Almayer: lieto che ti sia piaciuto. E pensa che stavo per non andare a vederlo in sala, questo film. Meno male che ho preso il coraggio, e mi è andata di lusso: in un anno di poche soddisfazioni cinematografiche, una delle poche luci me l’ha data un film italiano. Opera prima, addirittura. Devo usare di nuovo il termine “miracolo”…

A me non è dispiaciuto ma non mi ha nemmeno esaltato, è un film godibile che si lascia vedere per quello che è. Ho trovato debole la sequenza finale del derby, li si poteva osare molto di più a mio avviso, considerata anche l’ambientazione poteva venir fuori qualcosa di epico.
Comunque come esordio registico direi niente male.