Luci lontane (Aurelio Chiesa, 1987)

Tratto dal romanzo “Venivano dalle stelle” di Giuseppe Pederiali, il film in questione è davvero un piccolo gioiellino…molto modesto, ma pur sempre un gioiellino. Risale a qualche minuto fa la conclusione della mia personale “visione di rispetto” del passaggio televisivo di questa notte, prontamente impresso sull’hard disk del mio dvd recorder. Tutto funziona come un orologio svizzero…la trama e lo sviluppo della sceneggiatura scorrono tranquilli così come potrebbero scorrere le acque di un piccolo rio montano…Laura Morante bravissima così come il grande Berger…Un discorso a parte merita però Tomas Milian, qui in una delle sue ultime performances italiche; inizialmente l’ho trovato quasi irriconoscibile sebbene trascorsi solo 3 anni dal capitolo conclusivo (Delitto al Blue Gay) della saga Giraldiana: Capelli lunghetti, ma diradati, barba incolta e qualche chiletto in più rispetto alle apparizioni cinematografiche di sempre, ma vabbè…a 50 anni ce lo si può anche permettere! :wink: Ho notato però che nella parte iniziale del film (quasi tutto il primo tempo, per intenderci), il buon vecchio Milian non è forse del tutto calato nel personaggio, probabilmente anche e soprattutto in virtù dell’insolita sceneggiatura fantascientifica; riesce però a mutare la fisionomia del proprio personaggio nei momenti chiave della vicenda. Si prenda ad esempio in considerazione la sequenza in cui il suo personaggio, Bernardo, si rende conto di ciò che sta accadendo grazie alle spiegazioni extra terrrestri di Renata (una a dir poco talentuosa Laura Morante) e i due iniziano poi timidamente ad accarezzarsi l’un l’altro quasi come se si guardassero per la prima volta in modo reale . A mio giudizio, difficilmente catalogabile in un genere o filone preciso, giacchè sono presenti elementi horror (d’altra parte il film è comunque stato prodotto da Claudio Argento) alla Zeder, gialli e fantascientifici al tempo stesso…La colonna sonora di Angelo Branduardi che fa da sfondo alla vicenda, è efficace nonchè consona alle immagini costruite da Aurelio Chiesa, qui alla sua seconda ed ultima prova alla regia dopo Bim Bum Bam (1979). Dopo aver consultato i principali portali on line in merito, ho l’impressione che non esistano edizioni home video nè in formato vhs nè tantomeno in dvd; in ogni caso, un’ opera certamente consigliabile a tutti gli amanti di film di genere. Un saluto a tutti e, come sempre, grazie per lo spazio concesso…il Saggiatore